Nel 2015 Mattarella ha conferito l’OMRI a Catia Pellegrino. Nel 2017 sono state diffuse le telefonate che svelano la verità sulla “Strage dei Bambini” dell’11 ottobre 2013.

Una verità che ha dato origine ad indagini e processi. E che, a mio parere, dovrebbe portare anche la Repubblica italiana a riconsiderare l’onoreficenza conferita alla comandante Pellegrino.

Oggi Catia Pellegrino, comandante di nave Libra, risulta ancora indagata. In agosto, per la seconda volta, il gip di Roma ha respinto la richiesta di archiviazione per la sua posizione nei fatti dell’11 ottobre.

Si nascosero alle autorità maltesi per non intervenire a salvare i migranti. Il comandante della nave della Marina militare Libra, Catia Pellegrino, avrebbe dovuto disobbedire agli ordini. Ed evitare così la strage dei bambini“. avrebbe scritto, secondo La Repubblica, il giudice del tribunale di Roma Paola della Monica, rigettando la richiesta di archiviazione presentata dalla procura e chiedendo nuove indagini sul tenente di vascello della Marina militare. Che poi è, esattamente, cosa scrissi io nel 2017 nell’articolo “Veri, Falsi e Eroi“, uno dei più letti di questo blog, divenuto famoso in rete e ancora citatissimo.

Eroismo, competenza e sensibilità sono le motivazioni della onoreficenza concessa da Mattarella alla comandante Pellegrino

L’Ordine al merito della Repubblica italiana (OMRI) viene concesso a cittadini distintisi per atti di eroismo ed impegno civile. Come si legge sul sito del Quirinale, il 10 ottobre 2015 (un giorno prima del secondo anniversario della Strage dei Bambini) Mattarella ha insignito dell’OMRI anche Catia Pellegrino.

La motivazione è la seguente:

Catia Pellegrino, Tenente di Vascello; nata a Copertino (LE) il 6/3/1976 – Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: “Per la competenza e la sensibilità con le quali ha coordinato numerosi drammatici salvataggi in alto mare nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum”.
E’ la prima donna comandante di una nave militare.
Dal 2014 è Ufficiale al comando del pattugliatore Libra con il quale, nell’ambito della Missione Mare Nostrum, ha coordinato molti drammatici salvataggi in alto mare.
Dalla sua esperienza è stata tratta una web serie dal titolo “La scelta di Catia – 80 miglia a sud di Lampedusa”, trasmessa su Rai3 da ottobre 2014.

Ci tengo a ricordare che era il 2015 e Mattarella, come tutti i 65 milioni di cittadini italiani, non poteva avere idea di cosa realmente fosse accaduto. Forse aveva visto la fiction televisiva “La scelta di Catia”, in cui la comandante veniva presentata dalla Rai come persona eccezionalmente sensibile ed eroica.

Le mie motivazioni per chiedere la revoca dell’OMRI sono invece:

1. la non dimostrata sensibilità di Catia Pellegrino

Le VERE telefonate vennero diffuse da Fabrizio Gatti su L’Espresso nel 2017 e in quelle, al contrario della fiction, non si ascolta alcuna tonalità di sensibilità nella voce della comandante Pellegrino nei confronti delle 268 persone (tra cui 60 bambini piccoli) che sarebbero affogate nelle ore seguenti.

Si ascoltano invece dei militari (tra cui la Pellegrino) che scherzano (“non ti far vedere”, “altrimenti gira la capa al ciuccio e se ne va“) in un macabro gioco a nascondino tra la nave Libra e una motovedetta maltese.

2. secondo le ricostruzioni, Catia Pellegrino avrebbe rilasciato una dichiarazione non veritiera a tutto il Paese

La fiction televisiva RAI “La scelta di Catia” è stata citata nella motivazione dell’OMRI. Ma in essa, una volta ascoltate le vere telefonate, emergerebbe una vera e propria falsità oggettiva pronunciata dalla stessa Catia Pellegrino.

E’ quella che dagli attivisti per i diritti umani viene da tempo chiamata “la bugia di Catia”.

Ricordiamola.

Nella fiction televisiva “La scelta di Catia” c’è Catia Pellegrino che racconta:

L’11 ottobre nel primo pomeriggio eravamo in pattugliamento nello stretto di Sicilia e ad un  certo punto è arrivata la comunicazione dalle superiori autorità di un natante con dei problemi e quasi contestualmente è arrivato l’allarme che l’imbarcazione poteva essersi rovesciata”. (Catia Pellegrino – da “La scelta di Catia”)

Nella realtà dei fatti provata dalle registrazioni telefoniche, invece, alle ore 15:34 la Pellegrino sapeva già del barcone in difficoltà, come dimostra la sua stessa voce al telefono. Il barcone si è rovesciato molto dopo, alle 17:07. Non “quasi contestualmente”, quindi, ma almeno un’ora e trentatre minuti più tardi.

