Il criminale di guerra Almasri (Njeem Osama Elmasry), arrestato dall’Interpol a Torino, è sfuggito alla Corte Penale Internazionale. Portato a Tripoli da un aereo militare italiano.
La fotografia del criminale di guerra Almasri che scende libero e felice da un aereo militare italiano ha fatto il giro del mondo.
“Liberato grazie ad un cavillo” hanno titolato alcuni giornali. Ma i rapporti di denaro e potere tra il governo italiano e le milizie criminali libiche possono essere definiti “cavilli”? Direi di no. Facciamo quindi chiarezza su cosa è accaduto.
Premessa importante: noi del JLProject nel 2020 abbiamo denunciato alla Corte Penale Internazionale i crimini di guerra che avvenivano a Mitiga .
Non so se è stata l’unica denuncia, forse ce ne sono altre, ma di sicuro noi l’abbiamo mandata. Era un report molto dettagliato. completo di nomi, foto, video e testimoni. Si intitolava “Rapporto sul racket di schiavi-soldato catturati nel Mediterraneo e costretti a combattere in Libia per le milizie di Al Serraj” ed era datato 20 maggio 2020.
Partiva da un rapporto dell’ONU che segnalava la scomparsa di più di 1700 persone nel sistema dei campi migranti in Libia. Erano state tutte catturate in mare, avevano avvertito amici e parenti e poi erano sparite.
Noi sapevamo dove erano finite queste persone perché su richiesta di amici e parenti avevamo cercato alcune persone scomparse. Dopo mesi, grazie ad alcuni testimoni, le avevamo ritrovate: erano detenute dalla milizia Radaa (RADA Special Deterrence Forces).
Scrivevamo:
– Una parte dei rifugiati è stata ceduta alle milizie di Al Serraj, per la precisione alla Rada Special Forces, per essere impiegati come schiavi-soldato. Molti sono già morti al fronte.
– Un’altra parte ha subito un “processo” (davanti ad un giudice, ma senza avvocati difensori) e con il reato di immigrazione clandestina (anche se quando li hanno catturati stavano uscendo e non entrando in Libia) sono stati condannati chi a 3 chi a 6 mesi di reclusione da scontare nelle carceri ordinarie (soprattutto nel carcere di El Jadida a Tripoli). Al termine di questa detenzione, alcuni sono stati riportati a Triq al Sikka e lì ceduti alla Rada Special Force.
La RADA nel 2020 era diventata la milizia più potente della Libia, questo dopo che la milizia di Zawiya di Bija era uscita dalle grazie del Governo di Accordo Nazionale di Fayez Al-Sarraj. Gestiva e gestisce il complesso di Mitiga, che comprende l’aeroporto, una base militare e una prigione.
Nella primavera 2020 la RADA impiegava schiavi-soldato e schiavi-operai nella gestione e ricostruzione del complesso di Mitiga. ll capo era allora Sheik Kara Abdallahouf. Le due foto qui sotto sono originali e fanno parte di un’ampia gallery in cui si vedono guardie armate e persone migranti ridotte in schiavitù.
Ciò che denunciavamo era anche che l’Italia con l’allora missione Sophia aveva collaborato alla cattura in mare di persone poi cedute alla RADA come schiavi soldato. Facevamo i nomi dei criminali libici ma anche quello delle autorità italiane che favorivano la cessione di schiavi e schiavi soldato alla Libia.
Il mandato di arresto della Corte Penale Internazionale
Il 18 gennaio 2025, dopo 4 anni di indagini, la CPI ha emesso un mandato di arresto per 8 criminali libici (Osama Almasri Njeem, Abdurahem Khalefa Abdurahem Elshgagi, Makhlouf Makhlouf Arhoumah Doumah, Nasser Muhammad Muftah Daou, Mohamed Mohamed Al Salheen Salmi, Abdelbari Ayyad Ramadan Al Shaqaqi, Fathi Faraj Mohamed Salim Al Zinkal e Mr Saif Al-Islam Gaddafi). Almasri è uno. Ma ce ne sono altri sette.
I reati contestati comprendono crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
La CPI non può agire in Libia e quindi, per forza di cose, questi 6 criminali possono essere arrestati solo se mettono piede in Europa.
Perché Almasri è stato arrestato e poi liberato?
I FATTI raccontati dai giornali e dal governo italiano sono questi:
- Sabato 18 gennaio 2025 Almasri parte dalla Germania e va in auto a Torino, allo stadio, per vedere Juventus-Milan. La CPI emette un mandato di arresto e l’Interpol lo arresta poche ore dopo.
- Due giorni dopo, la Corte d’Appello di Roma ha definito l’arresto “irrituale” perché secondo la legge la Corte Penale Internazionale avrebbe dovuto informare il governo italiano prima dell’arresto. Ha quindi disposto la scarcerazione di Almasri.
