Sempre più genitori scelgono di fare vacanze con i bambini in barca, sia in Italia che all’estero, sia con ragazzini già grandi che con bimbi quasi appena nati.
Parenti e amici non credono alle loro orecchie: “Andate in barca? E vi portate anche il bambino???” perché a quanto pare nell’immaginario di chi vive sulla terraferma il connubio barca/bambini evoca pericolo o nel migliore dei casi un’esperienza infernale da non ripetere.
Invece queste famiglie pioniere si divertono, si rilassano e ci tornano l’anno successivo.
Come è possibile? Davvero quella in barca è la vacanza perfetta per i bambini e anche per i loro genitori?
Confesso che anche io, prima di provarla, avevo i miei dubbi. Eh si, perché io questa esperienza l’ho fatta e se proprio volete già sapere il finale della storia… l’ho ripetuta e la ripeterò.
Mia figlia Nadia ha appena compiuto 4 anni e ha iniziato a fare settimane in barca quando ne aveva solo 2. Anche quest’anno mi ha chiesto di tornarci.
E’ lei che ama le barche o è una cosa comune a tutti i bambini?
Sicuramente prima di salirci non le amava, affatto. Anzi, ne era terrorizzata. Avevo messo una pietra sopra la vacanza con bambini in barca quando il mio amico capitano, Matteo, mi invitò per una settimana in caicco. “Come mi piacerebbe…” risposi con un sospiro sconsolato “ma Nadia ha paura delle barche”. “Vieni lo stesso” mi propose Matteo “se va male potete sempre sbarcare”. In effetti… E così abbiamo fatto una prova. “Nadia, davvero hai paura di salire in barca?” le ha chiesto Matteo sulla banchina “Peccato, avevo deciso di farti guidare il gommone…”. Due minuti dopo Nadia con un sorrisone stampato in faccia stava in braccio al “burbero capitano” e credeva di condurre il gommone con tutti noi sopra.
Fu una settimana meravigliosa.
Cosa piace ai bambini in barca?
A 2 anni, come anche a 3 e 4 scoprii dopo, i bambini in barca adorano quegli aspetti che per noi adulti a volte rappresentano degli handicap. Esempio principe è il lettino in alto, li vedi affrontare l’ascesa della scaletta come se stessero conquistando l’Everest e poi colonizzare con tutti i loro giochi quel giaciglio esclusivo. Immancabile la proposta: “Mamma potete comprarmi un lettino in alto anche a casa?”.
A 2, 3 e 4 anni ci sono anche l’esplorazione di tutti gli angoli della barca, il pane tirato ai pesci, il fascino del navigare verso luoghi remoti, la discesa su isole disabitate dove potenzialmente potrebbe trovarsi un tesoro sepolto e in grotte dove potenzialmente potrebbe vivere qualche mostro marino, ma buono.
Con l’aumentare dell’età del bambino aumenta ancor di più la sensazione di libertà e di trovarsi al centro di un’avventura. E si aggiungono i tuffi dalla prua, lo snorkelling e altre attività nautiche.
Cosa piace ai genitori?
Da genitore che ama viaggiare ho individuato subito il punto forte della vacanza con bambini in barca. E’ il fatto che sia la barca a muoverti, non tu.
Vi spiego. Rispetto a come viaggiavo prima, poche cose in uno zaino e via, muoversi con un bambino piccolo si è rivelato molto faticoso: tante cose da portare, più valige da chiudere e riaprire, ipercontrollo sui giochi preferiti da non perdere, ricerca di cibo adeguato a orari adeguati. Muoversi diventa più lungo e faticoso, tanto che pian piano si tende a diventare stanziali o come minimo a ridurre le tappe.
Con la barca invece si può girare in continuazione senza dover fare e rifare valige e pensare a tutte le cose che ho citato sopra.
Relax e libertà. Se dovessi riassumere le mie vacanze in barca con Nadia questo scriverei.
