Gravissime accuse alla Marina Maltese emergono grazie alla denuncia di Alarm Phone: a largo di Malta i militari maltesi avrebbero tagliato il cavo del motore di una barca in mare da 5 giorni e lasciato alla deriva 70 persone.
Il fatto è avvenuto ieri, 9 aprile 2020. Da 5 giorni, una piccola imbarcazione di persone in fuga dalla Libia procedeva verso nord grazie ad un piccolo motore. Entrata in acque territoriali maltesi, ha chiamato i soccorsi ma nessuno ha aiutato le 70 persone allo stremo. Tutt’altro! Secondo le testimonianze dei rifugiati, due navi della Marina Maltese, precisamente la P51 e la P52, si sarebbero avvicinate.
La P51 avrebbe avvicinato l’imbarcazione dei rifugiati mercoledì alle 17:32 ma non li avrebbe aiutati.
L’altra nave avrebbe fatto di peggio…
La nave della Marina Maltese P52 avrebbe abbordato l’imbarcazione dei rifugiati e tagliato il cavo che porta corrente al motore.
Dopo il sabotaggio, avrebbe lasciato i migranti alla deriva, non prima di rivolgere minacce verbali.
Accuse che, se confermate, sarebbero pesantissime!
La testimonianza dei rifugiati a bordo
Per fortuna i migranti avevano un telefono satellitare. Con questo hanno chiamato gli attivisti di Alarm Phone e chiesto più volte aiuto. Le loro parole sono state:
“I militari maltesi sono arrivati e hanno tagliato il cavo del motore. Imbarchiamo acqua”.
“I militari maltesi ci hanno detto: ‘Vi lasciamo morire in mare. Nessuno arriverà a Malta”.
“I militari maltesi vogliono toglierci il telefono”.
Potete leggere il resto sul New York Times di oggi e sui tweet di Alarm Phone.
Le richieste di soccorso ignorate dalla Marina Maltese
Alarm Phone ha chiamato diverse volte il Search and Rescue maltese comunicando la posizione della barca da soccorrere che, come vedete dalla foto qui sotto, era vicinissima alle coste di Malta.
I rifugiati, al telefono, confermavano: “Vediamo le coste di Malta”.

Il Serch and Rescue Maltese è rimasto inattivo.
Solo questa notte, dopo la denuncia pubblica da parte degli attivisti di Alarm Phone e, a catena, degli attivisti di tutto il mondo, la Marina Maltese ha tratto in salvo le 70 persone stremate.
Le indagini sull’avvenuto sabotaggio della barca.
Noi del Josi & Loni Project abbiamo scritto ieri sera ai soccorsi maltesi e alla missione Irini per chiedere il salvataggio delle persone sulla barca.
Abbiamo anche chiesto conferma del fatto che un militare maltese abbia tagliato il cavo del motore dell’imbarcazione.
Al momento, non ci sono giunte risposte. In caso, aggiornerò questo articolo.
I rifugiati salvati sono stati probabilmente portati nel centro di accoglienza chiuso a Malta e stiamo cercando di rintracciarli.
Un mio commento
Nel Mediterraneo ci sono stati molti altri casi di abbordaggi e violenze contro i rifugiati perpetrate da chi è pagato per aiutarli. Ricorderete, probabilmente, il caso dei rifugiati narcotizzati dalla motovedetta criminale che affondò il loro gommone a giugno.
La maggior parte di questi casi rimane sotto silenzio. Ma gruppi di attivisti come Alarm Phone, per fortuna, riportano alla luce queste storie. Aiutateli!
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