La notizia di 6 bambini italiani positivi al coronavirus crea panico. Ma non dovrebbe. In realtà può essere una buona notizia. Vi spiego perché.

Avvertenza: questo articolo pone domande anziché dare risposte. Le risposte ce le stanno dando i medici e i ricercatori. Fidatevi di loro!

I media ci stanno sovraccaricando di informazioni e alimentano il panico. Oggi li hanno redarguiti e i titoli sulla “pandemia”, sull’ “emergenza, manca cibo nei supermercati” e sui “treni al collasso” sono diventati “E’ solo un’influenza” e “tanto si guarisce”. La gente si è spaventata ancora di più.

Fino a ieri c’era chi diceva che i bambini non contraevano il coronavirus

Il che era davvero strano. I virus amano i bambini. Le scuole sono i loro habitat preferiti. Se c’è un’epidemia di influenza, prima si ammalano tutti i bambini, poi passa ai genitori. I bambini si toccano, si baciano, si scambiano ciucci, bicchieri e posate. Vagano ovunque con il moccio che cola dal naso, toccano tutto. E non si lavano mai le mani.

Io ho una bambina. Da scuola porta sempre virus nuovi. Quando accade, lei sta male mezza giornata, io la guardo e so bene che qualche giorno dopo toccherà a me, e che starò peggio. Tre anni fa nella sua scuola materna presero la varicella TUTTI i bambini. Proprio tutti. Dopo qualche settimana toccò ai pochi genitori che non l’avevano avuta da piccoli.

Il coronavirus invece ci è stato presentato inizialmente come un virus che non colpiva i bambini.

Strano. Davvero strano. Un virus così contagioso che non viaggia sttraverso i bambini, sarebbe forse la prima volta nella Storia.

Questa anomalia ci ha portato anche, psicologicamente, a ritenere questo virus diverso dagli altri. E il diverso spaventa.

Come sapevamo che il coronavirus non colpiva i bambini?

Dai test effettuati in Cina. il Governo cinese ha dichiarato di aver effettuato più di 77mila tamponi per ritrovare la presenza del virus. Solo pochi bambini e neonati sono risultati positivi. E non avevano sintomi.

Da quel che ho capito, il test cerca il coronavirus nel corpo al momento del tampone, non eventuali anticorpi relativi alla malattia superata.

Ho chiesto conferma alla virologa Ilaria Capua. Che, appunto, ha confermato la cosa:

E’ quindi possibile, mi chiedo, che i bambini cinesi avessero già preso il coronavirus in maniera asintomatica già prima di dicembre?

L’unico modo per saperlo sarebbe cercare anticorpi sui bambini di Wuhan. E’ stato fatto?

Viceversa, è possibile che i bambini non siano mai entrati a contatto con il coronavirus?

I media hanno ipotizzato che l’assenza di contagio tra i bambini cinesi potrebbe essere relativa alla loro non-presenza al mercato di Wuhan, da dove pensano si sia diffuso il contagio. Ma questa ipotesi mi sembra abbastanza fantasiosa: sono stata in Cina e lì, come qui, le mamme e le nonne spesso portano i bambini al mercato.

Con oltre 81mila contagiati in Cina, è impossibile che i bambini non siano entrati in contatto con il virus.

Sono immuni oppure guariscono.

E’ possibile che i bambini abbiano tutti un’immunità innata verso il coronavirus?

Mi sembra strano. Se così fosse, bisognerebbe domandarsi perché, da cosa sia dovuta.

Se i bambini al di sotto di una data età fossero tutti immuni al coronavirus, vorrebbe dire che nel loro corpo c’è qualcosa che manca agli adulti. Cosa? Ci potrebbe essere un vaccino, somministrato per un’altra malattia ed introdotto in tempi recenti, che li protegge anche dal coronavirus?

E’ possibile , invece, che i bambini prendano il virus e guariscano dopo poche ore senza sviluppare sintomi?