- Il governo italiano ha incredibilmente riaccompagnato subito a casa il criminale, trasferendolo a Tripoli con un aereo militare italiano.
La colpa, quindi, sarebbe della CPI che non ha avvisato il ministro della Giustizia italiano prima di arrestare Almasri. Perché la CPI avrebbe fatto un errore del genere? Io, ovviamente, non posso saperlo. Ma… se io fossi un investigatore della CPI che vuole arrestare un criminale di guerra che ha noti stretti rapporti con il governo del luogo in cui si trova NON avviserei MAI quel governo, temendo una “fuga di notizie” che consenta al criminale di sfuggire all’arresto. Terrei l’operazione segreta fino alla fine, emetterei il mandato di arresto solo all’ultimo momento. Non immaginerei mai una contromossa plateale del governo amichetto del criminale. Aiutarlo a sfuggire alla legge portandolo in salvo con un aereo militare? Naaa, roba da brutti film di spie! Ecco qual è stato, forse, il vero errore della CPI. Ma queste sono solo mie considerazioni, non sono un investigatrice della CPI e non so come è andata davvero.
I FATTI raccontati dalla Corte Penale Internazionale sono DIVERSI e sbugiardano la versione del governo italiano. Con un comunicato stampa diffuso la sera del 22 gennaio, la Corte ci fa sapere di aver correttamente informato le autorità italiane prima dell’arresto:
La richiesta della Corte è stata trasmessa attraverso i canali designati da ogni Stato ed è stata preceduta da una consultazione preventiva e da un coordinamento con ogni Stato per garantire la ricezione appropriata e l’ulteriore attuazione della richiesta della Corte. La Corte ha inoltre trasmesso informazioni in tempo reale indicanti la possibile ubicazione e movimento del sospettato attraverso la zona Schengen europea. Parallelamente, come previsto dallo Statuto, la Corte ha inoltrato una richiesta all’INTERPOL di emettere un avviso rosso.
Secondo la Corte, il governo italiano non avrebbe dovuto riportare in Libia Almasri ma aspettare e interloquire con la Corte.
La Corte ricorda il dovere di tutti gli Stati di cooperare pienamente con la Corte nelle sue indagini e nei procedimenti penali per reati.
Chi è Almasri – Njeem Osama Elmasry
Capo della Polizia giudiziaria libica, appartenente alla milizia filogovernativa Radaa Special Forces, è stato il responsabile della prigione di Mitiga dove venivano deportate, torturate, stuprate, costrette ai lavori forzati e uccise le persone catturate in mare. Catturate, si badi bene, con la complicità di Frontex e del governo italiano.
Il complesso di Mitiga si trova a Tripoli ed è la roccaforte della Rada Special Forces, la milizia che nel 2020 soppiantò nelle grazie del governo tripolitano la milizia di Zawiya (il cui capo, Bija, fu arrestato dai libici ad ottobre 2020). Mitiga comprende l’aeroporto civile, una base militare e una prigione. E’ qui che venivano portate le persone catturate in mare. La Rada Special Forces le ha cosrtrette anche a lavorare alla ricostruzione dell’aeroporto (un’opera pubblica!)
Oggi Njeem Osama Elmasry è accusato dalla Corte Penale Internazionale di crimini di guerra e gravi violazioni dei diritti umani per aver imprigionato, torturato e utilizzato come schiave centinaia di persone. Ha anche usato le persone catturate in mare come schiavi-soldato. Ha anche ucciso direttamente, con le sue mani, davanti a testimoni, due persone. Più tante altre. Il movente secondo la Corte Penale era razziale e religioso (erano cattolici).
Come ci sentiamo dopo tutto questo?
“Come ti senti, Sarita?”. Me lo ha chiesto poco fa una delle vittime di Almasri. Ci stiamo consolando a vicenda credo. Per me funziona.
Ho risposto:
“La mia idea PRIMA della scarcerazione di Almasri era che serve a poco fermare i criminali libici perché quando ne arrestiamo uno viene subito sostituito. Sarebbe più efficace arrestare i MANDANTI dei criminali libici, chi concede loro il potere, chi li finanzia. Questi mandanti non sono in Libia. Sono in Italia.
La mia idea DOPO la scarcerazione di Almasri è la stessa”.
Ah, questo articolo è dedicato al mio amico “Ant”. Questo articolo, questa inchiesta della Corte Penale, questo casino diplomatico e la condanna del mondo al collaborazionismo del governo Meloni con i criminali libici, tutto questo, TUTTO è avvenuto perché mi sono messa a cercare il mio amico che era scomparso.
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