Si può compiere un femminicidio con altre armi, ma gli assassini italiani preferiscono la pistola (detenuta legalmente grazie alle troppo permissive leggi italiane). E’ un fatto. Cerchiamo di capire perché.

Questo articolo, questo “tutorial per zucche vuote“, nasce per rispondere alla principale delle obiezioni postata sui social network da chi vorrebbe “una pistola in ogni casa”, ovvero: “Si può compiere un femminicidio anche con altre armi”.

Nelle ultime ore su Twitter centinaia di zucche vuote pro-armi, maschiliste e fasciste, probabilmente aizzate da qualche account popolare pro-armi, maschilista e fascista, hanno risposto ai miei tweet con insulti e sciocche obiezioni del tipo “vietiamo anche i coltelli in cucina”, “vietiamo anche le auto” ecc.

A queste persone non era piaciuta la mia denuncia del fatto che al poligono di Tor di Quinto si fossero addestrati entrambi gli assassini Claudio Campiti e Costantino Bonaiuti, che in un mese a Roma hanno ucciso un totale di 5 donne a colpi di pistola. E non piace, ovviamente, la mia continua richiesta di eliminare le pistole dalle case.

Le armi da fuoco in Italia sono lo strumento più frequentemente utilizzato negli omicidi in famiglia e tra conoscenti.

Questo è un fatto. Decine di studi e di statistiche lo provano.

Ci sono anche altri dati interessanti. L’Italia è uno dei Paesi dell’Unione europea con il livello più basso di omicidi e sono in forte calo quelli con moventi di mafia e criminalità. Eppure sono in aumento gli omicidi in ambito familiare, soprattutto i femminicidi e i figlicidi. Questi avvengono principalmente con armi da fuoco.

Donne e bambini sono le vittime delle pistole. Uomini all’apparenza normali prendono legalmente una licenza per uso sportivo, comprano una pistola e uccidono la loro famiglia. E’ una storia sentita tante, troppe volte.

Perché il femmicinidio e il figlicidio avvengono prevalentemente mediante armi da fuoco?

I motivi sono soprattutto 3

  1. opportunità e distanza psicologica: in questi terribili casi di follia umana premere un grilletto è un attimo, un battito di ciglia. Una pistola crea psicologicamente quella distanza, quella forma di passività, che certamente un’arma da taglio non darebbe.
  2. chance di sopravvivenza: le possibilità di sopravvivenza delle vittime di queste aggressioni si riducono quasi a zero se l’arma è da fuoco. Ci sono moltissimi casi in cui le vittime, attaccate con armi da taglio o a mani nude, sono riuscite a scappare o a difendersi e sono quindi sopravvissute.
  3. Il piano suicida. Nella maggior parte dei casi di femminicidio e figlicidio, l’assassino che usa un’arma da fuoco contro la sua famiglia, poi si suicida. Un epilogo che è anche un piano di fuga. Possibile con una pistola, molto difficile – psicologicamente e fisicamente – con altre armi. E’ per questo motivo che l’arma da fuoco è lo strumento dominante nei casi di omicidio-suicidio.

“Si può uccidere anche con altre armi”?

Sì, è vero, si può uccidere anche con altre armi, e c’è chi lo fa (ieri c’è stato un femminicidio con coltello). Ma molti degli omicidi che abbiamo letto in cronaca nera NON sarebbero avvenuti se l’assassino non avesse avuto una pistola. Basta guardare le statistiche sui tentati omicidi e contare quante persone sono riuscite a salvarsi dopo attacchi con coltelli o altre armi non da fuoco.

La pericolosità dell’arma da fuoco

Molti obietteranno che un’arma in casa in sé non leda il diritto alla salute perché l’arma deve essere custodita bene, la Polizia consiglia sotto chiave, non deve essere mai pronta a sparare, ovvero i proiettili devono essere tenuti separati e mai in canna e perché chi ha ottenuto il “certificato di idoneità al maneggio di armi da fuoco” ha fatto dei corsi su come usarle.

Va bene. Ma rimane una cosa pericolosa. Anche un cobra può essere abbastanza sicuro: lo si tiene dentro una teca, lo si accarezza con guanti speciali, possiamo fare dei corsi per imparare a non farci mordere. Ma non per questo possiamo ottenere il permesso di tenerlo in salotto!

Ci sono molte cose anche meno inutili delle armi sportive che abbiamo giudicato pericolose. Abbiamo ritenuto i benefici che creavano meno importanti del diritto alla salute delle persone che vi entravano in contatto. E perciò le abbiamo vietate. Quali? L’amianto per esempio.

“Anche le auto uccidono” mi scrivono su Twitter, dimenticando che abbiamo da decenni messo l’obbligo delle cinture di sicurezza, dei seggiolini per i bambini e vietato di usare il cellulare in auto.

Ecco, se in nome della sicurezza abbiamo vietato ai conducenti di auto di usare il cellulare di accendere una sigaretta, dovremmo vietare anche l’uso delle pistole.

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Questo articolo ha un commento

  1. sarita

    Caro utente che mandi messaggi razzisti credendoti anonimo…

    … mi dispiace darti questa brutta notizia, ma hai nascosto molto male la tua identità.
    Il tuo messaggio è troppo squallido e quindi non ne approvo la pubblicazione sul mio sito. Ma mi dispiace per il tempo che hai perso a scriverlo. Che ne dici se lo ricicliamo? Potrei inviarlo agli utenti delle tue chat di gruppo whatsapp! Magari a loro, che ti conoscono nella vita reale, interessa.

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