Sono 12 giorni che la nave Sea Watch viene lasciata in attesa vicino a Lampedusa, aspettando l’OK per attraccare in porto. A bordo ci sono persone che sono state salvate “due volte”: dal mare e dalla cosiddetta guardia costiera libica che li voleva ricondurre nei lager.

La Sea Watch batte bandiera olandese e le zucche vuote ruttano: “Perché non va in Olanda?”.

Le zucche vuote in questione si dividono in 2 categorie:

1) Zucche vuote carenti in geografia.

Quelle che non sanno dove sta l’Olanda.

Vi sembra impossibile che ci sia gente tanto ignorante?

A me no.

Sapete quanta gente, sui social network, giura e spergiura che Malta sia il porto più vicino a Tripoli?

E anche a Zwara, da dove arrivano i naufraghi salvati dalla Sea Watch.

Ecco uno dei tantissimi tweet.

E’ vero che Malta è il porto europeo più vicino a Zwara e/o a Tripoli?

No, è Lampedusa.

Uno, una volta, di fronte alla inequivocabile cartina qui sopra, ha tentato di dire che era una questione di “rotte” e di “correnti”.

Ci sono anche le zucche vuote che si chiedono “Perché i migranti vanno in Libia, che lì li catturano? Dovrebbero andare in Tunisia“.

Quando gli rispondo che, per arrivare in Tunisia dall’Eritrea o dal Sudan, bisogna geograficamente passare per la Libia, non rispondono più. Non usano neanche la balla delle “rotte” e delle “correnti”.

Quindi sì, è possibilissimo che le zucche vuote non conoscano la geografia.

2) Zucche vuote ferrate in geografia e prive di umanità

Sanno benissimo dove si trovano i Paesi Bassi e quanto tempo e gasolio ci voglia per arrivarci.

E’ proprio questo il punto:

Supportano il piano sadico e criminale del governo italiano: bloccare le navi delle ONG, cosicché nel frattempo altri rifugiati finiscano nelle mani dei torturatori libici o muoiano in mare.

(A casa mia si chiama concorso in omicidio), spero che prima o poi questo piano venga condannato.

Come dice Teresa, capitana della nave e della banda di vecchietti sovversivi del mio romanzo Solidarancia:

Voler mandare in Olanda una nave che si trova nel Mediterraneo, oltre che una proposta criminale, è anche idiota.

Ci sono tante navi italiane nel mondo. In Brasile, per esempio. Se salvano un naufrago, nessuno gli intima di tornare a scaricarlo in Italia.

Potremmo fare un esperimento al prossimo Festival di Venezia: ci buttiamo in laguna e chiediamo aiuto a qualcuno degli yacht delle star hollywoodiane. Se ci salvano, zac, gli intimiamo di portarci negli USA.

Tornando seri…

Una nave come la Sea Watch cosa dovrebbe fare?

Dovrebbe semplicemente attraccare nel porto sicuro più vicino. Ovvero Lampedusa, Italia.

E dovrebbe poter ripartire subito per salvare altre persone, dato che l’Italia non lo vuole più fare e la cosiddetta guardia costiera libica non è in grado di farlo, per due motivi:

  1. Le persone che la guardia costiera libica cattura in mare vengono tutte riportare nei lager. Molte vengono torturate, stuprate o muoiono. Quindi non si tratta di “salvare”, si tratta di “catturare”.
  2. Ci sono seri dubbi sulla competenza della cosiddetta guardia costiera libica in fatto di salvataggi in mare.

Ricordo che il Governo italiano è stato chiamato a fare rapporto sulle capacità operative dei libici nelle operazioni di salvataggio. Ha steso un rapporto ma lo ha secretato. Cosa ci sarà scritto? Non si sa, è segreto di Stato! Leggete l’ottimo articolo di Andrea Palladino su Il Manifesto.

Attualmente, quindi, la Libia non ha una zona SAR ratificata a livello internazionale. La questione è dubbia.


Le reazioni delle zucche vuote a questo tutorial

E’ sempre interessante studiare le reazioni delle zucche vuote e dei loro padroni.

