La nave Grimstad ha illegalmente deportato 36 persone nei lager libici. “L’ha ordinato MRCC di Roma” sostiene il comandante. Cerchiamo di capire se è vero ricostruendo il caso.

Testo e indagini di Luigi, Sarita e tutto il JLProject

Riassumiamo il caso Grimstad

Il 29 aprile 2023 la nave mercantile Grimstad prende a bordo in acque internazionali 36 persone. Nella notte le deporta illegalmente in Libia. I respinti sono 36 cittadini del Bangladesh. Il comandante della Grimstad li consegna contro la loro volontà ai libici. Tutte le vittime vengono deportate nei lager libici.

La plancia della Grimstad, in una conversazione registrata dalla ONG Sea Watch, sostiene che l’ordine per la deportazione illegale sia stato dato dal MRCC di Roma, cioè dalla centrale operativa della Guardia Costiera Italiana.

La Guardia Costiera italiana diffonde un comunicato stampa con cui nega di aver dato l’ordine alla plancia della Grimstad. Eppure non denuncia il comandante per diffamazione né annuncia che lo farà. E questo è strano, se qualcuno ti accusa ingiustamente di un reato dovresti quantomeno denunciarlo per diffamazione.

Ricordiamo che i respingimenti di stranieri alle frontiere sono reati. Sono illegali in Italia e in Europa. Il comandante della Asso Ventotto, che aveva deportato in Libia 108 persone, è stato condannato ad un anno di reclusione in entrambi i gradi di giudizio. EDIT 2024: venne poi condannato anche in Cassazione, la sentenza è definitiva.

Noi del Josi & Loni Project abbiamo indagato sul caso Grimstad per poter fornire tutte le prove agli avvocati e fare celeri azioni legali innanzitutto contro il comandante e la compagnia di navigazione. Il fatto di aver ricevuto un ordine illegale non li assolve dall’illegalità dell’averlo eseguito. Il nome del nostro collettivo ricorda Josi, un ragazzo eritreo che morì di fame nel lager libico di Zintan in seguito alla deportazione in Libia del 2 luglio 2018, ordinata dalla Marina militare italiana ed eseguita dal comandante Corrado Pagani della nave cargo Asso Ventinove, appartenente alla compagnia Augusta Offshore, con sede a Napoli. Josi non era l’unica vittima. Il minorenne Seid morì di malattia, Amelie fu violentata e uccisa dai libici. Deportare persone in Libia vuol dire, spessissimo, condannarle a morte.

L’accusa dalla nave Grimstad al MRCC di Roma

C” un video con registrazione della conversazione tra l’aereo Seabird di Sea Watch e la plancia della Grimstad.

La plancia della nave Grimstad sta parlando via radio con l’aereo Seabird. Le parole sono chiarissime. La Grimstad informa Seabird di aver ricevuto “istruzioni dal MRCC di Roma di sbarcarli 30 miglia a largo del terminal di Zuentina, dove la Guardia costiera libica verrà a prenderli”.

La plancia della nave ripete chiaramente: “Queste istruzioni sono state date da MRCC di Roma“.

La Guardia Costiera italiana nega

Domenica la Guardia Costiera italiana ha diffuso un comunicato stampa.

(AGENPARL) – dom 30 aprile 2023 In merito a quanto viene attualmente riportato da alcune testate giornalistiche riguardo a un presunto respingimento dei migranti salvati nella giornata di ieri dalla nave mercantile Grimstad, battente bandiera delle Bahamas, si ritiene doveroso specificare quanto segue:
la richiesta di soccorso è stata lanciata dai migranti a circa 50 miglia dalle coste libiche (all’interno dell’area di responsabilità SAR libica), pertanto, le operazioni di salvataggio e la loro conclusione, sono avvenute sotto la responsabilità e il coordinamento della Guardia Costiera libica. È opportuno precisare, che nel caso specifico l’Autorità coordinatrice libica, costantemente in contatto con la nave, non ha ritenuto necessario richiedere supporto ad altre Autorità internazionali per svolgere le operazioni di soccorso. Successivamente, a quanto si è potuto apprendere, il comando di bordo della nave Grimstad, su indicazioni impartite dalla guardia costiera libica – per il tramite della compagnia di navigazione della nave – a conclusione del salvataggio, ha proseguito la navigazione per raggiungere la rada antistante il terminal di Zueitina (Libia) dove un’unità della guardia costiera libica avrebbe effettuato il trasbordo dei migranti.
La Guardia costiera italiana, e nella fattispecie la sua Centrale Operativa (IMRCC Roma), in base alle sue competenze e alle norme di diritto internazionale, nella giornata di ieri è rimasta costantemente in contatto con i soccorritori e con le persone in pericolo, fino a ricevere le assicurazioni dell’avvenuto salvataggio di tutte le persone in pericolo, allo scopo di monitorare i risultati delle operazioni.
Nei contatti avvenuti con la nave in questione, è sempre stato suggerito alla nave di attenersi alle indicazioni dell’Autorità coordinatrice e della propria compagnia di navigazione, anch’essa costantemente in contatto con le autorità libiche.
Per quanto sopra, la Guardia costiera italiana ribadisce di non aver mai dato indicazioni, o meglio ancora ordini, al comando della nave di raggiungere, dopo aver effettuato il soccorso dei migranti, le coste della Libia.
[cid:image001.jpg@01D6B1C8.B426B720]
Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto
Guardia Costiera
Area Comandante Generale

Cerchiamo di capire cosa dice questo comunicato.