L’anno scorso avevo ricostruito bene i tempi con un articolo e un video.

Se la fiction televisiva RAI ha influito sulla scelta di Mattarella, Mattarella dovrebbe rivedere la sua scelta, perché è stato dimostrato che i fatti narrati dalla fiction televisiva NON corrispondono ai fatti reali.

Di più: se le registrazioni telefoniche sono vere, la Pellegrino avrebbe mentito a tutto il Paese asserendo che: “quasi contestualmente è arrivato l’allarme che l’imbarcazione poteva essersi rovesciata“.

Ricordiamo ancora una volta i tempi:

3. La presunta violazione dei codici militari

Nelle motivazioni dell’OMRI, oltre che di sensibilità, si parla di competenza. Quest’anno il gip di Roma, opponendosi all’archiviazione della Pellegrino, ha scritto: “la linea di condotta decisa dal Comando non fu improntata alle regole di diligenza e prudenza“.

Nell’Italia di oggi gli ordini militari che portano a compiere un reato DEVONO essere contestati.

L’art. 1349, co. 2, del d.lgs. 66/2010 contiene addirittura un obbligo di disobbedienza verso l’ordine ricevuto e un contestuale obbligo di informazione tempestiva dei superiori.

2. Il militare al quale è impartito un ordine manifestamente rivolto contro le istituzioni dello Stato o la cui esecuzione costituisce comunque manifestamente reato, ha il dovere di non eseguire l’ordine e di informare al più presto i superiori.

Su questo blog, Valerio Minnella ha scritto:

Perfino il Regolamento di disciplina militare attuale prevede la disubbedienza in alcuni casi. Infatti l’Articolo 25, comma 2, recita:
2. Il militare al quale venga impartito un ordine che non ritenga conforme alle norme in vigore deve, con spirito di leale e fattiva partecipazione, farlo presente a chi lo ha impartito dichiarandone le ragioni, ed è tenuto ad eseguirlo se l’ordine è confermato. Secondo quanto disposto dalle norme di principio, il militare al quale viene impartito un ordine manifestamente rivolto contro le istituzioni dello Stato o la cui esecuzione costituisce comunque manifestamente reato, ha il dovere di non eseguire l’ordine ed informare al più presto i superiori.
Nel caso in questione, il reato era palese perché per la Convenzione per la salvaguardia della vita umana in mare (SOLAS- Safety of Life at Sea, Londra, 1974), sottoscritta dall’Italia:
“il comandante di una nave ha l’obbligo di prestare soccorso a chiunque sia trovato in mare in pericolo di vita ed è, altresì, tenuto a procedere- con tutta rapidità- all’assistenza di persone in pericolo in mare, di cui abbia avuto informazione.”
Quindi, ad una prima lettura, la Pellegrino sembra aver disobbedito al Regolamento, che le imponeva di disobbedire all’ordine.

Valerio Minnella – suo commento al blog

Che poi, ancora, sono le motivazioni con cui il gip pochi mesi fa avrebbe rifiutato l’archiviazione e disposto altre indagini sulla posizione di Catia Pellegrino in merito al naufragio del 2013.

Non si sa ancora come continuerà l‘iter giudiziario per la Strage dei Bambini. Nei prossimi mesi il gip deciderà se rinviare a giudizio la Pellegrino oppure archviare la sua posizione. Nel frattempo in tribunale proprio in questi giorni (ultima udienza 14 ottobre, prossima udienza 12 novembre) si sta celebrando il processo agli altri ufficiali rinviati a giudizio negli anni passati. In aula, l’avvocato di uno degli imputati, si è lamentato del nome giornalistico “Strage dei Bambini” scelto da Gatti per indicare il caso del 11 ottobre 2013.

4. L’eroismo

Certo, l’eroismo, scrissi anni fa, è cosa invisibile e questionabile, come la santità.

Ma forse, in un Paese in cui si criminalizzano e si bloccano comuni cittadini che fondano ONG per salvare persone in mare, è arrivato il momento di mettere in discussione il concetto di eroismo come ci viene propinato dalle fiction televisive.

Mi unisco quindi ai tantissimi attivisti che in questi giorni stanno chiedendo a Mattarella la revoca dell’OMRI a Catia Pellegrino.

Qui trovate la lettera scritta dal JLProject al Presidente Mattarella.

E qui potete visionare un video più recente creato dal JLProject:

Ah, ultima cosa: forse dovremmo anche chiedere alla RAI di eliminare dal suo palinsesto e dal suo sito la fiction “La scelta di Catia” o, come minimo, di operare una rettifica eliminando le parti non corrispondenti ai fatti reali.

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