SPOILER: la crew della Iuventa è stata assolta. L’Italia ha pagato più di 3 milioni di euro per fare 7 anni di indagini producendo un dossier di 30 mila pagine di… nulla.

Il varo della Iuventa

Nella Primavera 2015 un gruppo di ragazzi per aiutare i migranti nel Mediterraneo centrale dopo la fine dell’operazione Mare Nostrum fonda la ONG Jugend Rettet e fa partire una nave di soccorso. La nave Iuventa naviga nel Mediterraneo per un anno: dall’estate 2016 all’estate 2017 e salva oltre 14mila persone.

Gli agenti infiltrati sulle navi ONG

Nel settembre 2016 Pietro Gallo, Lucio Montanino, due agenti di sicurezza della Imi Security Service, iniziano a lavorare sulla nave Vos Hestia, noleggiata da Save the Children. Collabora con loro, da terra, anche a collega Floriana Ballestra. I tre lavorano a stretto contatto con l’equipaggio della nave, partecipando attivamente ai soccorsi in mare nel Mediterraneo centrale. Pietro Gallo durante questo periodo, fornisce informazioni e dossier sulle ONG ai servizi segreti e allo staff di Matteo Salvini. Dice anche di voler passare un video che immortalerebbe contatti con i trafficanti alla presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Floriana Ballestra va alla sede della Lega, spera in un incarico politico, porta a Salvini i suoi sospetti sulle ONG perché spera di fare la consigliera comunale. L’ex poliziotta viene ricevuta in via Bellerio da Matteo Salvini in persona. Lei racconta di Ong, di migranti, di «marocchini che mi stanno sulle palle», di trame da film. «Che merde», risponde il leader della Lega e  la indirizza a Del Debbio (Mediaset). (fonte Domani)

Nell’ottobre del 2016 Fiorana Ballestra  va alla squadra mobile di Trapani per denunciare l’aggressione da parte di un collega dell’agenzia di security per la quale lavora. Racconta di essere stata a bordo della nave affittata da Save The Children, Vos Hestia, contrattata dalla Imi di Cristian Ricci, e di aver avuto un brutto litigio con Lucio Montanino, poliziotto in pensione, in servizio come lei sull’imbarcazione. Ma racconta anche i suoi sospetti sull’azione di alcune Ong in mare.

Le indagini della procura di Trapani

Inizia un’inchiesta della procura di Trapani basata sulle informazioni fornite dalla Imi Security Service.

Nel febbraio 2017 viene firmato il Memorandum Italia-Libia.

Nell’Aprile 2017 Luigi Di Maio definisce per la prima volta le ONG come “taxi del Mediterraneo”.

Nel maggio 2017 la Imi aiuta lo SCO (Servizio centrale operativo, il reparto della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato) ad infiltrare a bordo della nave Vos Hestia  di Save The Children un agente sotto copertura.

In mare, da una nave all’altra, gli agenti sotto copertura realizzano foto e video.

Nell’agosto del 2017 nasce il codice di condotta per le ONG.

Il sequestro della Iuventa

Il 2 agosto 2017 il procuratore di Trapani dispone il sequestro della Iuventa: l’accusa è di traffico di esseri umani. Viene anche ipotizzato che le persone salvate dalle ONG non erano davvero in pericolo.

La Jugend Rettet respinge ogni accusa ma il 23 aprile 2018 la Cassazione conferma il sequestro della Iuventa e la comandante della nave Pia Klemp viene indagata rischiando fino a 20 anni di carcere.

Iuventa

Le prove false

La polizia italiana pubblica materiale video e audio che documenta la collaborazione della Iuventa con gli scafisti e violazioni del diritto del mare, tra cui sembra che vi siano tre imbarcazioni restituite ai trafficanti (una nella giornata del 10 settembre 2016  e due il 18 giugno 2017) e un dialogo con i trafficanti che poi si sono allontanati a bordo della propria imbarcazione rivolgendo un gesto di saluto verso la nave. Ma nel Giugno 2018 il gruppo di ricercatori Forensic Architecture dell’Università di Londra smentisce le accuse riguardanti la presunta riconsegna di imbarcazioni ai trafficanti libici da parte dell’equipaggio della Iuventa.

Il 1 giugno 2018 Matteo Salvini diventa Ministro dell’interno.

Anni di indagini e intercettazioni (alcune illegittime) sulla Iuventa producono un fascicolo di oltre 30 mila pagine e un conto, per i contribuenti italiani, di 3 milioni di euro. Le indagini sul caso Iuventa si concludono e viene avviata la fase dell’udienza preliminare.

Le udienze preliminari

Il 21 maggio 2022 presso il Tribunale di Trapani iniziano le udienze preliminari che coinvolgono 21 persone che avevano lavorato su diverse navi ONG. 10 erano sulla Iuventa. Le prime fasi del procedimento – inizialmente a porte chiuse, senza stampa né osservatori internazionali – sono viziate da errori procedurali compiuti dall’accusa, cosa di fatto blocca il processo. (Fonte Open Migration)

Il processo Iuventa si smonta pezzo dopo pezzo

Nel 2023 cadono le accuse per molti degli indagati e per sei persone della crew Iuventa. Gli indagati della Iuventa che rischiano fino a 20 anni di carcere, restano 4:  Kathrine Schmidt, Dariush Beigui, Sascha Girke e Uli Tröder.

Nel 2024 Pietro Gallo –  l’agente di sicurezza della Imi Security Service che con le sue denunce ha dato il via al processo – esprime profondo pentimento e vergogna per il suo ruolo nel cosiddetto “scandalo ONG”, ammettendo di sentirsi responsabile per le centinaia di persone morte nel Mediterraneo durante quel periodo. Accusa anche Matteo Salvini di ingratitudine per aver abbandonato lui e i suoi colleghi.

28 Febbraio 2024: il procuratore di Trapani Maurizio Agnello chiede il non luogo a procedere e il dissequestro della nave Iuventa, che ormai è diventata inutilizzabile.

Iuventa 2

Venerdì 19 aprile 2024 il Giudice per l’Udienza Preliminare (GUP) decide che il fatto non sussiste e di conseguenza assolve tutti gli imputati.

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