Per prima cosa ascrive il respingimento Grimstad ad operazione compiuta esclusivamente dai libici:

  • lo colloca all’interno dell’area di responsabilità SAR libica. Che, però, ricordiamo, non coincide con le acque territoriali. Le acque territoriali libiche sono ampie 12 miglia, dopo diventano acque internazionali. “La richiesta di soccorso” scrive la GCI “è stata lanciata dai migranti a circa 50 miglia dalle coste libiche“. I respinti erano quindi in acque internazionali, al di fuori delle acque territoriali libiche in cui vige la legge libica 19/2010 che condanna gli stranieri irregolari alla detenzione a tempo indeterminato con lavori forzati.
  • Leggiamo ancora: “l’Autorità coordinatrice libica, costantemente in contatto con la nave, non ha ritenuto necessario richiedere supporto ad altre Autorità internazionali“. E’ vero??? I libici hanno veramente fatto tutto da soli? Quindi non ci sarà il supporto di assetti aerei europei, giusto? (NOTA: Lo scoprirete dopo. Non vi spoileriamo adesso il finale…)
  • Infine: “Nei contatti avvenuti con la nave in questione, è sempre stato suggerito alla nave di attenersi alle indicazioni dell’Autorità coordinatrice (NB: i libici) e della propria compagnia di navigazione, anch’essa costantemente in contatto con le autorità libiche“. In pratica, la Guardia Costiera italiana ammette di aver suggerito il respingimento, ma non di averlo ordinato. Ciò è in conflitto con la frase immediatamente successiva: “la Guardia costiera italiana ribadisce di non aver mai dato indicazioni, o meglio ancora ordini, al comando della nave di raggiungere, dopo aver effettuato il soccorso dei migranti, le coste della Libia“.

Ciò che è strano nel comunicato è che la Guardia Costiera italiana non aggiunga la solita frase “ci tuteleremo nelle sedi competenti”. La Grimstad accusa la Guardia Costiera italiana di aver dato l’ordine per un respingimento illegale, cioè accusa la Guardia Costiera italiana di aver compiuto un reato. Se non è vero, dovrebbe quantomeno partire una denuncia per diffamazione nei confronti di chi ha fatto tali affermazioni.

In ogni caso un accesso agli atti potrà svelare le comunicazioni tra MRCC di Roma e nave Grimstad, che per legge vengono registrate, e così si capirà chi dice la verità.

Il precedente: il caso Asso Ventinove:

Nel caso Asso Ventinove, il governo italiano respinse gli accessi agli atti degli avvocati delle vittime, di fatto occultando la verità su chi avesse dato l’ordine del respingimento. Fu la nave a fornire, in sede di giudizio, tutte le comunicazioni ricevute dalla Marina, da cui si appurò che gli ordini li dava l’Italia.

La nave Grimstad è della ricca famiglia fondatrice di Easyjet

La nave Grimstad è di proprietà della World Tankers Management, compagnia fondata dalla famiglia greca Haji Joannou, fondatrice anche di EasyJet.

La ricostruzione del caso Grimstad minuto per minuto

Lavorando sul materiale disponibile adesso, il JLProject ha effettuato una cronologia degli eventi avvenuti nell’area di mare interessata nei giorni dal 27 al 30 di aprile. Abbiamo osservato cosa avveniva in cielo e in mare senza dare nostre interpretazioni.

ATTENZIONE: gli orari sono UTC.

Giorno 27 aprile 2023

Ore 09:00 UTC l’aereo spia Segul2, di Frontex, sorvola insistentemente un punto nel mare. Coordinate 34.064, 18.950.

Ore 13:57 UTC la nave mercantile Grimstad naviga verso sud e arriva proprio nella zona sorvolata da Segull.

Ore 20:01 UTC la nave mercantile Grimstad sta navigando, molto lentamente, verso sud.

Giorno 28 aprile 2023

Ore 02:21 UTC la nave mercantile Grimstad è ancora in zona.

Ore 7.00 UTC circa. In zona arriva anche un secondo aereo spia di Frontex, Eagle 2, decollato da Lampedusa. E’ andato dritto verso sud est e poi ha sorvolato un punto per venti minuti. Le coordinate sono 34.695, 16.671.

Vediamo lo zoom del sorvolo

Ore 07:32 UTC: l’aereo di Frontex Eagle 2 si trova intorno alle coordinate 34.263, 17.341. Soegne il transponder. Lo riaccenderà solo alle 10:30.

07:47 UTC: qualcuno effettua l’avvistamento di una nave alle coordinate 33-16.00N 018-32.00E (sveleremo più avanti chi è stato).

