Il 24 aprile 2022 alle ore 9 UTC la nave Ocean Viking dell’associazione SOS Mediterranee stava operando il soccorso ad un gommone bianco in difficoltà, quasi del tutto sgonfio, che si trovava in acque internazionali al largo della Libia, coordinate 33°16N 14°23E.


I tre rhib della Ocean Viking stavano finendo di soccorrere i passeggeri del gommone: avevano già distribuito tutti i life Jackets, avevano già trasbordato una buona parte dei naufraghi e si stavano accingendo a salvare l’ultima quindicina di persone. A quel punto sopraggiunse a grande velocità la motovedetta Ubari 660 della cosiddetta guardia costiera libica.
La Ubari produsse alte onde che misero in pericolo i naufraghi sul gommone. Poi, in modo minaccioso, la Ubari si piazzò tra la nave Ocean Viking e i rhib di salvataggio.

L’aereo Colibrì di Pilotes Volontaires sorvolò e filmò la scena

Il giorno successivo – 25 aprile 2022 – si ripeté la stessa identica scena: la motovedetta Ubari 660 irruppe in un altro soccorso effettuato dalla Ocean Viking.

Il 25 aprile 2022 alle ore 08:30 UTC la nave Ocean Viking dell’associazione SOS Mediterranee eseguì il soccorso a 94 persone che si trovavano su un gommone bianco sovraffollato in acque internazionali al largo della Libia, coordinate 33°13N 14°01E. La motovedetta Ubari sopraggiunge a grande velocità sulla scena di un soccorso già iniziato dalla Ocean Viking e produsse alte onde che misero in pericolo i naufraghi ancora sul gommone. In modo minaccioso, si piazzò tra la nave Ocean Viking e i rhib di salvataggio. I soccorritori della Ocean Viking non si lasciarono intimidire e riuscirono a mettere al sicuro tutti i naufraghi.

Tutti i crimini della motovedetta Ubari 660:

Il 24 novembre 2018 la motovedetta Ubari 660 arrivò dal porto di Messina in Libia, come regalo del governo italiano Conte I. I miliziani che ne composero l’equipaggio erano da poco stati addestrati in Italia.

La notte tra il 26 e il 27 giugno 2019 la motovedetta Ubari sparò contro un gommone di migranti, affondandolo con la gente ancora a bordo. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, i  miliziani della Ubari attaccarono un gommone partito dalla Libia. Uno dei militari urlò in arabo: “Spegnete il motore, siamo italiani“.  Poi spararono colpi di mitragliatore sul tubolare del gommone, con la gente (97 persone) ancora a bordo. Abbordarono il gommone e fecero salire tutti a bordo. Li narcotizzarono con un gas. Li deportarono in Libia.

Il 6 maggio 2021 la motovedetta Ubari 660 attaccò a colpi di mitragliatore il peschereccio italiano Aliseo impegnato con altre due imbarcazioni in una battuta di pesca in acque internazionali al largo delle coste di Bengasi. I colpi ferirono ad un  braccio il comandante dell’Aliseo, Giuseppe Giacalone.

 

Chi ha chiamato la motovedetta Ubari?

Dalle tracce aeree del 24 aprile 2022 risulta che l’aereo spia di Frontex Eagle2 verso le 8 UTC aveva sorvolato proprio la zona dove si trovava la barca in distress effettuando peculiari sorvoli in cerchio tra le 8 e le 9 UTC.

Zoom:

Eagle 2 è un aereo impiegato dalla “Joint Operation Themis”, un’operazione di controllo delle frontiere europee gestita da Frontex e governo italiano. Themis è una “sinergia tra “l’European Border and Coast Guard Agency (Frontex) e le Autorità italiane con il supporto dei Paesi Membri dell’Unione europea” (cit. Ministero della Difesa italiano  https://www.difesa.it/operazionimilitari/op-intern-corso/jointoperationtriton/index.html). Non comprende i libici. E’ quindi un’operazione esclusivamente europea. In Europa i respingimenti collettivi di stranieri alla frontiera sono illegali, per questo motivo tutti i respingimenti diretti dall’operazione Themis sono considerati illegali dagli attivisti per i diritti umani.

Il giorno successivo – 25 aprile – la setessa scena: l’aereo spia di Frontex Eagle2 tra le 6 e le 8 UTC sorvolò proprio la zona dove si trovava la barca in distress spegnendo a riaccendendo il transponder.

Il sospetto è che entrambe le volte l’operazione Themis (ovvero Frontex & Governo italiano) abbia trasmesso ai criminali libici della motovedetta Ubari le coordinate delle barche in distress. Il che rende Frontex e il Governo itiano colpevoli di aver coordinato un tentato respingimento illegale.

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