Poche ore dopo la pubblicazione, sui social mi hanno attaccata i soliti troll, ma sinceramente non sono riuscita a capire se fossero al soldo dei salviniani, dei sovranisti o di tutti e due.

Di una cosa sono però sicura: erano zucche vuote in grado di tirar fuori roba che vi farà sbellicare dalle risate!

I primi arrivati hanno chiesto:

D: “Perché la Sea Watch non li porta in Tunisia?”

La risposta mi sembrava semplice, ma evidentemente non lo è per tutti. Quindi la fornisco:

R – Perché la Tunisia non è un paese in grado di fornire protezione ai rifugiati.

Facile, no?

Nel frattempo ho letto un ottimo post scritto da Valerio Minnella, ve lo linko e cito il pezzo qui sotto:

“per le convenzioni internazionali, in caso di migranti e persone che “potrebbero” voler fare richiesta di asilo, l’MRCC non può mai indicare come POS un luogo che si trovi in un paese che non offre gli standard di sicurezza fisica e/o non ha sottoscritto e applicato tutte le norme di rispetto delle libertà politiche, religiose, personali, ecc. indicate dall’UNHCR per i richiedenti asilo”. (Valerio Minnella – Di cosa parliamo quando parliamo di soccorso in mare)

Ma le zucche vuote non demordono e chiedono:

D: “Perché allora gli italiani vanno in vacanza in Tunisia?”

Io non so se davvero gli italiani ci vadano in vacanza. Ma so che il Ministero degli Esteri italiano SCONSIGLIA di recarsi in moltissime parti della Tunisia e allerta sul pericolo di violenze e atti di terrorismo, anche nella capitale.

Questo è il report della Farnesina salvato oggi:

Non so, forse in vacanza in Tunisia ci vanno solo le zucche vuote che non sanno leggere. Buon Viaggio!

Poi mi sono arrivati i soliti messaggi di insulti, minacce…

Quando arrivano, per me è la conferma che sono riuscita a centrare il bersaglio. Ve ne posto uno che mi è molto caro:

Ma c’è di meglio!

La zucca vuota che vince tutto è…

… un tizio che ha risposto ad un mio tweet sulla Tunisia… mandando un report della Farnesina sulla… Turchia.

A riprova che, per le zucche vuote, ogni paese che inizia con T è uguale e che la geografia è un’opinione.

Nel frattempo, la Sea Watch è ancora bloccata in mare

in un mondo che sta andando sempre più alla deriva


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Questo articolo ha 26 commenti

  1. sarita

    Non pubblico mai i commenti dei fascisti zucche vuote. Oggi me ne è arrivato uno abbastanza indecente (contiene frasi razziste e negazionismo) che pone una domanda abbastanza comune tra le zucche vuote che hanno finalmente capito dove è collocata Malta:

    “Perché non li portano in Tunisia?”

    La risposta mi sembrava semplice, ma evidentemente non lo è per tutti. Quindi la fornisco:

    – Perché la Tunisia non è un paese in grado di fornire protezione ai rifugiati.

    Facile, no?

    Stamattina ho letto un ottimo post scritto da Valerio Minnella, ve lo linko e cito il pezzo qui sotto:

    “per le convenzioni internazionali, in caso di migranti e persone che “potrebbero” voler fare richiesta di asilo, l’MRCC non può mai indicare come POS un luogo che si trovi in un paese che non offre gli standard di sicurezza fisica e/o non ha sottoscritto e applicato tutte le norme di rispetto delle libertà politiche, religiose, personali, ecc. indicate dall’UNHCR per i richiedenti asilo”. (Valerio Minnella – Di cosa parliamo quando parliamo di soccorso in mare)

  2. sarita

    La zucca vuota in questione tenta anche di dire che “non si tratta di naufraghi ma di passeggeri che hanno pagato un prezzo elevato per arrivare in Europa”.
    Per lui, chi ha pagato un trasporto deve avere meno diritti degli altri.
    Mi sfugge il ragionamento.
    Esiste un naufrago che non ha pagato il biglietto della barca su cui era? Boh.

