Nei soli giorni in cui Salvini sequestrava la Open Arms, l’operazione Themis del governo italiano catturava in mare e deportava 735 persone nei lager libici

Il 2 agosto 2019 la nave Open Arms chiese un porto per sbarcare le 124 persone – tra cui 22 donne e 4 neonati – che aveva salvato il giorno prima.

Il governo italiano negò il porto e costrinse la Open Arms e le persone salvate a restare in mare per 19 lunghissimi giorni, precisamente dal 2 al 20 agosto 2019.

L’allora ministro dell’interno Matteo Salvini è oggi imputato in un processo penale per sequestro di persona. Capo gabinetto di Salvini era Matteo Piantedosi, che ha testimoniato in aula raccontando diverse falsità, tra cui: “L’Italia non ha mai coordinato e non ha mai consegnato in Libia migranti raccolti in operazioni di soccorso coordinate o direttamente effettuate da assetti italiani.”

In quei lunghissimi 19 giorni la nave Open Arms fu costretta dal governo italiano a stare ferma. Volete sapere cosa accadeva nel frattempo in SAR libica?

Da 3 al 20 agosto, durante il sequestro di Open Arms, l’operazione Themis (governo italiano + Frontex) catturò in mare e deportò in Libia 735 persone

12 diversi respingimenti. Frontex nei suoi database sostiene che fossero “operazioni Themis 2019”, quindi operazioni europee. L’Italia, assieme a Frontex, è uno dei due attori di Themis.

Vediamoli in dettaglio:

  • 3 agosto – Operazione Themis n. 300921: 10 persone sbarcate a Tripoli
  • 4 agosto – Operazione Themis n. 300922: 84 persone sbarcate a Tripoli
  • 5 agosto – Operazione Themis n. 301262: 28 persone sbarcate a Janzur. Esiste anche la foto della loro deportazione nel lager libico di Janzur.
  • 7 agosto – Operazione Themis n. 301759: 55 persone sbarcate a Tripoli. Di sicuro c’erano donne e bambini. Sappiamo che furono deportati nel lager libico di Janzur.
  • 9 agosto – Operazione Themis n. 302689: 138 persone sbarcate a Khoms.
  • 13 agosto – Operazione Themis n. 303224: 48 persone sbarcate a Khoms.
  • 13 agosto – Operazione Themis n. 303221: 98 persone sbarcate a Khoms. C’erano donne e bambini.
  • 13 agosto – Operazione Themis n. 303220: 92 persone sbarcate a Tripoli.
  • 13 agosto – Operazione Themis n. 303227: 58 persone sbarcate a Zuwara.
  • 13 agosto – Operazione Themis n. 303219: 30 persone sbarcate a Zuwara.
  • 17 agosto – Operazione Themis n. 304046: 57 persone sbarcate a Zawiya. C’erano 17 donne e 9 bimbi piccoli.
  • 18 agosto – Operazione Themis n. 304056: 37 persone sbarcate a Khoms.

Totale: 735 persone.

La “Joint Operation Themis è una “sinergia tra “l’European Border and Coast Guard Agency (Frontex) e le Autorità italiane con il supporto dei Paesi Membri dell’Unione europea” (cit. Ministero della Difesa italiano  https://www.difesa.it/operazionimilitari/op-intern-corso/jointoperationtriton/index.html). Non comprende i libici. E’ quindi un’operazione esclusivamente europea. In Europa i respingimenti collettivi di stranieri alla frontiera sono illegali, per questo motivo tutti i respingimenti in cui l’operazione Themis ha avuto un ruolo sono considerati illegali dagli attivisti per i diritti umani.

Bloccare navi come la Open Arms per poter catturare in mare i migranti e deportarli nei lager libici? E’ questa la strategia del governo italiano?

Sì.

Queste 735 persone deportate illegalmente dall’operazione Themis possono fare causa al governo italiano?

Sì. Noi del collettivo JLProject siamo già alle prese con centinaia di casi del genere. Aiutiamo pro bono le persone a trovare le prove dei respingimenti in Libia che hanno subito e glli presentiamo avvocati che possano aiutarli. Abbiamo già vinto le prime due cause in primo grado.

Stiamo anche aiutando i parenti di chi è MORTO a causa della deportazione nei lager libici. Ricordiamo che in questi lager le guardie uccidono persone innocentii a colpi di arma da fuoco, da taglio e contundente, oltre che torturarle, violentarle, affamarle, assetarle e umiliarle.

La nostra Cassazione ha decretato che è illegale respingere persone in Libia, è un REATO. Anche la complicità nei respingimenti è reato. Chi è stato complice di questo sistema di catture in mare e deportazione di donne, uomini e bambini nei lager libici va processato.

Amela

Questo articolo lo dedico ad Amela, una giovane ragazza eritrea che non sono riuscita a salvare.

Amela è stata catturata e deportata in Libia dal governo italiano, che il 2 luglio 2018 ha ordinato in segreto ad una nave italiana di deportare Amela e altre 275 persone nei lager libici di Tarek al Mattar e Triq al Sikka (finanziati dal governo italiano). E’ il caso Asso Ventinove. Quel giorno Matteo Salvini era ministro dell’interno e Matteo Piantedosi il suo capo gabinetto.

Amela è morta a causa di questa deportazione illegale. E’ stata violentata e uccisa da un libico.

Di lei mi rimane soltanto questa fotografia. Ogni tanto la guardo. Mi aiuta a fare ciò che faccio e mi rende più chiaro perché lo faccio.

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