Alunni obbligati a frequentare l’ora di religione. Accade a Roma, nel 2022, in una insospettabile scuola elementare del primo municipio.

Fervore religioso? Conversioni coatte? No, nulla di tutto questo. “Soltanto” noncuranza per i diritti degli altri e mala gestione. Ma è una vicenda che va raccontata, perché si inserisce nel discorso più ampio dei problemi culturali e gestionali della scuola pubblica italiana.

Il caso – la scuola che impone l’ora di religione cattolica

E’ la scuola elementare statale Giardinieri di Via di Porta San Sebastiano, a Roma, nel primo municipio, a due passi dalle Terme di Caracalla. Una piccola scuola immersa nel verde di un parco, un’oasi dove non esiste il bullismo e dove un’associazione di genitori organizza corsi pomeridiani di fumetto, ceramica, lingua cinese.

In un posto così non ti aspetti, proprio non ti aspetti che tutti i bambini vengano obbligati a frequentare l’ora di religione. Anche perché l’ora di materia alternativa è attiva e ottima: in terza i 5 bambini (su 16) che l’hanno scelta fanno un corso di scrittura creativa incentrato sulle varie culture e popolazioni del mondo. Mia figlia è una dei 5.

Eppure succede. La prima volta è poco prima delle vacanze di Natale 2021: mancano le insegnanti e la maestra di materia alternativa viene mandata a fare supplenza in un’altra classe. Tutti e 16 i bambini restano in classe con la maestra di religione che li divide per i lavoretti natalizi: i bambini iscritti a religione realizzano un presepe, quelli iscritti a materia alternativa un albero Natale.

Poco male, non ci si spaventa, per una volta può succedere…

Ma a gennaio 2022 diventa la norma. Tutte le settimane la maestra di materia alternativa viene spedita a far supplenze in altre classi e i 5 bambini obbligati a frequentare l’ora di religione.

La maestra di religione è una persona intelligente e corretta, cerca di creare lezioni il più laiche possibile. Ma ha pur sempre un programma da dover effettuare (e gli 11 bambini hanno il diritto di poterlo seguire!), quindi è costretta lei stessa a cercare escamotages per lavorare. A volte premette che la spiegazione sarà solo per una parte della classe ed invita l’altra parte a non ascoltare. “Io non posso mica chiudere le orecchie” si lamenta mia figlia.

Il risultato è che la maestra di religione è costretta ad insegnare la sua materia quasi in modo clandestino e che sul quaderno di materia alternativa della mia bambina compaiono Gesù, Maria e gli Angeli. Non va bene.

Dopo discussioni e proteste alla sede centrale del plesso (Elsa Morante), finalmente ieri è stata chiamata una nuova supplente ed è stata riattivata l’ora di materia alternativa. Ma questo caso (si spera risolto) merita una più ampia riflessione.

Quanto c’è voluto in Italia ad acquisire il diritto a non frequentare l’ora di religione a scuola?

Non tutti sanno che dopo l’unità d’Italia l’insegnamento della religione cattolica a scuola venne prima reso facoltativo (possibile solo su esplicita richiesta dei genitori) e poi addirittura abolito nel 1888.

Fu il governo fascista a reinserire l’insegnamento della religione cattolica a scuola rendendolo obbligatorio.

Ci vollero tanti, tantissimi anni, per uscire da questa obbligatorietà. Solo nel 1984 il Ministero della Pubblica Istruzione introdusse la possibilità di una scelta e di una materia alternativa.

La faticosa storia di questo diritto può venire oggi vanificata da… carenze di organico?

Religione cattolica / storia delle religioni: rovesciamo il punto di vista.

Parlando con insegnanti e genitori è emersa la solita suggestione:

“L’ora di religione cattolica dovrebbe diventare un’ora di storia delle religioni”.

Io all’università ho studiato storia delle religioni e religioni dei popoli primitivi dal punto di vista filosofico e (soprattutto) etnologico. Super interessante e formativo; ma avevo vent’anni, non sei-dieci.

Alle elementari è ovviamente impossibile affrontare le religioni con approcci del genere e anche l’approccio storico è complicato, considerato che solo in quarta elementare si inizia a studiare la Storia. L’unico approccio possibile è quello che potremmo definire letterario: racconto di miti e leggende presenti nei testi sacri. Benissimo e bellissimo. Spesso racconto queste storie a mia figlia (le più avventurose sono quelle del Mahabharata, ma anche l’Antico Testamento ne ha di appassionanti). Badate bene a ciò che ho scritto in queste righe: approccio letterario, miti, leggende

Può un’insegnante di religione cattolica scelta da un vescovo mantenere un approccio puramente letterario su un testo sacro? Probabilmente sì su quello di altre religioni, ma su quello della SUA religione???

