La mia intervista ad un attivista di Anonymous Italia. Parliamo di Op Revenge Gram: l’azione coordinata per distruggere le persone che diffondono materiale pedopornografico e di revenge porn.
Premessa – i pedofili su Telegram sono (erano…) tranquilli e impuniti
Per apprezzare al meglio la mia intervista, bisogna fare una premessa e immaginare una scena.
Siamo a Brescia, in questi giorni. La città è deserta e silenziosa a causa del lockdown per il Covid-19 che ha sconvolto e dilaniato la vita di tante famiglie.
In un appartamento c’è un uomo di mezz’età, A.F., che si sveglia tardi. Fa colazione, si veste, tutto con estrema calma, tanto non c’è niente che debba fare con assoluta urgenza. E poi è stanco perché ha passato tutta la notte su Telegram a scambiare materiale pedopornografico con gli altri utenti del gruppo “Stupro tua sorella 2.0.” o similari. Lo fa da tempo, protetto da un nickname che garantisce impunità e tranquillità.
Come è possibile?
Su Telegram esistono tantissime persone, canali e bot che pubblicano materiali pedopornografici e ci sono gruppi affollatissimi che praticano il revenge porn.
Ne hanno parlato (poco) i media, a novembre 2019 e qualche settimana fa. Sui social network si è denunciato di più, e si sono tentate campagne per arginare il fenomeno. Tra il 2 e il 4 aprile, ad esempio, centinaia di persone hanno segnalato a Telegram e agli account della Polizia di Stato il gruppo dal titolo “Stupro tua sorella 2.0.” ed altri.
Il risultato è stato che… nessuno ha fatto nulla (né Telegram, né le autorità) e il gruppo è ancora aperto e accessibile a tutti. Ha 14.086 membri.
Così, nel suo appartamento di Brescia, il cinquantenne A.F. può trascorrere indisturbato le sue giornate e nottate a scambiare materiale pedopornografico e a molestare ragazzine, e poi dormire sonni tranquilli e svegliarsi tardi, prepararsi un caffè e, placidamente seduto sul divano, scartabellare le notifiche del cellulare come tutte le mattine.
Ma questa bella mattina una notifica lo avvisa di un tweet:
A.F. ha un tuffo al cuore: hanno le sue foto, il suo profilo Facebook, il suo numero di telefono, sanno dove abita! Nei minuti successivi, A.F. scoprirà che non è finita qui: hanno anche la foto della sua patente e chissà cos’altro (dati bancari? Rubrica telefonica?).
Ma chi, chi è che gli dà la caccia??? La polizia?
No, gli hacker di Anonymous Italia.
A.F. nei giorni precedenti era distratto (da altro, lo sappiamo) e non ci è accorto che…
Anonymous Italia ha lanciato l’azione #OpRevengeGram !
“Salve a tutti gli abitanti del pianeta…” è il saluto all’inizio di questo video
Eh sì, Anonymous Italia ha dichiarato guerra a pedofili e autori di Revenge Porn.
“Se non possiamo difendere le vittime” dichiara il celeberrimo gruppo di attivisti “state pur certi che le vendicheremo”.
La mia intervista ad Anonymous Italia
Uno degli attivisti di Anonymous, di cui (ovviamente) non conosco l’identità, si è dimostrato davvero disponibile ed ha accettato una mia piccola intervista.
Eccola.
Ho letto cosa accade nei gruppi Telegram. E delle tantissime ragazze e bambine che ne sono state vittime.
Posso dirti che ho visto ragazze disperate piangere davanti a persone che la deridevano, non capendo la gravità. Onestamente penso che una persona molto debole, se così tanto esposta e poco incoraggiata a farsi forza, possa compiere atti brutali nei confronti di se stessa, come ha fatto Tiziana Cantone.
Da ciò che ho capito, beccate pedofili e altri criminali con il phishing e poi ne rivelate al mondo la vera identità. Ma ora si è sparsa la voce. Quindi presumo che ciò che state pubblicando ora sia il risultato del grande lavoro precedente. Giusto?
Il phishing è una tecnica che utilizzano alcune persone che cercano di aiutarci. Noi andiamo molto di social engineering, ed il risultato arriverà con il tempo perché siamo “infiltrati” in vari gruppi e stiamo cercando di conoscere le varie persone
Nota per chi non lo sa:
Il PHISHING è una tecnica in cui si inganna unbersagliofingendosi un ente affidabile in una comunicazione digitale e convincendolo a fornire informazioni o a cliccare su un link virale.
La SOCIAL ENGENEERING è lo studio più ampio del comportamento individuale di una persona al fine di carpire informazioni utili.
Altri gruppi pubblicano elenchi di nomi ammassandoli tutti assieme, voi invece state smascherando i pedofili ad uno ad uno. Ogni giorno, a sorpresa, ne rivelate due o tre. È uno “stillicidio” voluto?
