La motovedetta Fezzan ha attaccato con le armi i soccorritori italiani della Mare Jonio. Immagini terrificanti.
Ieri, 4 aprile 2024, alle ore 15 UTC la motovedetta Fezzan della cosiddetta guardia costiera libica ha attaccato a colpi di fucile la nave Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans. I proiettili sono arrivati ad un metro dai soccorritori. Fortunatamente non ci sono morti, ma gli attacchi armati dei libici contro le navi europee sono sempre più frequenti e prima o poi accadrà qualcosa di terribile.
Il governo italiano cosa fa? Sembra un governo molto attivo quando si tratta di difendere le navi dai miliziani, ha mandato cacciatorpedinieri nel mar Rosso contro gli Houthi. Ma nel Mediterraneo no, non fa nulla. Perché?
Forse perché la motovedetta Fezzan, come tutte le altre che sparano sulle navi e sui pescatori italiani, sono state regalate ai miliziani libici proprio dal governo italiano, che ne ha anche addestrato gli equipaggi.
L’attacco della motovedetta Fezzan 658 alla Mare Jonio
Mediterranea ha diffuso il video dell’attacco.
Ricostruiamo tutti gli eventi del 4 aprile:
- Nelle prime ore del mattino un aereo spia di Frontex pattuglia la zona a sud di Malta.
- Alle 11:45 UTC Alarm Phone invia una segnalazione generale su una barca in distress proprio in quella zona.
- Dalle 13 UTC in poi un aereo militare maltese, il AS1227 BE20 con codice icao 4D206A, sorvola la zona.
- L’aereo militare maltese avvista la barca in distress e ne fornisce le coordinate via radio su un canale aperto.
- La Mare Jonio, dopo aver informato MRCC Roma, va a soccorre la barca in distress.
- Alle ore 14:35 UTC la Mare Jonio raggiunge la barca e inizia il soccorso. Distribuisce i giubbotti di salvataggio a tutti i naufraghi.
- Arriva a grande velocità la motovedetta Fezzan 658 della cosiddetta guardia costiera libica. A bordo ha già 100 prigionieri catturati in due diverse operazioni.
- I miliziani libici intimano alla Mare Jonio di allontanarsi. Ma la Mare Jonio ha già iniziato il soccorso e quindi ha già assunto il ruolo di On-Scene Coordinator. Anche volendo, per legge (Convenzione SAR Amburgo 1979) NON PUO’ allontanarsi.
- A quel punto i miliziani libici iniziano a sparare sui soccorritori di Mediterranea che stanno mettendo in salvo le persone.
- I libici calano il tender e rincorrrono il rhib di Mediterranea.
I soccorritori della Mare Jonio se la vedono davvero brutta. I colpi di fucile arrivano ad un metro da loro e rischiano anche di venire speronati dai libici.
Per fortuna il team di Mediterranea è ben addestrato e riesce a sfuggire all’attacco del tender.
Nel frattempo, a bordo della motovedetta Fezzan, tra gli spari e le urla, 13 prigionieri riescono a fuggire lanciandosi in acqua.
Le immagini sono davvero drammatiche. Si può solo immaginare cosa passi in quel momento per la mente di quei 13 prigionieri, che sanno di essere condannati ad una detenzione a vita con lavori forzati nei lager (è la legge libica attualmente in vigore) e probabilmente anche alla morte (tanti rifugiati vengono uccisi o muoiono di stenti nei lager). Sfiniti dopo giorni in mare, trovano la forza di saltare in acqua per inseguire l’unica speranza di salvezza. Lo fanno nonostante gli spari dei libici. Non hanno più nulla da perdere.
Riuscite a immaginare quanto bisogna amare la vita per fare una cosa del genere?
i miliziani picchiano i prigionieri rimasti.
Anche i naufraghi sulla barca in distress si spaventano e invece di attendere il loro turno di trasbordo sul rhib si gettano subito in acqua per raggiungere i soccorritori italiani. Ciò mette tutti in forte pericolo.
La preparazione dei soccorritori di Mediterranea si rivela vitale. Riescono a mettere in salvo le persone in acqua.
Salvano 45 persone dalla barca in distress, tra cui una donna e diversi minori, più i 13 prigionieri della Fezzan.
Altre 83 persone vengono invece trattenute o ricatturate dall’acqua dai miliziani della motovedetta Fezzan. Sono vittime di un respingimento illegale, perché coordinato da un aereo europeo.
Da dove arriva la motovedetta 658?
Ad agosto 2018 il Parlamento italiano approvò la donazione di 12 motovedette alla Libia. L’Italia pagò le 12 imbarcazioni e l’addestramento degli equipaggi libici. Il tutto costò ai cittadini italiani ben 2,5 milioni di euro.
Il Governo era il Conte I. Ministro dell’interno Matteo Salvini, capo gabinetto Matteo Piantedosi.
La Fezzan era una di queste motovedette.
A bordo vi sono miliziani libici pericolosi. Non conosco tutti i loro nomi, ma qualcuno sì. Uno degli storici membri dell’equipaggio della Fezzan, imbarcato anche sulla Sabratha, è Halim, addestrato a Taranto, un miliziano pericoloso che è solito pubblicare su facebook foto di strumenti di tortura.
Fino ad oggi la motovedetta Fezzan ha catturato in mare e deportato nei lager libici almeno 14080 persone (fonte: Database Voldemort).
Lo scorso 8 marzo la motovedetta Fezzan ha tentato di ostacolare anche il soccorso della Sea Watch 5. Il governo italiano… ha protetto la motovedetta criminale, bloccando la Sea Watch 5 per una presunta “violazione del decreto Piantedosi” che non è mai avvenuta, dice un giudice italiano nella sentenza vinta dalla Sea Watch.
Il governo Meloni nel 2023 ha speso altri milioni dei contribuenti italiani per fornire i miliziani libici di altre motovedette – come la Nalut 302, che ha sparato sull’equipaggio di Medici Senza Frontiere – e ha addestrato i criminali libici in Italia, lasciandoli liberi di circolare per le nostre strade.
Se l’Italia non cesserà i rapporti con la mafia libica delle milizie che addestra e finanzia, prima o poi accadrà qualcosa di irreparabile.
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