La mafia libica si schiera con il governo Meloni. Papa Francesco invece si schiera con Mediterranea e con chi salva le persone in mare.

Dai giornalisti italiani viene definito “il portavoce della mafia libica” per il suo ruolo di ufficio stampa delle milizie criminali libiche. Due procure italiane lo cercano per interrogarlo nell’ambito di procedimenti penali e suo carico (ha minacciato e offeso un giornalista e persino un prete). Di Rgowans abbiamo già parlato: il JLProject ha scoperto la sua vera identità e il ministro della giustizia Nordio ha diffuso pubblicamente, in Parlamento, il suo nome (Robert Brytan). Restano da chiarire i rapporti tra questo personaggio e Frontex. Una interrogazione parlamentare – ancora senza risposta – chiede quali iniziative di competenza il Governo Meloni intenda adottare “per tutelare i cittadini minacciati dalla mafia libica” e dal suo portavoce.

“il portavoce della mafia libica” si schiera con il governo Meloni e con i giornali di destra che lo appoggiano

Sono sempre stati tantissimi i tweet del “portavoce della mafia libica” a supporto del governo Meloni:

Rgowans è schierato anche con i giornali di destra che quotidianamente portano avanti una campagna contro le ONG. Oltre a diffondere i comunicati delle milizie criminali libiche più efferate, Robert Brytan diffonde anche le prime pagine di alcuni giornali e giornaletti legati alla destra italiana: Panorama, la Verità, il Giornale.

Papa Francesco invece si schiera con chi salva le persone in mare

Queste le parole di Papa Francesco il 20 dicembre:

“Saluto il gruppo di Mediterranea
che va in mare a salvare i poveretti che fuggono dalla schiavitù dell’Africa.
Fanno un bel lavoro questi,
salvano tanta gente,
tanta gente”.

Potete guardare il video qui.

I giornali di destra non l’hanno presa molto bene e La Verità è uscita con questa prima pagina: “Bergoglio si schiera con Casarini”.

La questione migratoria è un tema centrale. Io e tanti altri attivisti stiamo contrastando un gigantesco sistema di catture in mare e deportazione di schiavi su base razziale nei lager libici, perché riteniamo giusto opporci. Molti politici, al contrario, supportano questo sistema e cavalcano la “paura dello straniero” per ottenere consenso elettorale.

Il 2023 si chiude quindi in questo modo:

  • Il Papa si schiera con chi salva le persone in mare
  • La mafia libica si schiera con il governo Meloni e con i giornali di destra anti ONG.

Buon anno.

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