E’ appena successo a me e a mia figlia. Sembra assurdo ma è proprio così.
Vi racconto.
La mia piccola ha 3 anni e va all’asilo nido da quando aveva 5 mesi, in una struttura comunale. La sua vita è scandita dai ritmi dell’asilo nido, i suoi amici sono tutti lì.
A febbraio arriva il momento di iscriverla alla scuola materna. L’asilo nido comunale è ben organizzato per attuare un passaggio dolce dei bambini alla scuola dell’infanzia comunale, addirittura ricostituiscono la stessa classe con gli stessi bimbi in modo che possano migrare in blocco da una struttura all’altra. Ci invitano ad un “open day” in cui ci fanno vedere la scuola materna e conoscere le maestre. Che bello!
Poi arriva il momento di compilare online la domanda di iscrizione sul sito del Comune di Roma.
E lì l’amara scoperta: se uno dei genitori non lavora niente punteggio per entrare.
E se uno è appena stato licenziato, sta facendo causa per licenziamento ingiustificato, sta cercando un nuovo lavoro? Dov’è la casellina per questi casi?
Non c’è.
Se a febbraio non hai un lavoro niente punti. Qui non ti vogliamo. Se proprio vuoi mandare tuo figlio alla scuola materna pagatene una privata. Non importa che il bambino sia già inserito nel sistema scolastico, che abbia degli amici. Il Comune di Roma lo butta fuori dalla scuola. Punto.
Un licenziamento è una tragedia che ricade pesantemente su tutta la vita familiare. Qui diventa ereditario: licenziano te e pure tuo figlio.
Cosa fare?
Reagire ragazzi, bisogna sempre reagire! Denunciare le ingiustizie e trovare altre strade, altri modi di vivere, magari anche più belli di quelli ordinari.
Trovare altre famiglie, più degne di accoglierci.
Addio scuola pubblica.
Con amore, infinito amore di genitore ferito ma non sconfitto, e con passione, quella forza dirompente che ti spinge a rialzarti e a costruire un mondo migliore, ho cercato e trovato a Nadia una nuova famiglia. A Nadia e a tutti noi.
Una famiglia meravigliosa!
Si chiama CelioAzzurro ed è la scuola più bella di tutte. La migliore in assoluto che un genitore possa scegliere in questo assurdo mondo.
Nadia è stata accettata e inizierà a frequentarla a settembre. Pochi giorni fa ci hanno dato notizia dell’ammissione e abbiamo festeggiato, cantando, saltando e ballando.
Evviva!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
A quelli di voi che non ne hanno mai sentito parlare spiego che Celio Azzurro è un centro interculturale che accoglie bambini dai tre ai sei anni provenienti da tutti i paesi del mondo. Accettano anche qualche bambino italiano, forse proprio perché, come dico sempre, anche gli italiani (e forse soprattutto gli italiani!) devono imparare a integrarsi nel mondo reale, che non è il giardinetto recintato monocultura dove hanno l’impressione e la presunzione di vivere.

Il mondo reale è multiculturale come la porta disegnata da Vauro.
Nadia ha detto che non vede l’ora di imparare a dire “Ciao” in lingue che io e il suo papà non conosciamo.
https://www.youtube.com/watch?v=jKhe9J5NRqc
Vi parlerò più approfonditamente di Celio Azzurro in altre occasioni. Ora il mio pensiero va a tutte quelle famiglie che stanno vivendo il dramma del licenziamento dei propri figli dalla scuola. Un’ingiustizia che si va ad aggiungere alla pila delle ingiustizie sociali a cui siamo sottoposti in questo paese in cui si spendono soldi per gli aerei da guerra e non per le scuole.
A me stavolta è andata bene perché accanto alla porta che mi hanno chiuso in faccia si è spalancato un portone meraviglioso, ma a tanti e tanti adesso appare solo la porta chiusa.
Chi ha appena perso il lavoro deve essere aiutato, non licenziato una seconda volta. Prendersela con i bambini è un atto ignobile e il Comune di Roma, come altri comuni d’Italia, dovrebbe VERGOGNARSI.
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“Se non potete eliminare l’ingiustizia, almeno raccontatela a tutti”
– Ali Shariati, filosofo e sociologo iraniano –
😉
23,8 MILIARDI DI EURO
E’ questa la cifra che lo stato italiano nel 2015 ha speso per esercito e armamenti.
Adesso non abbiamo i soldi per le scuole.
(Raccontiamolo a tutti come suggerisce giustamente Anja)
Non credevo potessero accadere certe cose
Senza lavoro non puoi pagare la retta. E per il Comune di Roma sono vitali.
Le rette.
Ma pure le tangenti…