Il filmato, montato e diffuso dai libici, è un tentativo di occultare ai media una verità scomoda: il 12 luglio 2018 i cosiddetti guardiacoste libici, dalla motovedetta Ras el Jadir 648, regalata dall’Italia alla Libia, spararono colpi di fucile su un gommone carico di persone.

Il video fu manipolato e diffuso da Robert Brytan – Rgowans, detto “portavoce deòla mafia libica”

L’autore di questo video – già diffuso in rete – all’epoca era un soggetto anonimo. Nessuno conosceva la sua identità ed era soprannominato “il portavoce della Mafia libica” da Nello Scavo. Negli anni successivi ha evitato di farsi individuare anche perché era indagato in Italia per minacce a giornalisti e al prete don Mattia Ferrari.

Oggi c’è almeno un procedimento penale aperto a suo carico, alla Procura di Modena. Le Procure italiane non erano riuscite a scoprire l’identità di questo soggetto o ad accertare se si trattasse di una persona sola o di un gruppo, sapevano soloo che questa persona aveva connessioni dirette con tutte le milizie libiche e che pubblicava giornalmente i bollettini delle cattura in mare.

A giugno 2023 la sua identità venne scoperta dal JLProject, che avvisò le autorità. Si trattava di Robert Brytan, cittadino europeo di cui è stato ricostruito il passato. Desta preoccupazione il fatto che abbia lo stesso nome del direttore del data center di Asseco Business solution, banca dati che gestisce l’identità di almeno 500 mila persone su appalto di Frontex. Le 4 interrogazioni parlamentari (2 al parlamento europeo e 2 alla commissione europea) hanno avuto risposte evasive ma nessuno ha mai risposto che sia un omonimo.

Cosa si vede nel video

La motovedetta Ras El Jadir 648, donata dall’Italia alla Libia, si avvicina velocemente ad un gommone bianco in fuga dalla Libia.

Il motore ancora funziona ed i migranti cercano di fuggire.

C’è un taglio nel filmato dei libici, al timecode 00:00:08.

Ecco i due fotogrammi successivi. Messi così vicini, il taglio è evidente:

L’inquadratura successiva mostra una decina di persone in acqua. Hanno giubbotti salvagente e nuotano verso la motovedetta.

Nella scena successiva, i guardiacoste libici (uno chiamato Ahmed) lanciano dei salvagente alla persone in acqua. Alcuni dei migranti in acqua parlano con accento somalo. I cosiddetti guardiacoste impartiscono loro degli ordini duri (“Resta lì”, “E tu cosa vuoi? Che problema hai?”).

Questo filmato è interessante soprattutto per ciò che NON si vede.

Nel montaggio dei libici manca la parte – importante – dell’entrata in acqua delle persone.

Le vittime di questo respingimento, avvenuto il 12 luglio 2018, raccontano agli attivisti la loro verità, ovvero che mentre cercavano di fuggire, i libici hanno sparato e colpito il gommone e che alcune persone, terrorizzate, sono saltate in acqua.

Questa operazione in mare, denominata dai libici SAR Op 12..07.18, portò alla cattura di 104 persone, tra cui 13 donne. Vennero sbarcate a Tripoli.

La versione dei rifugiati (gli spari sul gommone) è compatibile con le immagini. Nel video il gommone sembra muoversi velocemente e senza problemi. Il gommone, anche se non si vede nel filmato, viene raggiunto dai libici, che scattano alcune foto. Si vede il tubolare destro del gommone molto sgonfio nella parte posteriore. Ciò è compatibile con un foro di proiettile.

La motovedetta Ras El Jadir 648 è stata donata dall’Italia alla Libia.

Cronologia degli eventi

Notte tra l’11 e il 12 luglio (dopo mezzanotte): un gommone bianco parte dal porto di Al Khoms. I testimoni raccontano che era ancora buio. A bordo circa 120 persone di diverse nazionalità, tra cui Sudan, Mali, Nigeria Costa D’Avorio, Algeria. C’erano anche donne e bambini. (Fonte: testimonianza respinti)

Ore 04:09 UTC (06:09 CAT): Alba.