Certamente. E, ripeto, l’unico modo per saperlo sarebbe cercare anticorpi sui bambini. E’ stato fatto?

Oggi abbiamo la notizia di 6 bambini positivi al coronavirus in Italia

Sono tutti, per ora, asintomatici.

Hanno fatto il tempone, che abbiamo detto accerta la presenza del virus al momento, e quindi non sono immuni. Il che, basandoci sul capitolo precedente, vorrebbe dire che:

A) non erano stati vaccinati con il magico-vaccino-buono-anche-per-altre-cose.
O, più probabilmente
B) il test è stato fatto loro proprio nel momento in cui li ha attaccati e domani, speriamo, saranno negativi.

Lo sapremo nei prossimi giorni.

Escludo del tutto la terza possibilità (= la Cina ci ha nascosto la morte di migliaia di bambini sparando un colpo alla testa a tutte le madri che lo scrivevano su Facebook e cancellando i post).

Vi avevo promesso una buona notizia.

E mantengo la promessa.

Se in Italia i bambini contraggono il coronavirus, vuol dire che lo hanno contratto anche i bambini in Cina. E sono guariti immediatamente.

Se i bambini prendono il virus e guariscono immediatamente in Cina, lo fanno anche in tutto il resto del mondo.

E questo vuole dire – altra ottima notizia – che i contagiati in Cina non sono stati 80mila ma molti molti di più.

L’influenza, che è un virus contagioso come il coronavirus, ogni anno colpisce tra il 5 e il 15% della popolazione adulta. Un’incidenza che sale al 20-30% nei bambini.

Faccio abbastanza schifo in matematica, ma vorrebbe dire che per 10 adulti infettati, ci sono circa 25 bambini.

Quindi in Cina si sarabbero ammalati 200mila bambini che sono guariti o che non hanno sviluppato il virus. E che non sono stati conteggiati.

In Italia i bambini contagiati e guariti sarebbero quasi 1000.

Il che riporterebbe la pericolosità di questo virus a ciò che probabilmente è: mortalità quasi zero, molto meno di una normale influenza.

I bambini italiani potrebbero aver già avuto il coronavirus ed essere già guariti?

Sì. Il coronavirus potrebbe essere in Italia da diversi mesi, a nostra insaputa.

Per tutto l’inverno gli ospedali italiani avrebbero curato persone (soprattutto anziani) con polmonite ritenendola effetto delle varie sindromi influenzali che, da sempre, flagellano il mondo.

Ciò spiegherebbe perché non si riesca a ricostruire il percorso del virus dalla Cina a Codogno.

Il virus potrebbe essere presente o passato anche in altri Paesi, e probabilmente lo è. Ma se non si fanno i test viene confuso con la normale influenza. L’Italia ha fatto molti più test degli altri paesi europei.

Testate gli anticorpi sulla popolazione italiana e, soprattutto, sui bambini!

Solo così potrete dare una risposta alle tante domande che ho posto in questo articolo.

La pericolosità del coronavirus è un’altra…

E’ un virus nuovo e molto contagioso, sia per la facile trasmissione e resistenza nell’aria, sia perché è, appunto, nuovo. Il rischio è di avere mezzo Paese a letto, compresi medici e infermieri, ospedali sovraffollati e nessuno che si occupi di chi soffre di altre ben più gravi malattie.

E poi ci sono le ripercussioni economiche. Con l’ironico articolo di ieri sulle vacanze rovinate degli italiani ho parlato di turismo. Ma anche altri settori sono a rischio.

Infine il dilemma…

Chiudere le scuole?

I virus amano i bambini e le scuole, quindi chiuderle potrebbe essere una soluzione per ridurre i contagi.

Ma un mio amico oggi mi ha fatto notare che il coronavirus è pericoloso non per i bambini, ma per i loro nonni.

E a chi si lasciano i bambini quando ci sono le scuole chiuse?

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