    La prossima volta che questa zucca vuota prenderà una nave:
    1) controllategli il biglietto, che probabilmente è uno che non paga!
    2) se invece ce l’ha, chiamate la cosiddetta guardia costiera libica e deportatelo in un lager.
    3) al suo posto liberate, vi prego, uno dei miei amici e delle mie amiche attualmente chiusi nei lager libici.

    1. Gianni

      Perché esistono i lager libici? Secondo Te i libici di divertono s torturare oppure lo fanno proprio di.mestiere?

      1. sarita

        Bella domanda.
        Non posso darti una risposta. Ma posso comunicarti l’idea che mi sono fatta io, dopo tanto tempo a studiare il sistema dei lager libici.

        SECONDO ME …
        l’attuale sistema dei lager libici (ovvero quello cosiddetto “governativo”, di Al-Serraj) è stato cooncepito dall’Europa (Italia in prima fila) ed attuato dai libici.
        Esistevano già carceri, legali e illegali, dove venivano rinchiusi migranti privi di documenti, ma non erano ancora un “sistema”.
        L’Europa (Italia in prima fila) ha deciso che ci voleva un BLOCCO PER LE MIGRAZIONI e ha iniziato a finanziare i libici per attuarlo.

        Spesso paragono il sistema dei lager libici a quello dei lager nazisti.
        Eppure i due hanno 2 differenze fondamntali:
        1) lo scopo. Per i nazisti era lo sterminio. Per l’Europa è il blocco. Per la Libia è il guadagno economico.
        2) i colpevoli. I nazisti erano ideatori ed esecutori. Qui l’Europa (Italia in prima fila) è il mandante, la Libia l’esecutore prezzolato.

        E’ importante notare come sia l’Europa che la Libia seguano il principio de “il fine giustifica i mezzi”. La tortura, lo stupro e l’omicidio sono mezzi che essi tollerano per perseguire i loro scopi (bloccare le persone/guadagnare).

        L’Europa e la Libia sono da condannare allo stesso modo del regime nazista.
        Scriverò, prossimamente, qualcosa per illustrare nei dettagli come molte delle procedure vigenti all’interno dei lager libici si ispirano a quelli nazisti (ci sono i kapò, i lavori forzati, un’alimentazione priva di proteine adatta a far sopravvivere la gente solo “provvisoriamente” e tante altre atrocità).

  3. sarita

    L’anonima zucca vuota fascista mi ha mandato un messaggio di insulti. Vorrebbe un contraddittorio.
    No.
    Per due motivi:
    1) sono responsabile di ciò che viene pubblicato qui e quindi i messaggi razzisti e negazionisti non li pubblico
    2) non tutte le “idee” hanno diritto di espressione. Le sue, intrise di razzismo e suoprematismo bianco, secondo me non lo hanno. Hanno magari diritto, assieme agli insulti, di ricevere una querela.

    Sono comunque contenta che mi abbia scritto, perché ci ha dato modo di poter rispondere ad altre domande da zucca vuota.

  4. Altro argomento delle “zucche vuote”:
    Ho controbattuto tutta la mattina con una signora che sosteneva, ripetutamente e con una logica insensata, che “l’Italia è uno stato sovrano e nessuno può obbligare uno stato sovrano”, oppure “uno Stato Sovrano per ragioni di Sicurezza puo fare qualunque cosa nei propri confini“.

    Qui mancano le basi proprio.
    Intanto l’Italia è uno stato “limitatamente” sovrano, perché l’art.10 della Costituzione recita
    “L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
    La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
    Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
    Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici.”

    Quindi la Costituzione “cede sovranità” in presenza di trattati internazionali.
    Trattati che vengono recepiti dall’ordinamento, tramite leggi di ratifica, che ne dovrebbero armonizzare i criteri con le norme nazionali (le norme internazionali sono quindi preminenti su quelle nazionali non armonizzate).