Ore 6 UTC prima chiamata di soccorso. I respinti assistono ad una chiamata di soccorso fatta dal timoniere del gommone, ma non sanno chi sta chiamando. Il timoniere dice che i soccorsi arriveranno a breve. Non è chiaro il motivo della chiamata. (Fonte: testimonianza respinti)

Ore 10 UTC: seconda chiamata di soccorso. Il timoniere, al telefono, fornisce informazioni sul numero di donne e bambini presenti sul gommone. Un aereo li sorvola, due respinti riportano di aver riconosciuto la bandiera spagnola. (Fonte: testimonianza respinti)

Durante la giornata il gommone naviga. Viene fatta una terza chiamata per chiedere soccorso. (Fonte: testimonianza respinti)

I rifugiati raccontano di aver visto una nave mercantile con la scritta “Kuala Lumpur” vicino a loro. Probabilmente era la Kuala Lumpur Express

Orario non specificato: la cattura: i respinti riportano di aver viaggiato circa un giorno e di essere stati catturati nel pomeriggio. (Fonte: testimonianza respinti)

Arriva la motovedetta Ras El Jadir 648.

Il gommone, che naviga ancora, cerca di sfuggire ai libici. (Fonte: il racconto fotografico dei libici postato al link https://twitter.com/rgowans/status/1017617620621721601)

I respinti raccontano che avviene un inseguimento e che i libici sparano verso il gommone colpendo il tubolare. Una decina di persone, terrorizzata dai proiettili, salta in acqua.

I libici postano il video dell’inseguimento al link https://twitter.com/rgowans/status/1018124465283260416 . Il video contiene un impercettibile taglio di montaggio al timecode 00:00:08 per celare il momento in cui i guardiacoste della motovedetta Ras El Jadir 648 sparano colpi di fucile sul gommone.

Le motovedetta Ras El Jadir 648 raggiunge il gommone e cattura i passeggeri.

(dettaglio di foto dove si vede il gommone con il tubolare sgonfio, probabilmente distrutto da un proiettile. E’ stata postata dai libici al link https://twitter.com/rgowans/status/1017617620621721601/photo/2)

La motovedetta Ras El Jadir 648 recupera in mare le persone saltate giù dal gommone per paura dei proiettili.

(Dettaglio foto postata dai libici al link https://twitter.com/rgowans/status/1017617620621721601?s=20)

Le motovedetta Ras El Jadir 648, con i migranti a bordo, riparte.

link tweet https://twitter.com/rgowans/status/1017617623520038917?s=20

Ore 18:18 UTC (20:16 CAT): Tramonto del sole.

Giorno 13 luglio 2018

Ore 00: 05 UTC (2:05 CAT) un guardiacoste libico addestrato a Gaeta, è a bordo della motovedetta Ras El Jadir 648 e posta su Facebook un messaggio sul caso Vuol dire che la motovedetta ha raggiunto una zona costiera dove i telefoni hanno campo dati.

Ore 3:40 UTC: inizio crepuscolo.

Ore 3:40 UTC circa: Sbarco nel porto di Tripoli. : Tutte i respinti raccontano di essere arrivati al porto di Tripoli verso l’alba e di aver ricevuto generi alimentari e vestiario da IOM.

La presenza di IOM è confermata da un suo post su Facebook al link https://www.facebook.com/IOMLibya/posts/pfbid0JemshFgpU6p6UtVhttCHKE7m6rhEHnZkECpqFzFdwbHSTh5b7pC79wRywLLsP2bGl

Ore 3:52 UTC (5:52 CAT) : Rgowans, portavoce dei miliziani libici, inizia a postare foto del caso (https://twitter.com/rgowans/status/1017617620621721601?s=20 ). Vuol dire che la motovedetta Ras El Jadir è già in porto e ha spedito le foto. 

Ore 04:09 UTC (06:09 CAT): Alba.

Ore successive: I migranti vengono deportati nel lager di Tarek al Mattar (Airport Road).  (Fonte: testimonianza respinti)

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