Respingimento in Libia del 2 luglio del 2018 attuato dalla nave “Asso Ventinove” della Augusta Offshore nell’ambito di operazioni coordinate dalle autorità italiane di stanza in Libia e con la collaborazione della cosiddetta Guardia Costiera Libica.
Questo si legge nel comunicato di invito alla conferenza stampa del 12 febbraio 2021. Ci sarò anche io, dalla Sala Stampa Estera di Roma, a raccontare come è possibile che in un mondo del genere un caso così gigantesco lo abbia scoperto io. E a festeggiare. Perché, finalmente, 5 sopravvissuti a questa orribile deportazione (tra cui Ato Solomon e il piccolo Loni – chi segue questo blog li conosce bene e avrà sorriso leggendo i loro nomi!) sono riusciti a avviare una causa civile.
2 anni.
2 anni di ricerche e indagini.
2 anni in cui il Governo italiano, prima con Toninelli e poi con la De Micheli, ha sistematicamente rifiutato tutti gli accessi agli atti per le comunicazioni in mare e non ha risposto all’interrogazione parlamentare per far luce sul caso.
Cosa voleva nascondere il Governo italiano???
Ecco, adesso lo sappiamo.
2 anni in cui io e tutti gli attivisti del JLProject abbiamo incassato sconfitte su sconfitte, ma non ci siamo MAI arresi e siamo rimasti vicini alle vittime, vicini come fratelli, piangendo i nostri morti (Josi, e poi Seid) e gioendo come se non ci fosse un domani quando qualcuno dei nostri è riuscito ad uscire da quell’inferno che è la Libia.
I dettagli di come siamo arrivati alla verità, li avrete durante la conferenza stampa del 12 febbraio.
Per ora vi faccio vedere una foto che non ha bisogno di molte parole. E’ il tracciato della Asso Ventinove tra il 1 e il 2 luglio 2018:
Ci sono altri particolari, a dir poco sconvolgenti, che rendono questo caso gigantesco. Non solo in senso brutto (quasi 300 persone deportate nei lager, in segreto, da un Governo occidentale i cui cittadini sono stati volutamente tenuti all’oscuro) ma anche in senso bello, perché è la prova che persone normali, come me e te che leggi, possono scoprire la verità e cambiare questo schifo di Storia.
L’anno scorso, quando l’Augusta Offshore ha smesso di deportare le persone in Libia, abbiamo gioito e ci siamo sentiti utili. Oggi dobbiamo sentirci indispensabili. E dobbiamo anche un po’ riprodurci, noi attivisti, perché siamo troppo pochi e i casi su cui indagare sono tanti. Per esempio, non abbiamo trovato tutte le vittime di questo respingimento e siamo anche al lavoro per convincere chi può a tirare fuori dalla Libia quelle che sono ancora lì.
E’ con molta molta emozione che sto scrivendo questa pagina così importante di questo blog. Nelle prossime settimane scriverò un bel po’, e sicuramente cose più serie sull’argomento. Adesso, lasciatemi esultare.
Ci saranno 2 importanti appuntamenti, a cui spero non mancherete
Entrambi in streaming. Nei prossimi giorni posterò locandine e inviti.
- La conferenza stampa. Il 12 febbraio alle ore 12 Comunicato conferenza stampa.
2. un incontro molto più informale con noi attivisti del JLP in cui racconteremo per bene come abbiamo scoperto il respingimento e un sacco di altre belle cosette. 16 febbraio ore 18. Le vostre domande saranno le benvenute e vedervi connessi sarà per noi una gioia.
Infine una cosa importante: ci tengo tantissimo a ringraziare i lettori di questo blog, che per 2 anni mi hanno incoraggiata e sostenuta. Che ogni tanto mi chiedono come stanno Ato, Cris, Loni e tutti i sopravvissuti al gigantesco respingimento che l’Italia ha ordito in segreto il 2 luglio 2018.
Festeggiate anche voi, stasera. E’ una vittoria anche vostra.
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