Il Boat and Breakfast è una formula molto conosciuta nel nord Europa ma pochissimo in Italia. Strano, dato che il nostro paese è ricco di città portuali meravigliose.
Ma di sicuro i pochissimi esperimenti di Boat and Breakfast italiani hanno avuto successo.
Attenzione, aggiornamento 2018: il caicco che consigliavo qui è stato venduto! Quindi i consigli qui sotto non valgono più.
Primo tra tutti il caicco Freedom a Venezia, una barca che mi è particolarmente cara dove sono tornata recentemente.
Il suo capitano si chiama Matteo e tre anni fa invece di mettere la barca in cantiere per l’inverno veleggiò dalla Puglia alla volta di Venezia con un’idea ben chiara in testa: trasformare provvisoriamente il Freedom, un caicco di oltre 30 metri, in un “noleggio da fermo”, con la barca ormeggiata in Laguna. Arrivò in settembre, la settimana del Festival del Cinema, e ci rimase tutto l’anno, fino alla festa del Redentore, in luglio.
L’idea era ottima e venne subito apprezzata, all’inizio dagli stranieri, poi anche dagli italiani.
Venezia è una città carissima per dormire e per visitarla low cost l’unica soluzione era l’ostello: letto in camerata e bagno in comune. In caicco invece le cabine sono doppie e triple, tutte con bagno privato interno.
Ma non è solo il discorso economico che piace del boat and breakfast.
Una barca è per definizione un’entità mobile che metti dove vuoi. Matteo ha scelto il molo di Sant’Elena, che si trova accanto alla Biennale e al sestiere di Castello, un luogo perfetto per chi ama la vera Venezia, quella dei veneziani, ma vuol essere comunque vicino ai punti turistici. Dormire nella pace e nel verde di Sant’Elena è un toccasana per riaversi dalla folla di San Marco e Rialto. Quando ero piccola una zia veneziana mi fece scoprire quest’oasi: da piazza san Marco camminammo per due ponti verso est, facendoci largo in un marasma di turisti che spintonavano per una foto al ponte dei Sospiri e sciamavano lungo riva degli Schiavoni. Dopo il terzo ponte, improvvisamente, tutto si acquietò e riapparve Venezia, lo sciabordio dell’acqua sulla pietra, il verso dei gabbiani. Inaugurammo allora una passeggiata che divenne una costante di tutte le mie future visite alla città: riva degli Schiavoni, i giardini della Biennale e il pranzo nella familiare Osteria Al Pampo a Sant’Elena. Mia zia era veneziana da sempre, ma in realtà era nata in Puglia. Anche Matteo. Chissà se è per questo che ha scelto lo stesso posto per ormeggiare il caicco.
Sul caicco Freedom mi sento a casa per un sacco di motivi. Ma non sono l’unica. Anche gli amici che hanno partecipato alla festa di inaugurazione di SaritaLibre.it mi hanno detto la stessa cosa: ci sentiamo a casa.
E’ una caratteristica del boat and breakfast: anche se il caicco è grande e ciascuno ha il suo spazio privato… si sta tutti sulla stessa barca, si socializza spaparanzati sui divani, si divide una bottiglia di vino stravaccati sui cuscini del pozzetto di poppa, ci si fuma assieme una sigaretta sul ponte.
Prima di arrivare sul caicco Freedom le persone che non avevano mai sentito parlare di boat and breakfast mi hanno posto una serie di domande che vi riporto qui, assieme alle risposte. Nell’immaginario italiano dormire su una barca a Venezia è l’odissea del povero investigatore di “Pane e Tulipani”. Immagine divertente, ma per fortuna non corrispondente alla realtà.
Domande e risposte:
- Si soffre il mal di mare?
No, la barca è ormeggiata in una marina protetta e sta fermissima. - Si soffre il freddo?
No, per l’inverno ci sono i condizionatori a pompa di calore e le coperte termiche. - Si devono portare i sacchi a pelo?
Ma no! Ci sono lenzuola, coperte e asciugamani. I letti sono comodissimi. - Il bagno è come quello delle barche a vela? Water con la pompetta e doccia sopra la tazza?
No, è un vero bagno con un vero water e una vera doccia. - C’è la corrente elettrica? Ci sono prese in cabina per ricaricare i cellulari?
Si, giorno e notte, e c’è anche il wifi! - C’è l’acqua?
Si certo, corrente. - C’è l’acqua calda?
Si certo. - Possiamo uscire e rientrare quando ci pare?
Si, il caicco è ormeggiato e potete scendere e salire quando volete.
Nella speranza che nascano presto altri esperimenti di boat and breakfast in altre città italiane vi consiglio intanto questo.
Vi lascio anche tutti i contatti del caicco Freedom, qui trovate il sito con le informazioni e i prezzi.
Se andate dite che siete iscritti a SaritaLibre.it e se disponibile vi faranno l’upgrade della cabina dandovi quella più bella che c’è!
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Stavo giusto pensando a un viaggio a Venezia! Prenderò seriamente in considerazione l’idea! 😉