Dopo aver subito una “shitstorm” ho indagato e trovato la matrice: fascista. Avevano rubato e pubblicato mie foto personali. Ecco come difenderci.

Qualche giorno fa ho subito una “shitstorm” su Twitter.

Ho pubblicato un tweet per lamentarmi dei saluti fascisti a Roma, fatti alla presenza di politici di Fratelli D’Italia. Una vergogna che avviene ogni anno, ma questa volta ha dato origine ad un’imbarazzante interrogazione parlamentare (imbarazzante perché il governo Meloni viene interrogato su una manifestazione fascista a cui in passato ha partecipato anche Giorgia Meloni). Ma questa è una lunga storia.

Torniamo al tweet.

All’inizio viene letto, condiviso e commentato normalmente, raggiungendo 19 mila visualizzazioni. Poi, all’improvviso, iniziano ad arrivare commenti fascisti, più di sessanta, tutti assieme. Molti inneggiano al fascismo e mi insultano in modo osceno.

Da quando Twitter ha aggiunto il tasto “nascondi la risposta e blocca”, so subito cosa fare per arginare questo tipo di commenti. Ma questa volta deciso di indagare un po’ per rintracciare la matrice di questa shitstorm.

Come funziona una shitstorm

La shitstorm – traduzione letterale “tempesta di feci” – è un attacco di massa sui social. Decine, centinaia o anche migliaia di account – spesso anonimi – attaccano un singolo post o un utente e lo ricoprono di insulti e minacce.

Ha sempre un istigatore, consapevole o inconsapevole. Può essere qualcuno che condivide un vostro post commentandolo in modo polemico o anche il luogotenente di una schiera di haters, veri o bot. In questo secondo caso possiamo parlare di shitstorm organizzato.

Ho rintracciato l’istigatore

Spesso l’istigatore non si mmuove sullo stesso social dove attacca, ma su altri social o in gruppi privati Telegram. E’ quindi molto difficile rintracciarlo.

Nel mio caso è stato invece facile, perché l’istigatore era su Twitter. Si tratta dell’account Moonshiner9999. Questo account ha rubato la foto del mio profilo e l’ha semplicemente tweettata assieme al link del mio post. Questo è stato sufficiente a fare partire gli insulti da più di cinquanta account perché è un codice usato dalle reti di haters.

Quello che ho fatto io, immediatamente, è stata una denuncia a Twitter per il furto della foto. Questo ha bloccato la shitstorm, perché la mia foto è stata rimossa e l’account Moonshiner9999 è finito sotto shadow ban (cioè ha perso visibilità). L’aver bloccato tutti gli haters che mi avevano insultato ha anche spezzato la loro piccola rete.

Ma… ho scoperto anche qualcos’altro.

L’istigatore ruba sistematicamente foto di donne e le pubblica per far partire insulti nei loro confronti

Ciò che Moonshiner9999 ha fatto con me, lo fa da mesi con molte altre persone, soprattutto donne.

Attacca due categorie di post: quelli antifascisti e quelli pro vaccino.

Lo fa per esempio con Alessandra (le cui foto oscuro e a cui invio la mia solidarietà) che ha pubblicato la tragica storia di suo zio.

Moonshine999 condivide il tweet e ci aggiunge la foto del viso di Alessandra, rubata dal suo profilo Twitter.

E’ il codice, conosciuto dagli haters suoi followers, per far partire la shitstorm.

Arrivano insulti di ogni tipo. Tutto ciò in un momento molto delicato per Alessandra, che sta perdendo suo zio.

Esattamente ciò che Moonshine999 ha fatto con me e con moltissime altre donne.

Con Vittoria…

E con Daniela…

Che è stata costretta ad eliminare il suo tweet per arginare gli insulti.

Moonshine9999 se la prende anche con donne famose: politiche, scrittrici, giornaliste. Sempre con lo stesso modus operandi.

Per esempio, qui lo fa con la giornalista Eleonora Camilli per un tweet sul salvataggio di migranti in mare:

Il tweet di Eleonora viene attaccato in massa e ricoperto da centinaia di insulti razzisti.

L’attacco social ai salvataggi effettuati dalle ONG è un sistema che da anni insozza i social network, con decine e decine di account istigatori. Prendiamone uno a caso come esempio:

La shitstorm lede la vittima nelle sue libertà

Venire insultati da masse di persone crea stress. E’ innegabile, Se gli insulti sono di stampo sessuale e se la vittima è donna, lo stress diventa paura. Se vengono condivise foto o dati personali, diventa intimidazione.

Ricordate quel fascista che pubblicò la mia foto con il mio indirizzo di casa taggando Francesca Totolo di Casapound?

Molti utenti dei social vittime di shitstorm vengono intimiditi e costretti a cancellare i propri post e/o a chiudere il proprio profilo social subendo la perdita ingiusta e illegale del proprio diritto di parola.

Ci sono leggi contro gli haters. Ma funzionano?

L’articolo 660 del codice penale punisce chi “”chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo””.

L’art. 612 bis del codice penale punisce chi “con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”. Il delitto è aggravato se commesso attraverso strumenti informatici o telematici.

Per approfondire si veda questo articolo.

Il problema è che alle forze dell’ordine manca spesso la capacità e/o l’interesse per fare le indagini e i procedimenti penali vengono spesso archiviati ma per chi è capace di fare indagini da solo c’è la strada del giudizio civile: si rintraccia il persecutore e si fa causa per danni contro di lui, questo sì, funziona.

Come difendersi nell’immediato dalle shitstorm

Per quanto riguarda gli insulti su Twitter va fatta un’immediata segnalazione, ma il problema è che i moderatori di Twitter sono lenti e inaffidabili. Usate intanto il tasto “nascondi la risposta e blocca”, questo sarà utile per limitare la diffusione degli insulti che avete ricevuto.

Per far rimuovere le vostre foto o informazioni personali c’è una denuncia a parte, quella per privacy, con moderatori altrettanto lenti.

Ma c’è una corsia preferenziale che potete usare:: denunciare i contenuti vietati in UE, ovvero la proprietà intellettuale. Una vostra foto è di vostra proprietà intellettuale. Twitter è molto sensibile a questo e in poche ore la foto che vi hanno rubato sparirà dal social network. A questo link troverete il modulo per fare la segnalazione. Ma ATTENZIONE. dovrete inserire i recapiti e una copia finirà nelle mani di chi vi ha rubato le foto. E’ assurdo, lo so. Il mio consiglio è NON mettere il vostro telefono e indirizzo di casa, ma usare quelli del vostro legale (tanto non servono e Twitter non lo contatterà mai, si limiterà a eliminare la vostra foto).

Io ho seguito questa procedura ed ha funzionato

In conclusione…

Spero che questo articolo vi sia stato utile. Io sono sempre qui se volete segnalarmi altre violazioni di diritti, sia online che nella vita reale.

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