I seggiolini antiabbandono aumentano la sicurezza nella vita familiare. Ma leggendo questa storia capirete che ciò non basta.
L’Italia. La sicurezza.
La vita familiare degli italiani, negli anni, è divenuta sempre più sicura grazie a norme e leggi che ci salvano la vita ogni giorno. Sul lavoro no, ma a casa nostra e in macchina ci sentiamo sempre più sicuri.
Lo pensa Lucia quando va a prendere il piccolo Luca all’asilo nido.
Il bambino ha solo 2 anni, è vaccinato per tutte le malattie grazie alla campagna pro-vaccini del Ministero della Salute, che ha combattuto la disinformazione e vinto in molte case, compresa la sua.
Lucia arriva alla macchina, correttamente parcheggiata, apre lo sportello posteriore e depone il piccolo Luca sul seggiolino antiabbandono, appena acquistato. La ministra De Micheli ha firmato oggi un decreto attuativo per rendere obbligatori i seggiolini antiabbandono, ma Lucia si è portata avanti e lo ha già acquistato. 6 bambini in 6 anni sono morti in Italia. Una tragedia che si può evitare. La sicurezza è più importante di qualsiasi cosa.
Lucia sale al posto di guida e allaccia la cintura. L’uso corretto delle cinture di sicurezza contribuisce a diminuire in modo significativo i morti sulle strade, assieme all’airbag e a sistemi sempre più sofisticati di frenata. L’auto di Lucia li ha, è sicura.
Nel 2018 in Italia c’è stato un calo di incidenti del 1,5% e anche le morti sulle strade sono diminuite del 1,8%. Tutto grazie al diffondersi di norme sulla sicurezza stradale.
Lucia mette in moto ed esce dal parcheggio. Squilla il cellulare. Non risponde. La macchina ha un sistema bluetooth integrato. I cellulari non si possono usare mentre si guida, è vietato ed è pericoloso.
Una voce maschile si diffonde per l’abitacolo e Lucia sorride. E’ Daniele, suo marito. “Siamo in macchina, Amore, stiamo arrivando”.
“Vi aspetto”. Anche Daniele sorride. E’ seduto sul divano. Riattacca e ripone il cordless su un mobiletto. Le prese di corrente sono coperte, Luca è ancora piccolo e la sicurezza viene prima di tutto. Anche l’impianto dell’elettricità è a norma, ci hanno tenuto molto a verificarlo, Daniele e Lucia, prima di acquistare la casa. Gli incidenti domestici sono un pericolo da non sottovalutare, mai, ed è per questo che in cucina, sul muro di fronte ai fornelli, hanno installato un estintore.
Lucia guida tranquilla.
Daniele si rilassa sul divano. Chiude poco poco gli occhi.
Lucia arriva a casa e apre la portiera. Subito il seggiolino antiabbandono segnala la presenza del piccolo Luca, che nel frattempo si è addormentato. Lucia lo prende in braccio ed entra nel portone.
Daniele apre gli occhi.
Lucia, con Luca in braccio, sale le scale di casa.
Daniele guarda in basso, accanto a lui, sul divano: c’è una Beretta calibro 9×21. Una pistola.
Non c’è alcuna legge, in Italia, che vieti a Daniele di tenere in casa una pistola. Anzi. Le nostre leggi e decreti sicurezza sembrano quasi incentivarne l’uso.
Lucia apre la porta di casa.
Daniele impugna la pistola.
Nel 2018, in Italia, le vittime di omicidi-suicidi compiuti da legali detentori di armi da fuoco sono state 63.
Non c’è alcuna legge che li prevenga.
L’Italia, forse, non è un paese così sicuro.
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