E’ la prima volta che una nave ONG disobbedisce all’ordine di porto lontano impartito dal governo Meloni.

Il 23 agosto 2025, poche re dopo l’assegnazione del porto lontano,  il comandante e il capomissione Giuseppe Caccia detto Beppe di Mediterranea ship rifiutano di raggiungere il lontano porto di Genova assegnato dal governo e decidono die fare invece rotta su quello di Trapani, per poter sbarcare velocemente e in sicurezza le 10 persone gettate in mare dalle milizie libiche la notte del 21 agosto.

Beppe Caccia, capomissione di Mediterranea, comunica la sua decisione, condivisa con il comandante di Mediterranea Ship, di non accettare il porto assegnato (Genova) e far rotta su Trapani, molto più vicina, per assicurare lo sbarco in sicurezza delle 10 persone che hanno salvato e che hanno bisogno di immediate cure mediche.

“Disobbediamo ad  un ordine ingiusto e inumano del ministero degli Interni ma obbediamo fino in fondo al diritto marittimo, alla Costituzione italiana e alle leggi dell’umanità. E’ ora di finisra con giochetti politici sulla pelle di persone che tanto hanno sofferto e che non possono essere costrette a soffrire ancora”.

La missione 22 di Mediterranea Saving Humans è la prima con la nuova grande nave, Mediterranea ship, si svolge dal 16 al 23 agosto 2025 e soccorre 10 persone.
La missione salpa da Trapani il 16 agosto. Il 18 agosto nave Mediterranea viene accerchiata ed intimidita da 8 gommoni delle milizie libiche. Il 19 agosto l’equipaggio di Mediterranea chiede alla Libia di poter effettuare un soccorso all’interno delle sue acque territoriali ma la Libia rifiuta e manda una sua motovedetta. La notte tra il 20 e il 21 agosto un gommone delle milizie libiche getta in mare dieci persone migranti e l’equipaggio di Mediterranea le salva. Il Ministero dell’Interno assegna alla nave il lontanissimo porto di Genova. Mediterranea rifiuta il porto e la sera del 23 agosto sbarca a Trapani. Viene sanzionata con 10 mila euro di multa e un fermo amministrativo di 60 giorni.

SPOILER: Mediterranea fa ricorso in tribunale e l’8  ottobre il Tribunale di Trapani emette una storica ordinanza: fermo e multa annullati. La nave è libera.

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