Quando ci sono notizie del genere non riesco a darle bene per iscritto perchè ZOMPETTO per la stanza e le dita mi scivolano fuori dalla tastiera.
Finalmente si fa qualcosa che ci rende meno impotenti, meno bloccati dalla maschera di ferro delle leggi e dei numeri di questo paese.
Morti, migliaia di morti in mare che tutti noi abbiamo sulla coscienza, foto di bare senza nome e cadaveri di bambini che galleggiano in un mare di indifferenza.
Stavo male fino ad ora e starò male ancora, ma adesso c’è qualcosa, c’è una luce, c’è la speranza di riuscire a vederne meno di quei cadaveri, c’è l’UOMO che si ribella e lotta.
C’è la lotta di un gruppo di uomini e donne che non vogliono che finisca così.
Si salpa, direzione sud, coste libiche, fino a dove ci fanno arrivare, fino a dove è “legale” salvare una vita umana.
Si lotta per strappare le persone al mare e all’ingiustizia.
Sarita
Qui sotto il comunicato ufficiale di Emergency.
La notizia ve l’ho data di pancia. Nei prossimi giorni ve la scriverò meglio.
EMERGENCY & MOAS iniziano insieme una missione per il salvataggio dei migranti nel mare Mediterraneo
Oltre 2.000 persone sono morte nei primi mesi del 2016 nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. A maggio, in una sola settimana, 1.138 persone sono morte o risultano disperse nel tentativo di raggiungere l’Europa. Con l’inizio di questa missione, un maggior numero di migranti avrà la possibilità di essere salvato.
Lo staff di EMERGENCY sarà composto da 6 persone tra medici, mediatori culturali, infermieri, logisti
La Topaz Responder è lunga 52 metri, ha due gommoni di salvataggio ad alta velocità, un equipaggio di 20 persone altamente specializzate tra personale di ricerca e soccorso, dottori e infermieri e un ambulatorio medico equipaggiato per garantire salvataggio in mare e cure ai migranti salvati.
“Nessuno merita di morire in mare, tuttavia, l’ultimo mese ha registrato uno dei record peggiori con più di 1.000 persone morte nel Mediterraneo. Centinaia continueranno a morire a meno di non aumentare gli sforzi per la ricerca e il salvataggio in mare”, ha detto il fondatore del MOAS Christopher Catrambone. “I nostri partner a bordo assicureranno un’eccellente assistenza post salvataggio per i migranti che abbiano già subito traumi importanti”.
Finora il Migrant Offshore Aid Station ha salvato la vita di oltre 13,000 persone.
“EMERGENCY lavora da oltre vent’anni in Paesi distrutti dalla guerra e dalla povertà: conosciamo bene quello da cui scappa chi prende una barca per cercare di raggiungere l’Europa”, ha detto la Presidente di EMERGENCY Cecilia Strada. “Da due anni lavoriamo anche nei porti siciliani, per assistere chi sbarca, e da oggi siamo felici di poter portare la nostra esperienza anche in mezzo al mare, insieme al MOAS”.
Finora EMERGENCY ha assistito oltre 20 mila migranti sbarcati in Sicilia, con i suoi team impiegati agli sbarchi a Pozzallo, Augusta e Siracusa.
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