Quando:
07/02/2020@18:30–22:00
2020-02-07T18:30:00+01:00
2020-02-07T22:00:00+01:00
Dove:
Santa Maria Assunta, Secchiano (RN)
Via Romagna
63
61015 Novafeltria RN
Contatto:
Giulia e Patrizia (ANPI)
347 7122613 oppure 349 5226391

La storia dell’organizzazione di questo evento a Secchiano di Novafeltria meriterebbe un articolo a sé (e lo scriverò!) perché racconta molto bene la situazione morale italiana.

Tutto è iniziato con un ragazzo. Ma un ragazzo importantissimo per me. E’ uno dei pochissimi rifugiati che è riuscito ad uscire dall’inferno libico con canali legali, portato in Italia da UNHCR grazie ad uno dei rarissimi corridoi umanitari. E’ uno dei rifugiati che ho seguito nel 2019.
Con il JLProject seguiamo i rifugiati anche quando riescono a salvarsi, perché, nel frattempo, sono diventati nostri amici. Il ragazzo ci ha confidato un problema che lui e i suoi nuovi compagni hanno nel centro di accoglienza di Secchiano di Novafeltria: mancano i soldi per gli abbonamenti dell’autobus che deve portarli a Rimini per seguire il corso di lingua italiana. Un problema serio. Ma risolvibile.
I ragazzi stranieri sono stati aiutati dai ragazzi italiani dell’ANPI Valmarecchia, che hanno dato loro le prime lezioni di italiano e si sono subito attivati per indire una raccolta fondi che consenta di pagare gli abbonamenti.

E così è nata l’idea di questa cena sociale di finanziamento, che sarà anche occasione per raccontare, assieme a chi ci è stato, cosa succede davvero nei campi di concentramento della Libia.

Parlare. Raccontare. Per capire.

Ma qui sono iniziati i problemi…

Comunicazioni nell’ultimo mese (raccontate come le racconterebbero i personaggi di Solidarancia):

ANPI: L’evento si fa nella scuola superiore.
SARITA: Benissimo, sono felice di parlare agli studenti!

ANPI: Purtroppo niente scuola superiore… La cena possiamo farla lì, la presentazione di Solidarancia non ce la lasciano fare.
SARITA: Non ci vogliono. Perché? La direzione scolastica pensa che raccontare i lager libici non sarebbe una cosa bipartisan? Dobbiamo invitare anche un torturatore libico per creare contraddittorio?

ANPI: Abbiamo chiesto il Teatro sociale di Novefeltria.
SARITA: Bellissimo!

ANPI: Altra brutta notizia: niente teatro.
SARITA: Cosa??? Lo hanno concesso persino per la campagna elettorale e lo negano a noi!?!

Cerchiamo un altro posto. Nel frattempo escono i risultati elettorali e la Lega perde.
La mattina dopo…

ANPI: Ci hanno chiamati dalla scuola superiore: niente sala per la cena.
SARITA: Hanno rosicato.

Perché le autorità locali di Secchiano di Novafeltria non gradiscono che si parli di cosa accade davvero nei lager libici?

Bella domanda!

Ma alla fine ci è venuto in aiuto… il parroco!!! (Grazieeeee!!!)

L’evento si farà nella sala parrocchiale di Secchiano di Novefeltria. Venerdì 7 febbraio.

Se siete in zona, partecipate! Perché è davvero importante, dopo tutto quello che è successo, dimostrare che gli italiani vogliono ascoltare, vogliono capire.

L’ombra della zebra non ha strisce

E’ un proverbio africano. Semplice ed efficace come solo i proverbi africani sanno essere.

C’è ancora tanta gente, troppa!, che non ha capito che siamo tutti uguali sotto il sole.

 

Qui sotto trovate il testo dell’evento. E lo trovate anche su Facebook. Mi raccomando di prenotare, se volete fermarvi anche a cena.

 

Cena di beneficenza
Viaggio gastronomico intorno al mediterraneo

Il programma

  • ore 18.30: intervento di Sarita Fratini – scrittrice attivista
    “Solidarancia. Fuga dai lager libici”
  • ore 20.00: Inizio Cena, offerta libera a partire da 20 euro

Quando e dove: venerdì 7 febbraio. Chiesa – Secchiano di Novafeltria

Info e prenotazioni per la cena: 347 7122613 Giulia / 349 5226391 Patrizia (ANPI Valmarecchia)
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA!!!

È importante prenotare la cena. Le prenotazioni si chiudono entro mercoledì 5 febbraio.
Per la presentazione di Solidarancia, invece, non è necessaria la prenotazione, ma se ci fate sapere che venite siamo contenti.

***

“Solidarancia. In fuga dai lager libici.” con Sarita Fratini

Alle 18.30 interverrà Sarita Fratini, scrittrice attivista (senza congiunzione), che è quotidianamente in contatto con i rifugiati “riportati” in Libia dalle motovedette italiane regalate ai libici.

Vi siete mai chiesti dove finiscano queste persone? Stasera ve lo racconterà.

Nel 2019 ha pubblicato, con la casa editrice People, “Solidarancia”, un romanzo ambientato tra l’Italia e la Libia, nel mondo di oggi. È la storia di una banda di anarco-insurrezionalisti ottantenni con un folle piano: trovare una nave, andare in Libia e liberare i migranti chiusi nei campi.

Può un romanzo ironico e quasi picaresco innestare un moto di resistenza popolare contro le deportazioni di migranti nei campi di concentramento della Libia?
In questo strano mondo, sì.

La scalcinata immaginaria banda di “SOLIDARANCIA” ha dato origine ad un collettivo reale, il JLProject, e ad una rete transnazionale di contatti tra rifugiati reclusi nei campi libici e avvocati che si occupano di diritti umani. È riuscita, soprattutto, a raccontare cosa accade al di là delle frontiere che qualcuno vorrebbe chiudere e a restituire la voce a chi è rimasto dall’altra parte.

Oggi possiamo ascoltare queste voci, e scoprire che le loro storie ci riguardano.

La cena

Alle 20.00 inizierà il nostro viaggio gastronomico intorno al mediterraneo, a cura dello Chef Luca Micheli e dei suoi studenti (istituto alberghiero “Tonino Guerra” di Novafeltria), che ci proporranno un ricco buffet di piatti di origine mediterranea, italiani e non, il tutto accompagnato come sempre da buon vino.
La cena di beneficenza* sarà ad offerta libera a partire da 20 euro. Il ricavato sarà devoluto ad azioni per l’integrazione dei ragazzi e delle ragazze domiciliati in Alta Valmarecchia.

*saranno presenti anche varianti vegetariane, preferibilmente da segnalare per questioni di preparazione.

solidarancia a secchiano di novafeltria

 

Ringraziamenti:

Ringrazio tantissimo l’ANPI Valmarecchia, il parroco di Secchiano e tutti quelli che mi invitano in giro a raccontare cosa accade in Libia. Questa sarà la prima tappa di un bel giro per l’Italia.
Ma ringrazio anche chi cerca di non farmi parlare, chi nega spazi che dovrebbero essere pubblici e cerca di mettere i bastoni tra le ruote agli organizzatori degli eventi che mi comprendono. Lo faccio per consolarli, perché, poveracci, stanno perdendo!
Infine ringrazio chi ha sostenuto questo blog nel mese di gennaio e reso possibile questa mia uscita dal Grande Raccordo Anulare. Un abbraccio a: Francesca, Incal Nero, Paola, Mattia e Anna Laura.

Sarita

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