Elenco dei problemi che NON ci sono
Per scrivere questo elenco sotto ho dovuto interrogare genitori che non hanno mai fatto una vacanza con bambini in barca. Mi è stato molto utile per ricordarmi di dubbi che forse avevo anche io.
- I bambini NON soffrono il mal di mare
Più sono piccoli più non sanno cosa sia il mal di mare. Se ci pensiamo appare ovvio: i neonati sono abituati ad essere sballonzolati da tutte le parti, prima nella pancia materna poi in varie cullette, passeggini, marsupi, volavola, altalene, giostrine e capriole. Hanno il baricentro basso e se fa caldo e c’è onda se ne stanno tranquillamente a giocare o riposare in cabina. - I bambini amano gli spazi piccoli
Case sugli alberi, tende da campeggio, casette di plastica, nascondigli sotto il tavolo. Avete presente quanto li adorano no? Ecco, la barca è meglio! - I bambini in barca non si annoiano
Dato che durante la vacanza vedono la barca come “la loro casetta” ci si sentiranno perfettamente a loro agio e troveranno sempre qualcosa da fare. Il problema sarà semmai, l’ultimo giorno, farli scendere. - Non c’è pericolo di cadere in acqua
A parte il fatto che le barche sono sicure e hanno delle murate molto alte, i bambini una volta a bordo percepiscono la figura del capitano come quella di un re e – a differenza degli adulti – ascoltano sempre con massima attenzione e deferenza le disposizioni che da. Cosa non fare e dove non andare sono concetti che i bimbi apprendono subito e rispettano. Gli adulti… qualche volta se ne dimenticano.
Come assicurarsi la propria libertà in barca
Non so per voi, ma per me la vera libertà è non dipendere da nessuno. In barca si è liberi di scegliere cosa fare (il bagno, prendere il sole, dormire, giocare) e l’unico orario da seguire è la campanella del pranzo e della cena. Massimo relax.
Invece quando si scende a terra su isole e spiaggette con un bambino piccolo si è necessariamente dipendenti dal gommone guidato dai marinai perché il bambino non ce la fa a nuotare fino a riva.
Fin qui tutto bene ma a volte i bambini in barca hanno delle necessità in più rispetto agli adulti. Qualche esempio? Mi viene in mente la canzone “Mi scappa la pipì Papà…”.
- Esempio 1: siete spaparanzati su una bellissima spiaggia deserta e il bambino vi guarda e dichiara “Ho fame”. Anche se ha fatto colazione dieci minuti prima.
- Esempio 2: siete spaparanzati su un’altra bellissima spiaggia e il bambino viene da voi e vi sussurra nell’orecchio “Devo fare la cacca”.
- Esempio 3: siete spaparanzati su una bellissima spiaggia e il bambino inspiegabilmente vi chiede “Torniamo sulla barca?”
Non so a voi ma a me richiamare i marinai con il gommone ogni tre per due dispiacerebbe. Sia perché non mi piacerebbe farli lavorare il doppio sia perché così non mi sentirei indipendente, non mi sentirei libera.
La prima volta in vacanza con Nadia ero ben intenzionata a mantenere la libertà fisica e mentale di potermi tuffare e raggiungere a nuoto la barca così prima di partire ho ragionato cinque minuti e trovato una comoda e semplice soluzione: il canottino.
Il canottino gonfiabile è un oggetto fondamentale per chi va in barca con i bambini. E’ il passaporto per la vostra libertà.
Quindi:
Cosa portare in barca se viaggiate con bambini piccoli
- Un canottino gonfiabile. Ne basta uno piccolo, che contenga il bambino più le sue cose. Vi consentirà di arrivare agevolmente dalla barca alla riva e viceversa. Ottimo anche per quando si fa il bagno attorno alla barca con un bambino piccolo. Anche se hanno ciambella o braccioli i piccoli si stancano a nuotare nell’acqua alta. Un canottino è l’ideale: un genitore vi appoggia le braccia e pinneggia dove vuole.
