Bentornati a PappaVera, che ho scoperto essere una sezione seguitissima del mio blog, chi lo avrebbe mai detto!

Oggi vi parlo di uova.





I bambini, in genere, adorano le uova, da diversi punti di vista. Rimangono affascinati dal fatto che i loro gusci contengano qualcosa e mentre le apriamo stanno immobili, con l’occhio pronto a godersi la sorpresa che ne uscirà: pulcino, giocattolo o semplice tuorlo? Per loro è sempre un mistero, anche se gli hai spiegato che le uova di gallina che mangiamo non contengono pulcini e che i giocattoli stanno solo negli ovetti di cioccolato. Il mistero è parte del fascino.

I pediatri italiani non odiano più le uova. Una volta sostenevano che più di due uova a settimana facessero male, poi si sono resi conto dell’assurdità della cosa visto che mezzo mondo vive benissimo pappandosene almeno due tutte le mattine a colazione.

I genitori adorano le uova perché credono che sia facile e veloce prepararle.
Invece no.

Il discorso sulle uova è molto complicato e deve essere costruito in vista del FUTURO.

Una decina di anni fa il Governo del Nicaragua attuò la “politica delle galline”: regalò una gallina a testa agli abitanti. Il vecchio proverbio “Meglio un uovo oggi che una gallina domani” venne rovesciato perché la gente dovette scegliere se papparsi la gallina oggi oppure mangiare l’uovo domani. E dopodomani, e il giorno seguente, e quello dopo ancora.
I nicaraguensi scelsero bene e oggi il paese è pieno di galline, di pulcini e di uova.

Allo stesso modo dovete scegliere bene voi, e perdere un po’ di tempo alla ricerca di un posto che venda uova sane per voi e per i vostri figli. Tutti si preoccupano della freschezza dell’uovo, nessuno mai della sua provenienza. Al supermercato c’è l’uovo deposto 12 ore fa, è arrivato qui con un efficiente tapis roulant collegato direttamente al buio della cella del mostruoso allevamento lager dove sua madre è una delle migliaia di recluse, non ha mai visto la luce del sole e ha sempre mangiato roba plasticosa. Freschissimo di produzione, ma marcio dentro. Evitatelo.

Piuttosto girate per i mercati rionali. C’è sempre qualche banco di frutta e verdura che vende anche le uova di piccoli allevatori, contadini, parenti dotati di pollaio.

La “caccia all’uovo” coinvolgerà anche i vostri bambini. Se potete portateli per fattorie a conoscere personalmente le galline. Se non potete organizzate un giro di interviste ai venditori di uova nei mercati, troverete chi vi racconterà qualche bella storia di pollaio.

Una volta sentiti tutti i testimoni comprate delle uova e portatele a casa.

A casa, nei panni di investigatori privati (mi raccomando la lente di ingrandimento!), indagherete sulla genuinità dell’uovo. Voi e i vostri figli.
Ci sono molti modi per accertare la freschezza di un uovo, e sono tutti divertenti. Misurare il galleggiamento in acqua salata è il sistema più preciso. Ma funziona anche metterlo davanti alla luce e verificare l’assenza di bolle d’aria al suo interno.

uovoPer capire da che tipo di gallina proviene invece ci sono solo indizi, ma nel complesso affidabili. Il primo è il colore del tuorlo: se la gallina è alimentata in modo naturale, il tuorlo è arancione scuro. Se volete divertirvi fate la prova confrontandolo con quello un uovo da supermercato.
Altro indizio ve lo darà la forma delle uova: quelle provenienti da grandi allevamenti hanno tutte la stessa dimensione, quelle di pollaio sono diverse tra loro, perché ogni gallina fa il suo uovo. Se sono sporche di terra (o di cacca)… è la conferma che le galline sono ruspanti. E se ogni tanto trovate un uovo con due tuorli è la conferma che sono genuine, è una cosa che capita nei pollai.

Bene, ora che avete trovato il vostro “uovo domani” e vi siete assicurati il futuro delle vostre frittate, si può varcare la soglia della cucina.

Ma la ricetta?

Ve la scriverò domani. Oggi il gioco è stato trovare l’uovo.

Sarita

Edit: Come promesso ecco la ricetta.

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