Noi lavoriamo con altri gruppi minori e maggiori, più o meno visibili, ci scambiamo informazioni e dati. Il modus operandi (social) è voluto. In ogni caso un elenco di dati sarà pubblicato alla chiusura dell’op, che avverrà ad una data indefinita.
La rete vi sta applaudendo. Molti pensano che le forze dell’ordine dovrebbero imparare da voi, invece di darvi la caccia…
Non è la prima volta che la rete ci applaude, abbiamo fatto diverse azioni legali molto apprezzate. In ogni caso questa volta il successo riscosso è maggiore, basta vedere i followers, da 6k siamo passati a 17k in pochi giorni, Anon è a quota 22k.
Per quanto riguarda la polizia, non la biasimiamo più di tanto. Loro potrebbero fare ben poco contro Telegram perché le uniche azioni efficaci sono il social engineering e altre tecniche illegali perlopiù. Le forze dell’ordine dovrebbero solo impegnarsi di più e ingegnarsi.
D’altronde, in passato, le forze dell’ordine sono riuscite ad infiltrarsi tra di noi, facendo finta di essere Anon, diventando nostri amici per finire ad arrestare due nostri colleghi… Quindi, se volessero, potrebbero fare benissimo lo stesso su Telegram.
Cioè, mi stai raccontando che per arrestare gli Anon la Polizia ricorre a tecniche illegali e per arrestare i pedofili no???
Esattamente.
Quale è stato finora l’impatto della vostra azione su pedofili e autori di Revenge porn? Immagino abbiano chiuso account e assunto tanto Imodium…
Siamo riusciti a far chiudere diversi account che facevano revenge porn, e un paio di pedo, tutti su Telegram. Alcuni, poi, si sono cancellati anche da Facebook e Instagram.
Io spero vivamente di riuscire ad metterli tutti alla gogna, prima o poi.
Una volta beccati, sono più quelli che cercano di fare i duri o quelli che piagnucolano implorando pietà?
Pochi chiedono pietà, per così dire. Molti fanno finta di niente e fanno i duri, pensando e forse sperando che la giustizia, quella vera, non faccia il suo corso.
Purtroppo la Giustizia, su queste cose, troppo spesso NON fa il suo corso. Se lo facesse, io e te probabilmente saremmo un altro tipo di persone. Non faremmo gli attivisti. Non ci sarebbe bisogno di attivisti.
P.S. Quando scrivo l’articolo, te lo mando prima di pubblicarlo. (Lo faccio con tutti, non solo con quelli in grado di asfaltarmi il blog) 🙂
LOL tranquilla, mai mi permetterei.
NOTA su come aiutare Anonymous
Anonymous Italia ci tiene a farvi sapere che sta esaminando tutte le segnalazioni che arrivano e le richieste di aiuto da parte delle vittime di revenge porn.
Per contattare Anonymous con le vostre segnalazioni:
Profilo Twitter ufficiale di Anonymous Italia https://twitter.com/Anon_ITA
Non dimenticate l’hashtag #OpRevengeGram, dove potete controllare l’andamento dell’azione.
Nota Conclusiva (mia)
In questi giorni in Italia si discute molto su #OpRevengeGram, sull’alto muro eretto tra il “giusto” e il “legale” e sul fatto che Anonymous l’abbia scavalcato, secondo alcuni “sostituendosi alla Legge”.
Una polemica che non affronterò qui. E un problema non solo italiano, anche nel resto del mondo gli hacker stanno conducendo battaglie contro siti pedopornografici che le autorità non chiudono.
Ciò che voglio scrivere è che gli attivisti scavalcano muri solo dove ci sono, violano leggi solo quando esse non rispettano o non difendono i diritti umani, si sostituiscono alle autorità soltanto quando esse si dimostrano inefficaci.
Abbattete i muri, tutelate le persone, rendete il mondo giusto e gli esseri umani liberi e uguali. Allora noi attivisti ci estingueremo, felici.
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Veramente l’unica cosa che ad oggi quei buffoni di anonymousi sono riusciti a fare è: rovinare la vita di un ragazzo a cui su telegram hanno rubato la foto, spacciare per geolocalizzazione di un ip una mappa di Milano puntata alla piazza duomo, e pubblicare altri dati seminanomizzati che potrebbero corrispondere a profili inesistenti o essere altri furti di identità. Non ce che dire: proprio dei grandi risultati!
Se questi sono gli hacker italiani meglio che ci affidiamo a quelli russi. Per altro che ne sappiamo che tra questi hactivisti non ci siano dei pedofili che ne stanno approfittando per fare incetta di materiale indisturbati, o che stiano semplicemente cercando di rifarsi la faccia
Sei tu quel ragazzo su Telegram??? E sostieni ti/gli abbiano rubato l’identità e anche il telefono?
Mi sembra molto strano che qualcuno ti rubi il telefono e dal tuo numero si metta a chattare per mesi nei gruppi pedopornografici di Telegram.