Qui arriva, puntuale, l’obiezione comune: “Anche i professori di Storia vengono influenzati dalla propria fede politica”. Vero… ed è un problema (io alle elementari ho avuto una maestra fascista). Per fortuna l’approccio storico si basa su documenti storici reali, concreti, e gli studenti lo capiscono, imparano a consultare le fonti, ad indagare sulla realtà dei fatti. Non è sempre facile, ma è possibile. Per la religione, invece, non ci sono fonti concrete, non ci sono verità materiali.

La storia delle religioni alle elementari dovrebbe allora essere insegnata da un ateo? Non lo so. Si rischierebbe di sminuire la spiritualità di alcune cose.

Di sicuro non dovrebbe essere insegnata da un religioso. Per far capire questo ai genitori cattolici ho dovuto buffamente rigirare la frittata:

“Va bene studiare tutte le religioni” ho dichiarato “ma allora organizziamo delle ospitate di vari religiosi, una a settimana: rabbini, imam, baba…”

All’inizio la mia polemica non ha suscitato troppo scalpore. Ma poi ho detto che nella mia zona ci sono dei testimoni di Geova molto educati (citofonano solo in orari comodi) che sarebbero ben felici di venire a fare subito una lezione…

La questione si è chiusa immediatamente: niente altre religioni.

La verità è che i bambini delle elementari non hanno gli strumenti per poter affrontare in modo maturo questioni religiose. Sono fortemente influenzabili e manipolabili. Credono ancora a Babbo Natale e al topino dei denti. Credono a tutte le favole che gli raccontiamo.

La scuola pubblica italiana non li ritiene maturi per studiare la storia (iniziano in terza elementare con la preistoria), però li ritiene in grado di affrontare l’ora di religione cattolica. Un bel controsenso.

NON avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica è anche una scelta CULTURALE.

Due anni fa, dato che ne avevo diritto, ho fatto questa scelta quando ho iscritto mia figlia alla prima elementare. Io e suo padre non crediamo in Dio/Dee/Dei, il che ci definisce degli atei, ma la nostra scelta è stata soprattutto culturale.

I bambini di 6 anni hanno una grande curiosità, vogliono capire come funziona il mondo. Nella scuola elementare, la storia della formazione della Terra e dell’evoluzione dell’uomo viene spiegata soltanto in terza elementare. Il libro della Genesi (ovvero il creazionismo cristiano) è stato invece spiegato in prima elementare durante l’ora di religione.

Di fatto, per ben 2 anni, tra le “verità” e le risposte fornite da una scuola pubblica c’è stato il creazionismo e non l’evoluzionismo. Ai bambini frequentanti l’ora di religione, la Scuola pubblica italiana ha detto per due anni che il Mondo era nato in sette giorni e l’Uomo era stato creato da Dio, salvo rettificare al terzo anno facendo spuntare (finalmente) un libro di “storia” con dinosauri e uomini primitivi.

Dovremmo forse riflettere su questo tempismo.

Cosa fare se avete dei problemi con l’ora di alternativa a scuola

Raccogliendo informazioni sui miei diritti, ho avuto l’aiuto dell’UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. Sul loro sito danno ottime informazioni e assistenza per questo tipo di problemi. Qui c’è un testo redatto benissimo, completo di modelli di diffide che possono essere utili nei casi più spinosi. Sono inoltre disponibili ad intervenire in caso di diritti violati.

In nome dei secoli che ci sono voluti per liberarci dagli obblighi religiosi, lottate sempre perché non si torni indietro!

Una mamma: “Sarita, dai, non è la fine del mondo se tua figlia fa l’ora di religione”
Io: “Noi non crediamo nella fine del mondo”

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Questo articolo ha 4 commenti

  1. Daniele

    Buongiorno, quindi sua figlia è ancora obbligata all’ora di religione o ha trovato un modo?

    1. sarita

      Come ho scritto, dopo discussioni e proteste alla sede centrale del plesso (Elsa Morante), è stata riattivata l’ora di materia alternativa.

  2. fabio

    brava é d’obbligo ,
    ma non abbassare la guardia ,
    ti scrivo per informarti che google ti sta inserendo le pubblicità di “chi é il tuo angelo custode” …

    1. sarita

      Grazie Fabio!

      PS Ehm, Google inserisce pubblicità a seconda degli interessi di chi naviga sui siti, non degli autori dei blog. A me, per esempio, compaiono pubblicità di ONG e di libri. Probabilmente hai cliccato per sbaglio su qualche blog religioso e ora qualche cookie del genere sul pc o sul cellulare.
      PS2 comunque ora è bloccato

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