    Dopodiché, uno Stato non esegue nulla, ma chi esegue (cittadini, pubblici ufficiali, corpi, etc.) deve comunque farlo nel rispetto delle leggi (vedi sopra).
    Quindi, se vuole un comprtamento diverso, il legislatore, prima cambia le leggi (che è il suo mestiere) – cosa che può voler dire rigettare un trattato, con tutte le relative conseguenze – poi chi fa si adegua alle nuove norme.

    Mi sembra chiarissimo, ma non ci arrivano.
    È il tipico comportamento di quelli che guidano al centro della strada, perché credono, avendo comprato l’automobile, di essere proprietari anche della strade e di non dover rispettare il codice.

    Il concetto di “sovranità”, da libertà di scegliere, è diventato libertà di fare: “Sono ricco e potente e posso fare tutto ciò che voglio, come un sovrano”.

    1. sarita

      Grazie Valerio
      per questo contributo e per l’ottimo articolo da te scritto.

      Non ho ancora ricevuto l’obiezione “Siamo uno Stato sovrano e facciamo come ci pare”. Se la riceverò, lincherò questo tuo intervento.

      Le zucche vuote sovraniste, comunque, non hanno neanche idea di cosa significhi la parola “sovranismo”.

      Sarita

  5. sarita

    In questo momento Carola Rackete, 31 anni, capitana della Sea Watch, ha forzato il blocco navale e sta entrando in porto a Lampedusa!

    Questa giovane donna tedesca E’ UN VERO CAPITANO.

    (Quell’altro no, lo sanno tutti, è un finto capitano, come è un finto poliziotto, finanziere ecc.)

    Comunque: GRAZIE CAROLA! Per fortuna il mondo non è pieno solo di zucche vuote vili, fasciste e inumane.

    1. Valerio Minnella

      Scusa, ma Capitano è un grado militare, lasciamolo a quello che cambia divisa tutti i giorni, perché ragiona ancora come un bambino.
      Carola comanda una nave civile, non militare, quindi va appellata Comandante.

      1. sarita

        Mmmmmm. La Treccani dice che “capitano” o “capitano marittimo” è la qualifica professionale per chi comanda una nave mercantile.
        Ma sì, forse Comandante è più corretto.

  6. giordano

    forse zucca vuota non sono, ma certo che di geografia non so nulla. pensate che credevo fosse sfax un porto vicino…

    1. sarita

      Il problema è che non sai leggere.
      Ho spiegato molto bene che la Tunisia non è un porto sicuro.
      O il tuo problema è che non sai che Sfax è in Tunisia?

      1. Valerio Minnella

        @giordano
        La traduzione di POS (Place Of Safety) è “Luogo Di Sicurezza”, non “porto sicuro”, perché non c’entra nulla la “sicurezza” del porto, ma la sicurezza delle persone, dal punto di vista della oppressione (politica, razziale, religiosa, sessuale, etc.).
        (Questo dice la convenzione sui diritti umani alla base del Trattato di Dublino.)

        Anche i bambini sanno, solo come esempio, che in Tunisia c’è discriminazione sessuale (l’omossessualità è reato).
        Per questo NON può essere inserita nelle destinazioni POS indicabili da un MRCC.

        Leggi il mio prontuario:
        https://www.valeriominnella.it/?page_id=247

  7. manlio roman

    Premetto che sono per l’accoglienza. Però ho una certa difficoltà a rispondere quando qualcuno mi chiede: “Dobbiamo prenderli tutti noi?”.

    1. Valerio Minnella

      È una domanda a cui sembra difficile rispondere, se non si sa che è basata su una premessa totalmente falsa.
      In realtà in Europa arriva una piccola fetta dei rifugiati, degli sfollati e dei richiedenti asilo, la maggioranza si ferma nei paesi limitrofi a quelli da cui scappa.
      In un articolo di Avvenire di pochi giorni fa sono riportati parecchi numeri e basta vedere che fra i primi 10 paesi che accolgono, non c’è un solo paese Europeo.
      https://www.avvenire.it/attualita/pagine/acnur-mai-cosi-tanti-rifugiati-nel-mondo-ma-sono-quasi-tutti-nei-paesi-poveri

