Rieti. L’agguato fascista, poi l’omicidio dell’autista. Chi sono i fascisti reatini e chi non li ha fermati.
Il lavoratore Raffaele Marianella, 65 anni, padre di famiglia a pochi mesi dalla pensione, secondo autista di un bus che la sera del 19 ottobre sta riportando a casa i tifosi del Pistoia Basket, viene ucciso sul lavoro da un mattone o un sasso lanciato intenzionalmente da un gruppo di tifosi neofascisti del Sebastiani Rieti.
Le ricostruzione
Al termine della partita, i tifosi del Rieti della “curva Terminillo” sono arrabbiati perché hanno perso. Vogliono picchiare i tifosi avversari. «Siamo andati dietro il PalaSojourner con l’intenzione di prenderci a cazzottate con loro ma c’era la polizia» dichiara Barberini, uno dei tre arrestati per omicidio (Fonte: La Repubblica).
Così pianificano un agguato via chat. Si recano in tanti, con tre auto, sulla strada che esce da Rieti. Lì, nel buio, attendono il passaggio del bus dei tifosi avversari. «Volevamo fargli vedere chi eravamo noi, che non avevamo paura certo di loro» dichiara Barberini.
Al passaggio del bus, c’è il lancio di massi e pietre. Almeno due colpiscono il parabrezza, una lo sfonda e uccide l’autista Raffaele Marianella.
I fascisti si dileguano fuggendo a piedi ma le forze dell’ordine riescono a rintracciarli. Arrestano tre persone.
Chi sono i tre neofascisti arrestati
Gli arrestati sono: Manuel Fortuna, 31 anni, Kevin Pellecchia, 20 anni, e Alessandro Barberini 53 anni.
Non si sa ancora chi di loro ha materialmente lanciato la pietra omicida. Barberini ha dichiarato «Ho colpito la parte centrale del pullman, la mia era una pietra piccola». (Fonte: La Repubblica). Resta un mistero il perché, con tre auto piene di partecipanti all’agguato, siano stati arrestati solo in tre. Secondo le testimonianze, c’era anche Giuseppe Aguzzi, il capo degli ultrà.
Tutti e tre gli arrestati fanno parte della comunità fascista reatina La Roccaforte. Il gruppo organizza rievocazioni fasciste e pubblica su Facebook periodici post che fanno apologia di fascismo. Oggi ha 69 amici ma ieri erano 71 e l’altro ieri 73. I fascisti si stanno cancellando. Uno degli amici è un carabiniere.

Anche i tre arrestati sui loro profili social fanno continua apologia di fascismo.

Ma non solo. Fanno anche politica, con continui complimenti a politici del governo Meloni e insulti sessisti contro donne di sinistra, soprattutto Elly Schlein e Ilaria Salis.
Sono fascisti da tutta la vita. Barberini fa anche parte de “Il Fosso di Helm trincea identitaria”.

Cosa c’entra il fascismo in questo omicidio
La matrice fascista di questo omicidio è un tratto importante e peculiare perché gli assassini hanno organizzato un agguato in pieno stile fascista: in tanti contro persone inermi.
Il movente e la pianificazione del delitto sono intrisi di quella criminale logica squadrista presente nei gruppi neofascisti. Ricordate la dichiarazione di Barberini: «Volevamo fargli vedere chi eravamo noi, che non avevamo paura certo di loro».
Perché nessuno ha fermato questi gruppi violenti neofascisti?
Che la Curva Terminillo del Sebastiani Rieti fosse una tifoseria fascista non era un mistero. Tutti sapevano. Che i suoi tifosi fossero legati dalle logiche squadriste della comunità fascista La Roccaforte era ben noto a tutti a Rieti, persino alle autorità e alle forze dell’ordine.
Anche in passato i tifosi del Sebastiani sono stati fermati dalla polizia per comportamento violento. Per esempio nella partita del 26 marzo 2025.
Oggi la società Sebastiani Rieti vuole costituirsi… parte civile. Sì, avete capito bene, la stessa società che per anni ha mantenuto una tifoseria dichiaratamente fascista senza fare alcunché per tenerla fuori dal palasport, ora vuole dei soldi di risarcimento.

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