- Una borsa impermeabile a tenuta stagna. Quando scendete su una spiaggia è bene avere un paio di biscotti asciutti per una merendina fuori programma. Il mare mette fame. Poi potete metterci anche altre cose che magari servono a voi, ad esempio cellulare o macchina fotografica.
- La merenda. Che essa sia un pacco di biscotti o un pezzo di parmigiano, quando sarete spaparanzati su una spiaggetta deserta e il pargolo, anche se ha fatto colazione un secondo prima, vi dirà che ha fame ce l’avrete pronta.
Un visore per i fondali marini. I bimbi piccoli non sanno andare sott’acqua ed è un peccato che si perdano la vista di pesci e stelle marine. Vi consiglio l’acquisto di un semplicissimo e utilissimo oggetto che risolverà il problema: un visore gonfiabile. Decathlon ne ha uno ottimo che costa meno di 6 euro, si chiama Ublò.
- Un secchiello e una paletta. Non sapete che soddisfazione immensa per loro sia sbarcare su una spiaggia con il canottino e tirar giù l’occorrente per fare un castello di sabbia.
E poi..
ci sono tutte quelle cose ovvie per andare al mare tipo la crema solare, la giacca antivento ecc. Ma non sto a elencarvele. Non serve molta roba per i bambini in barca perché si sta tutto il giorno in maglietta, costume e senza scarpe. Ma a seconda del vostro itinerario prevedete una scorta di ciò che non potrete facilmente reperire in mare, soprattutto pannolini e latte fresco se vi servono.
Come scegliere la barca adatta?
Barca a motore o a vela? Grande o piccola?
In realtà non c’è una grande differenza, l’essenziale è piuttosto l’itinerario. Ai bambini in barca piace fare il bagno quindi tra la regata Genova-Tunisi in 4 giorni e la settimana alle Isole Tremiti facendo caletta-caletta è senz’altro migliore la seconda.
Quella in caicco o in barca a motore è senz’altro una vacanza perfetta con i bambini.
E i bambini in barca a vela? Molti pensano che la barca a vela non sia adatta a loro, ma non è vero. Abbiamo sempre il terrore che il boma finisca sulla testa dei nostri figli perché pensiamo a barche piccole, nei cabinati non c’è questo rischio perché le vele sono molto più alte di loro. Imparare a navigare a vela poi è qualcosa che affascina molto i bambini. L’ideale sarebbe un itinerario con scuola vela dedicato ai più piccoli.
Le barche che vi consiglio con i bambini
Tra le barche che conosco e che ho provato personalmente ho fatto una lista di quelle sicuramente adatte ai bambini. Sono adatte sia strutturalmente che per quello che riguarda l’equipaggio. Il fatto che il capitano o lo skipper abbia dei figli per esempio è molto importante perché lo rende in grado di capire le esigenze dei bambini. I capitani delle barche qui sotto sono tutti dei papà che hanno navigato per anni su queste imbarcazioni assieme ai loro figli.
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ALISEA
Barca a vela ormeggiata vicino Roma che naviga sul Tirreno, alle isole ponziane (Ponza, Palmarola, Ventotene), a Ischia e Procida e qualche volta anche in Sardegna.
E’ una barca adatta ai bimbi anche piccoli perché ha delle mura alte e un pozzetto molto sicuro. E’ lunga 14 metri. Lo skipper Roberto organizza lezioncine di vela anche per i più piccoli. Mia figlia di 4 anni e i suoi amici di scuola di sono già iscritti.
La barca ha 6 posti letto per gli adulti più i divanetti che possono diventare letti. Se prenotata interamente con i bambini risulta essere una soluzione molto economica per due o tre famiglie.
Inoltre Alisea organizza Veleggiando per Emergency, delle crociere che aiutano gli ospedali di Emergency. I vostri soldi finiscono in una gran buona cosa.
Maggiori informazioni.
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