      In Italia arriva una piccolissima parte di quelli che entrano in Europa: quasi esclusivamente quelli che arivano via mare, cioè pochi rispetto a chi arriva via terra.
      In questo mio articolo sul soccorso in mare, la prima tabella mostra che c’è stat una forte impennata negli annia dal 2014 al 2017, ma comunque la media degli ultimi 20 anni è di 50.000 persone all’anno (contro 60o milioni di residenti).
      https://www.valeriominnella.it/?page_id=247

      In Italia ci sono circa 5 milioni di immigrati (pari ai 5 milioni di italiani emigrati all’estero – 135.000 in Asia e Africa), cioè l’8,5% circa della popolazione, che producono il 9% di PIL e versano IRPEF per 7 mld e contributi previdenziali per 11 mld (pagando di fatto 600.000 pensioni agli italiani), quindi si mantengono da soli.
      Infatti solo una piccola parte è a nostro carico, cioè quella che non essendo stata legalizzata non può trovare lavoro.

      Secondo il rapporto della Fondazione Leone Moressa se la “STRANIERI SPA” fosse considerata come un’azienda, sarebbe la 25° impresa più grande del mondo, a livello della FIAT, che ha un fatturato di 136 miliardi.
      I pensionati stranieri sono 100.000, mentre gli italiani sono oltre 16 mln; i settori in cui la spesa per l’immigrazione è più rilevante sono quelli del welfare e della sicurezza, ma che comunque è inferiore al 2% della spesa pubblica.
      Il 20% degli stranieri vive in casa di proprietà, l’8,7% sono titolari di impresa e il 35,5% quelli con cittadinanza italiana. Gli occupati sono 2,4 milioni, pari al 10% degli occupati totali.

      Molti altri stati europei hanno più immigrati di noi, in particolare in Germania l’accoglienza di 1.170.000 profughi dal 2015, è stato trasformata in un vero business, contribuendo alla crescita del PIL 2016 dell’1,9% (ma qui non ci sono i soldi, perché li spendiamo per comprare gli F35).

      In Germania l’accoglienza di 1.170.000 profughi del 2015-16, è stato trasformata in un vero business, contribuendo alla crescita del PIL 2016 dell’1,9%.

      https://twitter.com/carlogubi/status/1096439110934413312

      Insomma, non sono rose e fiori, perché l’integrazione costa fatica, ma non sono un peso in assoluto e tantomeno sono un peso 42 persone alla deriva.

  8. Barista

    Sapete tante cose che la gente comune non sa . Con un po’ più di umiltà e meno insulti risultereste di più facile comprensione. Personalmente indisponete : chiunque non la pensa come voi o è ignorante in materia va etichettato “zucca vuota” .
    Se non so tutto quello che sproloquiate voi è perché sto attaccato 12 ore al giorno ad una macchina per il caffè (per portare uno stipendio a casa per la famiglia) . Il rispetto non ha confini…

    1. sarita

      Caro (vero o falso) Barista
      il fatto che tu sia una persona normale che fa un lavoro normale, non può essere una giustificazione all’ignoranza. Non più, non in questo paese, non in questo secolo.
      Anche io sono una persona normale che fa lavori normali. Anche io ignoravo cosa stesse accadendo nei lager libici. E cosa ho fatto? Semplicemente: ho chiesto. Ho contattato chi era stato in quei campi di concentramento e ho chiesto. Poi ho contattato chi è ora rinchiuso lì.
      Ci vuole un’abilità particolare per fare quello che faccio io (ovvero INFORMARMI)?
      No. Io sono una donna e mamma che vive a Roma e ci sono riuscita.
      Ho aperto anche un collettivo, il Josi & Loni Project, a cui ha aderito tanta gente normale che fa lavori normali. Anche loro hanno iniziato a parlare direttamente con i rifugiati chiusi nei lager libici.

