L’identità di Rgowans è nota perché soggiornò in un albergo italiano. Gli estremi del suo documento sono già in possesso della Questura.

Torno ad aggiornarvi sulla questione “Rgowans”. Ma prima un riassunto:

  • il 6 giugno 2023 noi del JLProject abbiamo scoperto l’identità del proprietario dell’account anonimo che almeno una procura italiana stava cercando. Abbiamo scoperto il suo nome, i suoi recapiti, il suo account personale Facebook e mandato tutte le informazioni alle forze dell’ordine italiane.
  • A fine giugno 2023 il ministro della giustizia Nordio ha rivelato pubblicamente il suo nome: Robert Brytan.
  • Noi del JLProject abbiamo fatto notare che Robert Brytan è anche il nome del direttore del data center di Asseco Business Solutions, multinazionale che ha preso l’appalto da Frontex per JORA, un sistema che scheda l’identità di milioni di persone. La domanda è: è la stessa persona?
  • Ci sono state diverse interrogazioni parlamentari sulla vicenda ma nessuno ha finora risposto in modo chiaro. La la domanda è attualmente passata alla Commissione europea.

Oggi su Avvenire è uscito un ottimo articolo di Nello Scavo che riassume la vicenda.

L’identità di Rgowans è però già in possesso delle forze dell’ordine italiane

Lo è dal giugno 2017, quando Rgowans soggiornò in un albergo di Peschiera del Garda. Lo sappiamo perché postò su Facebook una bella recensione:

Ho telefonato all’albergo. La gestione non è cambiata dal 2017. Non possono ovviamente ricordare chi soggiornò lì tanti anni fa ma di sicuro hanno trasmesso gli estremi del suo documento alla questura.

Ricordiamo che senza un documento di identità valido non è possibile soggiornare in un albergo italiano (art. 109 del TULPS – Testo Unico Legge di Pubblica Sicurezza). Gli estremi dei documenti vengono trasmessi dall’albergatore alla questura competente.

La questura ha quindi gli estremi del documento di identità di Rgowans. Ciò consentirà probabilmente alla procura che indaga nel procedimento penale a suo carico di poterlo identificare con certezza. In realtà confidiamo che lo abbia già fatto, dato che dispone di questa informazione da giugno 2023.

Dagli estremi del documento, sicuramente collegati ad informazioni fiscali, le forze dell’ordine italiane possono scoprire agevolmente se Rgowans sia o meno la stessa persona che lavora per Asseco e che – ricordiamo – ha accesso a dati personali di almeno 500 mila persone.

Mi chiedo: se è così facile smentire o confermare questa semplice informazione, perché in tutti mesi nessuno ha risposto alle tante interrogazioni dei parlamentari?

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