Ore 10 UTC Anche l’aereo di Sea Watch, Sea Bird, arriva in zona e sorvola un punto poco più a nord, coordinate 35.161, 17.330.

Ore 13:24 UTC i francesi (MRCC La Garde) spediscono un messaggio INMARSAT di alert: una nave ha bisogno di assistenza.

Nel messaggio non vengono citati migranti ed è davvero strano che lo spediscano i francesi. Ma l’alert cita un avvistamento alle 07:47 UTC (ora in cui volava Eagle 2 di Frontex) e le coordinate sono queste:

Chi si trovava alle coordinate segnalato nell’INMARSAT alle ore 7:47?

  1. La nave Grimstad.
  2. L’aereo di Frontex Eagle2. Mettiamo sulla mappa la rotta di Eagle2 (freccia rossa) fino al punto in cui ha spento il transponder alle 07:32 e ci aggiungiamo il punto a coordinate segnalato nell’INMARSAT, capiamo che probabilmente alle 7:47 era arrivato proprio nel punto citato dai francesi.

Che ruolo ha avuto in questa vicenda il centro di ricerca e soccorso francese?

A questa domanda non sappiamo (ancora) dare una risposta.

Per tutta la giornata la nave Grimstad rimane ferma in mezzo al mare.

Giorno 29 aprile 2023

La nave Grimstad è ancora ferma in mezzo al mare.

Ore 7.30 UTC – anche oggi l’aereo spia di Frontex Eagle2 (partito da Lampedusa) sorvola la zona alle stesse coordinate.

Ore 10 UTC torna anche l’aereo spia Seagul21 (partito da Catania) e arriva nella stessa zona.


A quest’ora probabilmente i migranti salgono sulla Grimstad. Esistono foto.


La nave riparte e fa rotta verso sud.

Dalle 10 alle 13.20 UTC L’aereo Seabird di Sea Watch arriva in zona, documenta il soccorso e registra la conversazione con il comandante della Grimstad, che pubblicherà poche ore dopo.

Ore 23 UTC – la nave Grimstad, che si sta dirigendo verso il porto di Zuentina, fa inversione verso nord. Per un attimo pensiamo che il comandante abbia deciso di non violare la legge. Ma non è così.

Giorno 30 aprile 2023

Ore 00.03 UTC la nave Grimstad rallenta fino a 1 nodo. E’ probabilmente l’orario del trasbordo dei migranti sulla motovedetta libica.

Le 36 persone vengono fatte salire a forza sulla motovedetta libica.

Dalle ore 2.30 alle 6 UTC l’aereo spia di Frontex Osprey3 è in volo, ma poi spegne il transponder e non sappiamo se ha sorvolato la zona davanti alle coste di Zuentina

Ore 3.42 UTC la nave Grimstad riparte verso il porto di Al Sidrah, in cui arriverà alle 9.50 e da cui ripartirà alle 21 dell’1/5

Ore 04:22 UTC (6:22 locali): alba.

Dopo l’alba la motovedetta libica sbarca i 36 respinti nel porto di Zuwaytinah. Ci sono diverse fotografie.

Successivamente i 36 respinti vengono caricati su alcune camionette e deportati nei lager libici. La loro sorte è al momento ignota.

Il 1 maggio il social media manager latitante della cosiddetta Guardia Costiera Libica – un uomo la cui identità è ignota, che è stato denunciato per minacce di morte fatte al religioso don Marria Ferrari e che le procure italiane non sono state in grado di rintracciare – annuncia soddisfatto il respingimento e pubblica foto scattate a bordo della nave Grimstad.

Un dubbio sorge spontaneo: perché, se davvero i ibici hanno gestito il respingimento da soli, gli aerei di Frontex hanno sorvolato l’area per 3 giorni?

Cosa fare adesso?

Noi del JLProject ci auguriamo innanzitutto che venga fatta chiarezza. Speriamo che il Governo italiano non occulti le informazioni, come ha fatto con TUTTI i casi di respingimento illegale su cui stiamo indagando, e che consegni le registrazioni come è tenuto a fare, dato che siamo in democrazia.

E poi vogliamo che venga fatta giustizia.

I cittadini italiani hanno il diritto di sapere se la Guardia Costiera italiana ha ordinato il respingimento di 36 esseri umani nei lager libici, come dichiara la plancia della nave Gristad, oppure se non lo ha fatto.

Se è accaduto, ci auguriamo che i responsabili vengano processati. Se non è accaduto, ci aspettiamo che venga processato per diffamazione l’uomo che dalla plancia della Grimstad avrebbe diffamato la nostra Guardia Costiera.

In ogni caso, ci teniamo a ricordare, il respingimento collettivo di stranieri in Libia è vietato dalle leggi Europee.

Questo blog ha bisogno di aiuto, scopri perchè. Qui sotto trovi il link alla donazione con PayPal o carta. Sappi che il blog farà fruttare parecchio ogni euro che arriverà e ti renderà fiero di averlo donato.

Lascia un commento