Anche in Cassazione il comandante della Asso Ventotto viene condannato per aver deportato persone nei lager libici.
E’ di poco fa la notizia della condanna anche in Cassazione di Giuseppe Sotgiu, comandante della nave battente bandiera italiana Asso Ventotto.
La nave Asso Ventotto respinse illegalmente e in segreto in Libia 101 persone (tra cui 5 donne incinte e 5 bambini). Era il 30 luglio 2018. La deportazione venne scoperta dalla nave di salvataggio della Open Arms, che ascoltò una conversazione radio. Un gruppo di giuristi e attivisti fece una denuncia alla Procura di Napoli, città sede della Augusta Offshore, la compagnia armatrice della nave Asso Ventotto.
Ne dà notizia La Repubblica, è appena uscita. Aggiornamento in progress.
Ho più volte denunciato e lamentaro che nella sentenza Asso Ventotto – storico processo sui diritti umani – mancano gli UMANI, le VITTIME.
Le 101 persone respinte e abbandonate in Libia sono state rinchiuse nel lager di Ain Zara. Io ne ho ritrovate parecchie e mi hanno raccontato tante cose. Queste persone sono state torturate, violentate, si sono ammalate… Purtroppo però non erano nel processo penale al tribunale di Napoli. Abbiamo tentato di inserirne almeno una, una ragazza, ma non siamo riusciti a trovare prove che la collocassero sulla nave. Eppure, secondo le vittime, gli staff libici di UNHCR e IOM erano al porto al momento del loro sbarco e hanno raccolto i loro nomi. Perché UNHCR e IOM non vogliono consegnare queste informazioni?
Il JLProject sta cercando di riportare le vittime nel processo Asso Ventotto
Quest’estate al JLproject abbiamo lavorato duramente per attuare un blocco prescrizione che consenta alle vittime di poter intentare una causa civile contro chi le ha illegalmente deportate. Ci siamo riusciti.
Adesso stiamo lavorando per trovare prove che collochino queste persone nel caso. Sappiamo che esistono, le hanno UNHCR e IOM e spero che finalmente decidano di consegnarle agli avvocati dei rifugiati sopravvissuti.
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