      Una zucca, se è vuota, si può riempire. Basta volerlo.
      Io ho riempito la mia e non è stato difficile. In questo mondo iperconnesso abbiamo tutti gli strumenti per poter contattare i protagonisti delle vicende che leggiamo sui giornali e per chiedere la loro versione dei fatti. C’è tanta gente che usa i social network per cavolate, potrebbe usare quel tempo per qualcosa di utile, per riempire la sua zucca.

  9. tommaso

    Ciao e complimenti per questa pagina;
    Premesso che l’attuale politica (oddio, politica…?) del nostro governo (oddio, tra “nostro” e “governo” …) mi procura vergogna e un po’ di nausea,
    ho una domanda.
    Lasciando stare le cazzate tipo Libia o Olanda, mi chiedo piuttosto perché di fronte ad un atteggiamento cosi ostinato dell’Italia la Sea Watch non vada in Corsica, o Riviera Francese, o Spagna, o Grecia…
    Il tempo che ha passato in mare in attesa di sbloccare una situazione che chiaramente non si sarebbe sbloccata l’indomani ha consumato più energia ai naufraghi, e più gasolio alla stiva di quello che avrebbe consumato facendo rotta su uno di questi paesi.
    Perché “per forza” in Italia?
    Ho cercato una risposta a questo punto, ma é come se nessuno ci avesse pensato, polemiche dovunque, sulle peggio stronzate, ma questo punto semplicemente non l’ho trovato.
    Posso avere un aiutino 🙂 ?

    1. Valerio Minnella

      Ciao.
      Quando hai tempo leggi il mio articolo, indicato da Sarita ( https://www.valeriominnella.it/?page_id=247 ).
      Lì trovi la spiegazione di come funziona il sistema SAR: è l’MRCC coordinante che deve indicare il POS adeguato alle condizioni, più vicino, no può essere deciso dal soccorritore.
      Così dice la normativa e così è sempre stato.
      Il problema è che Salvini, per ragioni di propaganda elettorale, ha vietato di indiccare il POS alle navi gestite da ONG (le altre arrivano regolarmente).

      1. tommaso

        Grazie Valerio,
        ho trovato utile tanto il tuo articolo quanto i diversi link che vi ho trovato.
        Quindi, se ho capito bene, in “sintetica sostanza”
        – il POS deve essere indicato dal Paese che sta coordinando il salvataggio, non scelto dalla nave che soccorre.
        – il POS deve garantire sia la sicurezza fisica (=no Libia), sia la possibilità in caso di richiedenti asilo di poter esercitare questo diritto (no Tunisia…)
        Il che implica che il Paese che coordina dovrebbe prima accordarsi con -ad esempio- Francia, Grecia o Spagna per per poter indicare uno di questi come POS.
        Ho capito giusto ?
        Grazie ancora, per questa risposta e per l’impegno ad un’informazione completa e corretta.

  10. Attilio fortuna

    Continui a eludere la domanda perché nn hai risposte o perché risponde di dovresti smentire te stessa? Il punto è : perché se il motivo dell’,impegno delle ONG è la salvezza dei naufraghi ,la Seawatch aspetta 18 GG in mezzo al mare ricattando di fatto il governo italiano e seminando di fatto zizzanie nell’opinione pubblica italiana? Perché semplicemente nn vira di bordo e si dirige verso un porto che accetta lo sbarco? E nn dirmi le regole che nn è che puoi usare l’argomento “regole” quando conferma le tue tesi ed eluderlo quando le smentisce!

    1. sarita

      SBAGLIATO. Per il diritto internazionale non è un POS, quind NON E’ un luogo sicuro.
      Un porto di sbarco non può essere un luogo in cui alle persone non vengano garantiti i diritti fondamentali.

      Inoltre, dopo aver seguito diversi migranti in Tunisia, posso confermarti che la Tunisia è un cul-de-sac orribile, da cui chi è straniero non ha alcuna possibilità di uscire. La stessa UNHCR non è in grado di fornire protezione e assistenza a Tunisi. Io e il JLP stiamo seguendo da un anno 9 ragazzi erutrei a Tunisi e ti assicuro che sono in condizioni disperate. A volte dobbiamo mandar loro dei soldi per permetter loro di comprare del pane.

