Autogol di Matteo Renzi, che questa mattina ha visto comparire e crescere a dismisura una petizione che chiede le sue dimissioni come senatore.
Matteo Renzi ha dichiarato guerra al reddito di cittadinanza e organizzato una raccolta firme per chiedere un referendum abrogativo. Lo ha annunciato il 24 maggio con un tweet.

“Vogliamo soprattutto cambiare il mondo del lavoro per i più giovani” scrive il senatore. Messaggio inquietante, per chi ricorda la demolizione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori attuata con la riforma del Jobs Act nel 2014 proprio dal governo Renzi.
La politica ha replicato prontamente, con Giuseppe Conte che ha definito Matteo Renzi e Giorgia Meloni (i due principali detrattori del reddito di ckittadinanza) dei “Robin Hood al contrario”.
Anche la rete non ha reagito bene.

Ed è nata una petizione su Change.org intitolata “Chiediamo le dimissioni del Senatore Renzi”.
La petizione mette in fila tutta una serie di comportamenti del recente passato di Matteo Renzi, dall’esportazione in Arabia Saudita di bombe costruite in Italia, poi usate per il massacro della popolazione civile yemenita, alle pagatissime conferenze presso gli amici sauditi, alla vicinanza con lobby varie.
Nelle prime ore già 25 mila persone l’hanno firmata.
Il mondo del lavoro in Italia
La politica discute sul reddito di cittadinanza, accusandolo di influire negativamente sul mondo del lavoro. Famosi chef lamentano la diserzione di camerieri e lavapiatti, non più attratti dalle poche centinaia di euro di stipendio mensile. Sui giornali proliferano storielle di boss della mafia albanese e idraulici che lavorano a nero beccati a percepire il reddito.
Di sicuro il mondo del lavoro in Italia HA dei problemi, ma piuttosto essi derivano dal fatto che ormai abbiamo paghe e diritti ai minimi storici. La contronarrazione dei lavoratori è netta: pubblicano annunci di lavoro con paghe da fame e orari pazzeschi. Del resto basta fare un giro su Linkedin per rendersi conto della deriva presa dal mercato del lavoro, dove addirittura ci sono aziende che propongono lavoro… senza stipendio.
Qualcosa bisogna fare e magari si può entrare nell’ottica del salario minimo, misura che alle aziende piace ancora meno del reddito di cittadinanza, per ovvi motivi.
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