Perfino l’omosessualità è un reato – punito con galera e addirittura pena di morte – nella metà dei paesi in cui il governo Meloni vuole rimpatriare i rifugiati. Chi ha fatto questa lista vuole deportare persone in paesi che violano le libertà fondamentali dei loro cittadini.
Il governo Meloni, con il decreto del 7 maggio 2024, ha aggiunto 6 paesi alla già troppo lunga lista dei paesi che l’Italia considera sicuri per rimpatriarvi delle persone. Tra questi 6 paesi in ben 4 (Bangladesh, Camerun,, Egitto, e Sri Lanka) le persone LGBT vengono perseguitate, arrestate, condannate alla galera.
Ma vediamo tutta la lista dei cosiddetti Paesi sicuri e come viene considerata l’omosessualità:
Sono 22. In almeno 11 di essi (cioè il 50%) l’omosessualità è un reato.
Eccoli:
- Albania – legale ma I diritti delle persone LGBT sono meno tutelati rispetto ad altri paesi europei.
- Algeria – illegale dal 1962, pena da 6 mesi a 3 anni di carcere o multa da 1000 a 10.000 dinari algerini
- Bangladesh – Illegale (fino a 10 anni di carcere)
- Bosnia-Erzegovina – legale
- Camerun – Illegale (fino a 5 anni di carcere)
- Capo Verde – legale dal 2004
- Colombia – legale dal 2000
- Costa d’Avorio – legale
- Egitto – Illegale de facto, con pene fino a 17 anni.
- Gambia – Illegale, carcere a vita
- Georgia – legale dal 2000
- Ghana – illegale
- Kosovo – legale dal 1994
- Macedonia del Nord – legale dal 1996
- Marocco – Illegale (fino a 3 anni di carcere)
- Montenegro – legale
- Nigeria – Illegale: pena di morte nella zona mussulmana; 14 anni di carcere nella zona cristiana.
- Perù – legale
- Senegal – illegale (da 1 mese a 5 anni di prigione)
- Serbia – legale
- Sri Lanka – Illegale (fino a 10 anni di carcere)
- Tunisia – Illegale (fino a 3 anni di carcere)
Come potete vedere, nella metà dei paesi dove il governo Meloni ha previsto i rimpatri di stranieri l’omosessualità è un reato punito con pene severissime che arrivano fino all’ergastolo (Gambia) e alla pena di morte (Nigeria).
Cosa possono fare le persone migranti LGBT per evitare di essere rimpatriate in quegli inferni?
Le persone LGBT che hanno la possibilità di usufruire di un buon avvocato possono far presente la loro situazione nella richiesta di protezione alla Commissione Territoriale e ottenere l’asilo politico. Ma spesso le persone migranti appena arrivate in Italia non hanno avvocati. Inoltre, abituate a nascondersi dopo una vita di persecuzione, a volte non si dichiarano persone LGBT.
Ci sono tanti avvocati e associazioni che possono aiutare queste persone. Se venite a conoscenza di qualcuno che ha bisogno di sostegno, sia legale che psicologico, contattatemi.
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