  11. Aurelio Guardi

    Inoltre lei ignora che per i salvataggi in mare conta la zona SAR (Search and Rescue) nella quale viene trovata l’imbarcazione in difficoltà e quella maltese è ben più vasta e prossima alla Libia: solo che Malta rifiuta il soccorso e lascia le risorse INPS all’Italia.
    Secondo, come ha scritto il governo olandese (socialista) le navi ONG – tra le quali quella che lei cita – non hanno alcun diritto a recarsi in Italia, perché a tutti gli effetti la nave determina il paese di primo ingresso in accordo alla sua bandiera (olandese per la Sea Watch): la nave ONG aveva l’obbloigo di andare in Tunisia (porto sicuro + vicino) o in Olanda (paese di primo ingresso), o Malta (zona SAR di pertinenza). Lo stesso governo olandese solleva il giusto sospetto che le ONG favoriscano i trafficanti fungendo da Pull factor. Legga qui e si istruisca.

    https://www.corriere.it/esteri/19_giugno_29/inflessibile-olanda-scarica-capitana-ricollocamentiuna-perdita-soldi-1b529546-9aae-11e9-8fdd-d4f7eb4bd62c.shtml

    Come vede la zucca vuota è solo lei, esimia signora.

    1. sarita

      Sulla Tunisia ho già risposto (per il diritto internazionale non è un POS).
      Se l’Olanda fosse sul Mediterraneo, andrebbe bene, ma non lo è. Qualsiasi bambino di 4 anni capirebbe che la soluzione da adottare è quella di far sbarcare le persone nel porto sicuro più vicino collegato alla terraferma e da lì trasferire le persone in altri Paesi. I porti siciliani, per questo, sono i più comodi.

      E’ ampiamente dimostrato dai dati (dovrebbe leggere Matteo Villa, che li studia) che le ONG non sono un pull factor per gli sbarchi.
      Viceversa i lager libici, la guerra in Libia e l’abbandono dei rifugiati da parte di UNHCR sono un push factor innegabile. Ne ho già scritto qui.

      Quando uno ha il cervello ottenebrato da pseudoidee razziste ascoltate sull’autobus, non riesce a ragionare.

    2. Valerio Minnella

      Dire che Sarita non conosce le normative è veramente ridicolo, visto che ben si è studiata il mio articolo del giugno scorso, che è linkato sopra (cioè questo: https://www.valeriominnella.it/?page_id=247 ), che ben spiega tutte le regole nazionali e internazionali sul salvataggio in mare.

      L’articolo, oltre i miei commenti, contiene i link a oltre 700 pagine di regolamenti e trattati e altrettante di documenti terzi inerenti.

      Infatti la Zona SAR non obbliga a nulla dal punto di vista dello sbarco e del salvataggio, ma indica solo l’MRCC che “dovrebbe” sovrintendere alle operazioni, perché il suo Stato si è “impegnato” unilateralmente a farlo.

      Così come, la “bandiera” non indica il paese di primo ingresso, per le navi europee, in virtù del trattato di Dublino (veda la sentenza CEDU sul caso Hirsi e la relazione al parlamento del Contrammiraglio Carlone), in quanto questo obbliga l’MRCC coordinante a offrire il POS (Place Of Safety – spesso stupidamente tradotto in “proto sicuro”), idoneo, raggiungibile in minor tempo.

      Per non parlare della Tunisia come POS, che è un’idiozia totale, visto che la Tunisia non ha ancora recepito buona parte delle norme della convenzione di Ginevra (anche se dal 2018 ha cominciato un percorso in questo senso, tanto che UNHCR ha cominciato a gestire alcuni campi per migranti che lì arrivano autonomamente), per cui un comandante europeo che portasse lì richiedenti asilo, potrebbe essere incriminato (rilegga il provvedimento del GIP Vella).

      Sarà meglio che prima di parlare, si studi le norme, che evidentemente conosce solo per averle lette da qualche cosiddetto giornalista.
      vm

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