Una settimana fa Di Maio ha dichiarato al Paese: “Il Governo intende lavorare per modificare in meglio i contenuti del memorandum Italia-Libia sui migranti“.

Vi ho già spiegato che è una grande frottola, inventata per farci ingoiare meglio il fatto che il nostro Governo stipendi e applauda degli assassini. Se per “migliorare” Di Maio intende “garantire ai migranti che vengano rispettati i loro diritti di esseri umani”, io, voi (e probabilmente anche lui) sappiamo che un genocidio del genere non si può “migliorare”. La proposta, sempre di Di Maio, di aprire dei “centri di detenzione gestiti dall’UE” è l’ennesima bufala: tutti i Governi dell’Unione Europea non permettono ai cooperanti di lavorare in Libia, perché pericoloso. Quel che fanno è APPALTARE. Tutti appaltano. A strane onlus libiche. Perfino UNHCR usa personale che non fa parte di UNHCR (e la corruzione del suo staff libico è il risultato).

Cosa farà quindi Di Maio per “migliorare” i lager libici?

La risposta è semplice: NIENTE.

Seguirà la linea dei due Governi precedenti. Ha già iniziato con la consegna (in sordina) di altre 10 motovedette alla cosiddetta guardia costiera libica.

Questa LINEA da seguire ve la posso spiegare nel modo più semplice possibile, con una foto. Questa:

CESVI migliorare lager libici Di Maio

La foto è stata scattata nel piazzale fuori Tarek al Mattar (oggi chiuso), uno dei 3 lager libici che l’Italia ha “migliorato” nel 2018 al costo esorbitante di milioni di euro (finiti chissà dove…).

Vi voglio raccontare Tarek al Mattar, Tajoura e Triq al Sikka, DOPO il costoso “miglioramento” effettuato dal Governo italiano.

I circa 100 rifugiati con cui sono in contatto diretto, me li raccontano così:

C’è un’hangar dove sono stipati donne e bambini, anche neonati, spesso nati lì. Dormono sul pavimento. Il cibo spesso non c’è, e quando c’è è una ciotola di pastina con il sale da dividere in più persone (da 2 a 5).

Le guardie libiche entrano all’improvviso in questa hangar, scelgono a piacere le donne da violentare e le trascinano fuori.

Dalla cella vicina, quella delle torture, provengono spesso urla lancinanti: torture con la corrente, con la plastica fusa, bastonate e frustate.

Tarek al Mattar

In mezzo a tutto questo orrore operano le uniche (tutte le altre hanno rifiutato schifate) 8 onlus che hanno accettato i soldi del Governo italiano per “migliorare” i lager libici. Sono Helpcode (ex CCS), Emergenza Sorrisi, l’Albero della Vita, CEFA, COSPE, CIR, Terre des Hommes e infine CESVI, che ha preso 294 mila euro per distribuire aiuti che il loro stesso direttore ammette essere stati consegnati “formalmente” (i migranti sostengono di non aver ricevuto nulla) e che ha scattato la foto del truccabimbi che vi ho mostrato.

Il “miglioramento” dei lager libici auspicato da Di Maio, in sostanza, continuerà così:

  • milioni di euro (di noi italiani!) in progetti mai realizzati
  • assoluta omertà su torture, stupri e omicidi che avvengono nei lager libici
  • ripulitura delle macchie sulla coscienza del popolo italiano disinformato

Il truccabimbi però, direte, lo fanno veramente!

Certo! Il truccabimbi è la chiave stessa dell’operazione, è una metafora incarnata, è il senso stesso della linea sui migranti seguita dal Governo Gentiloni e dai due Governi Conte.

Si fa così:

  • si preleva un bambino dal pavimento del lager (magari quello rimasto solo perché nel frattempo la madre è stata trascinata via dalle guardie per essere violentata)
  • si porta all’esterno del lager
  • gli si trucca il faccino (spesso sopra le lesioni da scabbia)
  • si scatta una bella foto
  • si ributta il bambino nel lager
  • si pubblica la fotografia sul proprio sito e su Facebook, con un grosso tasto DONA ORA.
CESVI migliorare lager libici Di Maio

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