Ricostruzione del caso Open Arms, per cui è a processo Salvini.

Era l’agosto 2019: 163 persone, tra cui tantissime donne e neonati, lasciate in mare per 19 giorni.

L’estate del 2019 fu un periodo di continuo scontro politico sul tema delle migrazioni.

C’era il governo Conte I. Ministro dell’interno era Matteo Salvini, con capo gabinetto Matteo Piantedosi. I due scrissero e fecero approvare due decreti sicurezza che contenevano diverse disposizioni, di dubbia liceità costituzionale, sull’immigrazione. In particolare il secondo, il decreto sicurezza bis, attribuiva al Ministro dell’interno il potere di limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale.

La missione 65 di Open Arms si svolse dal 26 luglio al 20 agosto 2019 e portò al salvataggio di 163 persone in 3 diversi soccorsi.
Il 1  agosto la Open Arms soccorse una barca di legno con 55 persone, tra cui 20 donne e 2 neonati. Poche ore dopo, di notte, soccorse un gommone con 69 persone, tra cui 2 donne incinte e 2 bambini.
Alla richiesta di un porto di sbarco, l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini applicò il suo decreto sicurezza bis negando alla Open Arms l’ingresso nelle acque territoriali italiane. Ne nacque un caso politico. La nave rimase in mare 19 lunghissimi giorni con a bordo equipaggio e naufraghi. Personalità di tutto il mondo si interessarono alla vicenda, denunciando pubblicamente la crudeltà di Matteo Salvini. I migranti, tra cui c’erano moltissime donne e bambini piccoli, erano in precarie e allarmanti condizioni mediche e la Guardia Costiera italiana operò continue evacuazioni mediche d’emergenza, quasi tutti i giorni. La notte tra il 9 e il 10 agosto la Open Arms effettuò anche un terzo salvataggio: un gommone con 39 persone.
La situazione si risolse soltanto il 20 agosto, quando la procura di Agrigento, dopo un’ispezione a bordo, dispose il sequestro della nave Open Arms e l’evacuazione immediata dei profughi a Lampedusa.

Alcuni mesi dopo, a novembre, la procura di Agrigento rese nota un indagine contro Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Il ministro venne rinviato a giudizio e nel 2023 iniziò il suo processo.

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