E’ molto semplice distinguere gli scafisti dai migranti passeggeri di un gommone. Vi chiederete perché fare un tutorial così scontato. Eppure basta aprire i giornali e le celle delle carceri italiane per rendersi conto che in questo paese c’è bisogno di tutorial per qualsiasi cosa perché, ecco, non siamo un popolo molto sveglio.
Come funziona l’imbarco dalla Libia e quanto guadagnano gli scafisti.
Ho fatto mesi di indagini per scrivere Marketing e Mitra, un’inchiesta sugli scafisti che ho realizzato per Il Manifesto. Quindi, diciamo che qualcosa ne so.
Con modalità che variano soltanto nei particolari, le persone che fuggono illegalmente dalla Libia stazionano per un certo periodo, che può durare anche mesi, nei campi degli scafisti, in genere capannoni fatiscenti a pochi chilometri dalla costa. Durante questo periodo perfezionano i pagamenti e attendono. Si parte sempre di notte e quasi sempre con poco preavviso (a volte soltanto ore).
Il viaggio costa dai 600 ai 1500 euro, a seconda della qualità dell’imbarcazione, che va da fatiscente a seriamente pericolosa. Le poche barche decenti vengono caricate all’inverosimile.
Mediamente su una barca vengono caricate 100 persone.
Incasso dello scafista: da 60.000 (sessantamila) a 150.000 (centocinquantamila) euro per viaggio.
Tolto il costo della barca (un migliaio di euro al massimo), del carburante (risibile dati i prezzi in Libia) e delle mazzette (vedi sotto), lo scafista si mette in tasca un capitale.
Chi è lo scafista
E’ un businessman con ottimi contatti con la polizia libica. Agisce indisturbato distribuendo mazzette alla cosiddetta guardia costiera libica e alla polizia anti immigrazione.
In Libia ci sono molteplici forze dell’ordine che rispondono a diversi capo milizia. Sono organizzati in territori. Per uno scafista è impossibile distribuire mazzette a tutti, quindi paga il pizzo soltanto alla guardia costiera e alla polizia del suo territorio, non alle altre. Questo è il motivo per cui le barche salpano indisturbate e poi vengono catturate in altre aree di mare da altre guardie costiere.
Guardate questo tweet: il portavoce della mafia libica (che noi al JLProject chiamiamo “Voldemort”) mostra il suo risentimento contro lo scafista di Zuwara, che probabilmente non ha pagato il pizzo alla milizia di Zawiya a cui Voldemort è notoriamente legato. La barca viene catturata dalla motovedetta Zawiya 656, regalata dal governo italiano all’omonima milizia divenuta famosa perchè capitanata dal criminale internazionale Bija.
Dalla Libia le barche salpano alla stessa ora dagli stessi porti. Vi siete mai chiesti perché la cosiddetta guardia costiera libica le lasci partire e navigare per almeno 12 ore? La risposta è semplice: ogni motovedetta cattura solo le barche che non hanno pagato il pizzo alla propria milizia, cioè quelle con scafisti affiliati ad altre milizie.
Alcuni scafisti, quelli con un business mooolto florido, sono addirittura poliziotti libici. Doppio stipendio. In realtà triplo, perché prendono anche soldi dal governo italiano.
Ah, ultima cosa: gli scafisti sono SEMPRE LIBICI.
E’ una cosa ovvia. Dovrebbero capirla bene gli italiani. Da noi i boss mafiosi siciliani non sono mai del Bangladesh o del Mali ma sempre italiani, addirittura siciliani. Invece in Italia si arrestano come “scafisti” persone di tutte le nazionalità tranne quella libica. Perché? Perché “guidavano il gommone”.
Uno scafista non salirebbe MAI su una delle sue barche
Perché rischiare la vita ammassato ad altre persone invece di prendere un aereo di linea in top class? Perché rinunciare al proprio redditizio business (100 mila euro per ogni viaggio organizzato)?
Una barca ha un timone e qualcuno deve tenerlo. Lo fa uno dei passeggeri. Per forza.
Esercitazioni pratiche per riconoscere gli scafisti.
Dopo la teoria c’è sempre bisogno di esercitarsi. Adesso vi mostrerò alcune foto (scelte a caso, non pertinenti e/o malamente editate con programmi free che scimmiottano photoshop) che mostrano situazioni tipo. Dovrete dirmi se ci sono scafisti.
Prima foto:
C’è uno scafista tra questi ragazzi africani disperati a tal punto da cercare di attraversare il Mediterraneo su questo canotto?
No, non c’è, bravissimi!
Per la cronaca: i ragazzi sono stati catturati dalla cosiddetta guardia costiera libica e venduti come schiavi operai e schiavi soldato alla Rada Special Force.
Seconda foto:
Trova gli scafisti. Qui (ma ora vi sto aiutando un poco troppo) ci sono.
Esatto, gli scafisti sono sullo yacht milionario che segue la barca, a bere acqua Evian (i libici sono musulmani e astemi, anche se ogni tanto…) e a contare i centomila euro incassati dalle persone che stanno affondando.
In realtà nella foto c’è anche la milizia rivale degli scafisti che arriva con un gommone, cattura le persone e le porta nei propri lager per venderle e/o estorcere loro altro denaro.
Scafisti e miliziani sono libici. Non bengalesi o sudanesi o maliani.
Libici!
Un ritornello per ricordare meglio la lezione
A scuola avevamo motti per ricordare meglio le cose da imparare: macongranpenalerecagiù, Trenta giorni ha novembre, con april, giugno e settembre, di ventotto ce n’è uno, tutti gli altri ne han trentuno, Spero, Promitto e Iuro vogliono sempre l’infinito futuro… Utilissimi.
Ne ho uno anche io:
Se su un gommone l’hai vista
questa persona non è uno scafista!
Se avete letto questo tutorial e volete approfondire seriamente l’argomento, andate a leggere lo studio Dal mare al carcere.
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