Storica sentenza sul Caso Asso Ventinove: La Libia non è un luogo sicuro e l’Italia deve risarcire le persone illegalmente deportate.
5 anni e due mesi sono passati da quando, nella primavera 2019, scoprii che il 2 luglio 2018 l’Italia aveva operato in segreto un gigantesco respingimento illegale di uomini, donne e bambini nei lager libici. Lo scrissi su questo blog. Iniziai ad indagare. Fondai il collettivo JLProject per indagare meglio.
Il Josi & Loni Project prende il nome da Josi, un ragazzo morto sul pavimento del lager libico di Zintan in seguito al respingimento e da Loni, un bimbo nato sul pavimento del lager di Trik al Sikka. Il 2 luglio 2018 Loni era ancora nella pancia della sua mamma, oggi ha cinque anni e ha vinto la causa contro chi ha deportato i suoi genitori e lo ha fatto nascere all’inferno. Nella sentenza è ben descritto come suo padre venne frustato perché non voleva separarsi da sua madre.
Dal Tribunale di Roma sono stati condannati:
- la Presidenza del Consiglio (governo Conte I),
- il Ministero della Difesa, retto allora da Elisabetta Trenta,
- il Ministero dei Trasporti di Toninelli
- il comandante Corrado Pagani della Asso Ventinove
- la società armatrice Augusta Offshore
Sono stati condannati a pagare immediatamente 15 mila euro a ciascuno dei 5 rifugiati che hanno fatto causa. La sentenza è esecutiva.
Per sapere di più sul caso Asso Ventinove
Qui sul blog trovate molti degli articoli che ho scritto in questi anni:
E poi c’è il libro, ADESSO DORMITE, che potete scaricare gratis andando qui.
Il libro ha solo 2 parti. Si conclude così:
Adesso, beh, mi toccherà scrivere la terza parte!
Sono solo le prime 5 cause
Le persone respinte illegalmente il 2 luglio 2018 erano 276 (più Loni, che non era ancora nato). In questi anni noi del JLProject ne abbiamo rintracciate tantissime. Adesso faranno causa tutte.
Abbiamo anche indagato su altri 100 respingimenti in Libia che a nostro parere sono illegali, perché compiuti con la collaborazione delle autorità italiane e abbiamo rintracciato le vittime. Più di 600 persone respinte in Libia si sono rivolte al nostro collettivo. Il nostro progetto è aiutare tutti a fare causa al governo italiano. Più di 20 mila persone vengono illegalmente respinte in Libia ogni anno, il nostro scopo è ritrovarle tutte e aiutarle a chiedere giustizia nei tribunali.
All’inizio la gente ci considerava dei romantici visionari. Poi abbiamo iniziato a vincere.
Non vogliamo essere ringraziati, vogliamo che anche voi facciate la stessa cosa. Al JLProject ora siamo in 50 volontari ed abbiamo 100 casi. Se fossimo di più, potremmo indagare su più casi e arrivare prima al nostro obiettivo: fermare i respingimenti dal mare ai lager libici.
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