La nave battente bandiera italiana Vos Thalassa cerca di operare un respingimento illegale in Libia. I migranti a bordo protestano. La nave desiste e fa rotta per l’Italia.

Allo sbarco due rifugiati vengono arrestati come leader della protesta. Trascorreranno anni in carcere e verranno giudicati da 3 tribunali ma il 16 dicembre 2021 verranno definitivamente assolti dalla Cassazione con la seguente formula: “E’ scriminata la condotta di resistenza a pubblico ufficiale da parte del migrante che, soccorso in alto mare e facendo valere il diritto al non respingimento, si opponga alla riconsegna allo Stato libico”.

Cronologia dei fatti:

  • La mattina del 8 luglio 2018 l’IMRCC di Roma riceve una telefonata che lo avvisa della partenza di una barca di legno da Zwara.
  • Roma comunica la cosa alla Guardia costiera libica
  • alle 15:18 il rimorchiatore Vos Thalassa, battente bandiera italiana, che lavora per la piattaforma petrolifera Al Jurf – Oilfield, comunica a Roma di aver soccorso circa 65 migranti.
  • Roma indica alla Vos Thalassa di far rotta per Lampedusa
  • Alle 22:00 Vos Thalassa comunica a Roma di aver ricevuto ordini differenti dalla Guardia Costiera Libica: tornare in Libia.
  • Il comandante della Vos Thalassa inverte la rotta e punta su Tripoli.
  • I rifugiati, sulla nave, si rendono conto che stanno tornando in Libia e si “ribellano“*.
  • un membro dell’equipaggio (per sua successiva ammissione in aula) mente ai rifugiati. Prova a dire che sta tornando indietro solo per soccorrere un altro gommone (in realtà inesistente). Ma capisce che la bugia non ha funzionato e chiede al capitano di invertire nuovamente la rotta.Il capitano torna a far rotta sull’Italia e la protesta si placa.

*La “ribellione”

Non è una vera propria ribellione. Casomai una protesta non violenta. Nessuno si fa male, non ci sono contatti fisici. Volati solo gesti e parole.

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