Mediterranea ha adottato il JLProject !!! Sono lieta e fiera di darvi questo annuncio.

Il JLProject è nato nella primavera 2019 con l’obiettivo di fermare i respingimenti in Libia.

Il nome, Josi & Loni Project, è stato scelto per ricordare Josi e tutti i ragazzi e le ragazze come lui morti sul pavimento di un lager libico dopo la deportazione in Libia e per ricordare Loni e tutti i bimbi nati sul pavimento dei lager libici. Josi e Loni sono stati deportati in Libia illegalmente dal Governo Italiano nel caso Asso Ventinove, JLProject ha fatto le indagini, ha ritrovato 85 vittime, si è aperto un processo e adesso stiamo aspettando la sentenza. Josi non c’è più, ma assieme a Seid e Amela è sempre nei nostri cuori. Loni è sopravvissuto, adesso vive in Europa, ha una sorellina e ha fatto causa a Salvini.

Il JLProject effettua indagini forensi pro bono per fare causa agli Stati che respingono illegalmente le persone in Libia

Abbiamo un metodo, ormai ben collaudato. I membri hanno varie diverse abilità (investigazione, informatica, advocacy, empatia con il prossimo) e un gran senso dell’umorismo. I rifugiati in Libia ci conoscono, ci stimano e si fidano di noi.

A febbraio abbiamo chiesto a Mediterranea Saving Humans di… adottarci. Avevamo per le mani un progetto troppo importante per tenerlo solo per noi. Abbiamo spedito una lettera di presentazione che andava dal serissimo al faceto e che quindi ci rappresentava molto. L’hanno votata. E’ passata all’unanimità.

Ci serviva una cosa importante, che è arrivata subito: nuovi volontari.

Oggi il JLProject Mediterranea sta lavorando a pieno ritmo

Grazie alle nuove volontarie di Mediterranea stiamo lavorando su 38 casi di respingimento illegale in Libia, di cui 28 con vittime ritrovate. Ma ogni giorno apriamo un nuovo caso.

A marzo, in poco più di una settimana, abbiamo completato il DATABASE VOLDEMORT (dal nome del social media manager latitante della cosiddetta guardia costiera libica – noi lo chiamiamo così). Abbiamo fatto una copia degli account social dei libici e costruito un immenso database che riporta dati, foto, video di 744 casi di respingimenti in Libia avvenuti negli ultimi 5 anni. I casi riguardano la deportazione in Libia di 88160 persone (lo scrivo anche a lettere: ottantottomilacentosessanta). In futuro vi parlerò più approfonditamente di questo database, che è molto interessante anche a livello statistico.

2000 cause contro l’Italia per i respingimenti in Libia. Ecco l’opposizione pratica al Memorandum

Il piano prevede un numero impressionante di class action, migliaia di cause di risarcimento che faranno dubitare il governo e i cittadini italiani che respingere e deportare illegamente la gente nei lager libici sia conveniente.

Quando abbiamo annunciato il progetto, ad ottobre, c’è chi ha pensato ad una sparata. Ma, oggi lo posso dire, in realtà ci siamo tenuti un po’ bassi con le cifre. Ogni respingimento coinvolge almeno un centinaio di persone, le stiamo cercando tutte e le stiamo ritrovando!

Alcune azioni legali sono già iniziate. Avvocati di tutta Europa ci contattano.

COSA FACCIAMO (in breve)

  • Ritroviamo le vittime dei casi di respingimento
  • Troviamo le prove video e fotografiche che collocano le vittime nel caso
  • Indaghiamo su nuovi casi trovando le prove del coordinamento europeo
  • produciamo dossier di prove per gli avvocati delle vittime

Come si fa ad entrare nel JLProject di Mediterranea?

Innanzitutto chiariamo una cosa: non cerchiamo gente esperta. I migliori membri del JLProject sono quelli che all’ingresso hanno mormorato “Ma io non so fare niente…”.

Abbiamo un metodo che tutti possono imparare e facciamo una simpatica formazione che vi cambierà in meglio la vita.

Ciò che richiediamo – e su questo siamo un po’ duri – è l’impegno costante. Se vi piace il progetto ma non avete tempo libero, non fa per voi.

JLProject lavora online, usando chat, software e tutto ciò che la tecnologia ci offre.

Se volete maggiori informazioni, scrivetemi pure un messaggio mettendo il vostro numero di telefono. Vi richiameremo per una chiacchierata.

Le testimonianze dei nuovi volontari di JLP Mediterranea

Rosita: “Faccio parte di Mediterranea Saving Humans da un paio di anni e da appena 1 mese sono entrata nella operosa squadra del progetto JLP. È un impegno che mi assorbe totalmente, col cuore e con la testa; per me significa fare realmente qualcosa di concreto per qualcuno.

È un progetto ambizioso e fortissimo emotivamente,  che spesso mette a dura prova la mia sensibilità, perché ogni intervista alle persone che hanno subito un respingimento, rappresenta l’ingresso in un mondo sconosciuto alla gran parte delle persone, significa entrare nella loro storia, sentire sotto la pelle il dolore e la paura, rivivere con loro tutta la strada fatta…e questo mi crea forti scompensi emotivi, ma la voglia di essere dalla parte giusta, il desiderio di fare giustizia è sempre più forte.

Voglio essere dalla parte di chi lotta, voglio essere dalla parte di chi scappa, voglio essere voce di tutti loro perché credo fortemente nella giustizia e non intendo stare a guardare quando vengono lesi diritti umani.

Perciò so di essere nel posto giusto!

Il JlP è un progetto che propone  un aiuto concreto ed essere protagonista nelle storie di tante persone che vogliono raccontarsi e sperano di essere ascoltati è un privilegio. 

Ho sempre sperato di aiutare nel concreto ed ora lo faccio e sono fiera di essere una piccola luce nella vita di tante persone”.

Luigi: “Trovare le prove dei respingimenti illegali verso la Libia, capire come funzionano, dare una mano agli avvocati che seguono le cause delle vittime di questi respingimenti, entrare in contatto con le vittime delle politiche migratorie di cui il nostro paese e l’Europa sono responsabili sono tra le cose più utili e concrete che possiamo fare oltre a sostenere le ONG che fanno ricerca e soccorso nel Mar Mediterraneo.

Per questo sono entrato a far parte di questo progetto ed è una delle cose di cui vado più fiero.

Un gruppo di persone eccezionali che cercano di fare la propria parte per un mondo che faccia meno schifo di come è e a volte ci riescono.

Ancora tanto c’è da fare, ma ne vale la pena, ognuno con le sue competenze e le proprie forze per un lavoro di squadra che porta ogni giorno maggiori risultati.

Grazie a Sarita che ha messo in piedi tutto questo, a tutti/e le attivisti/e che ne fanno parte, a quelle/i che si aggiungeranno e a Mediterranea Saving Humans che ha dato forza a questo progetto”.

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