L’elicottero che per primo individuò il gommone respinto illegalmente in Libia era italiano. Era l’elicottero della nave militare italiana Caio Duilio.

Non ho mai smesso di indagare sul respingimento segreto, perché sono ancora tanti i punti oscuri e i dubbi. Qualche mese fa, in un’intervista, avevo parlato del ruolo della nave Caio Duilio e dei particolari che non mi tornavano.

Non sono rimasta con le mani in mano e mi sono messa a cercare altri sopravvissuti al respingimento segreto, soprattutto gli occupanti di uno dei tre gommoni coinvolti. Li ho trovati e, grazie alle foto originali che ho raccolto in questi mesi, ho provato senza ombra di dubbio che erano lì, nel Mediterraneo, nei giorni 1 e 2 luglio 2018.

Questi nuovi testimoni, assieme ai vecchi, hanno riconosciuto l’elicottero della Caio Duilio come il mezzo che li individuò per primi in mare. Confrontando le loro versioni con report e carte varie, io su Il Manifesto e Leonardo Filippi su Left, lavorando assieme siamo giunti ad alcune importanti conclusioni.

L’avvistamento dell’elicottero italiano aprì l’evento SAR

Un evento SAR viene aperto soltanto dopo un contatto visivo. Non basta, ad esempio, una chiamata telefonica da un’imbarcazione in difficoltà.

L’evento SAR che si concluse con il respingimento segreto e illegale in Libia dei nostri testimoni – alcuni dei quali hanno già fatto causa al Governo italiano – fu aperto con il contatto visivo stabilito da EliDuilio, l’elicottero della Caio Duilio.

EliDuilio sorvolò il gommone per più di un’ora, senza lanciare i salvagenti che aveva a bordo, senza fornire qualsivoglia aiuto. Il suo scopo era un altro: non perdere l’obiettivo, seguirlo fino all’arrivo di una motovedetta libica (che nel frattempo aveva chiamato).

Un elicottero di salvataggio pagato dai cittadini italiani, ma utilizzato come drone spia in un respingimento illegale e segreto. Ricorstruisco questo e tanti altri orrori nel mio ultimo articolo su Il Manifesto. Leggetelo.

Una nota di colore: lo schianto di EliDuilio

Un annetto dopo, Eliduilio si schiantò sul ponte della Caio Duilio. Non ci furono fortunatamente feriti, ma l’elicottero andò in pezzi, come potete vedere in questa foto.

C’è chi pensa che sia opera dello spettro Firefly. Lo schianto di Eliduilio si aggiunge a tutta una serie di sfortune, catastrofi naturali e eventi inspiegabili accaduti ai vari responsabili del respingimento segreto in questi anni. Prima o poi farò la lista. Voi ci credete? Io – lo confesso – un po’ sì.

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